Sabato 30 luglio 2016 nella magnifica cornice di Villa Aurelia, una residenza d’epoca situata nei pressi del Gianicolo (Roma), ha avuto luogo la Festa del Trono di Marocco, nella XVII° anniversario dell’incoronazione, avvenuta nel 1999, di Re Mohammed VI, diciottesimo sovrano della dinastia alawide. Sotto il suo regno questa nazione ha acquisito un notevole dinamismo, anche sotto il profilo imprenditoriale e del business e al tempo stesso ha combattuto efficacemente la triste piaga del terrorismo.
Re Mohammed VI è un sovrano molto amato dai suoi sudditi, poiché in pochi anni è riuscito a rendere il Marocco il Paese più sicuro del Nord Africa; inoltre, da innovatore e riformatore per linea politica, ha avuto la lungimiranza di anticipare le necessità della popolazione, operando una riforma della Costituzione, che garantisce libertà e diritti civili, rivolgendo particolare attenzione ai diritti delle donne. Egli ha lavorato a favore dell’ampliamento della rete Internet, rendendo in pochi anni il Marocco la nazione più efficiente dell’Africa sotto il profilo delle alte tecnologie. All’interno della riforma costituzionale è compresa anche l’abolizione della poligamia e dei matrimoni sotto i diciotto anni; il Re, convinto monogamo, è sposato con Salma Bennani, nata a Fez e laureata in ingegneria informatica. Dal 2000 il Pil di questo Paese è raddoppiato e anche le vie di comunicazioni sono migliorate, in particolare attraverso la costruzione di nuove strade ed altre importanti opere pubbliche.
A Villa Aurelia, la cerimonia è iniziata verso il tramonto e dopo gli inni nazionali, ha aperto ufficialmente l’evento S.E. l’Ambasciatore presso la Repubblica Italiana Hassan Abouyoub, che vive dal 2010 con la famiglia a Roma, una città che ama moltissimo. Nel suo intervento ha rivolto un ringraziamento all’Italia, che nonostante il difficile periodo di crisi e di forti problematiche legate all’immigrazione, si dimostra sempre generosa ed ospitale. Ha parlato, inoltre, dell’importanza della cooperazione e della sinergia fra i nostri Paesi, così vicini, visto che entrambi si affacciano sul Mediterraneo, seppur con culture e tradizioni diverse, ma complementari. Egli è anche un attento sostenitore delle riforme nel suo Paese, poiché foriere di sviluppo economico e sociale; in tale direzione, è fondamentale partire dall’inserimento delle donne nella vita lavorativa e politica del Marocco e favorire la competizione, un forte volano per l’economia. Ha dimostrato entusiasmo per l’intensificazione dei rapporti fra Italia e Marocco, grazie alle iniziative della Presidenza del Consiglio; incontrare figure istituzionali italiane significa aprire i cancelli ad un nuovo tipo di rapporto fra queste due nazioni. Questo genere di incontri non accadevano da tanti anni; pertanto, ha espresso a riguardo vivo apprezzamento.
L’Ambasciatore del Marocco ha definito Re Mohammed VI un illuminato, che sta dimostrando coraggio nell’operare le riforme e dal suo insediamento, con il passare del tempo, si stanno raccogliendo i frutti della politica adottata.
Egli ha posto anche l’accento sulla necessità di pace e fratellanza fra i popoli, al di la dell’orientamento religioso e delle varie culture, dimostrando preoccupazione per i ripetuti atti di terrorismo, che provocano gravi divisioni e spaccature sociali. Queste, al contrario, andrebbero scoraggiate, promuovendo cooperazione e relazioni commerciali, che favoriscono lo sviluppo e di conseguenza il benessere della società moderna. Ha espresso sincero dispiacere per quanto sta accadendo nel mondo e cordoglio per le stragi compiute in Francia e in altre nazioni del mondo, soprattutto in questi ultimi mesi ed ha ringraziato ancora l’Italia, la Presidenza della Repubblica e tutte le istituzioni per averlo sempre accolto con stima ed amicizia, che ricambia, affermando di sentirsi in Italia come a casa sua! Un ringraziamento agli ospiti presenti, fra essi alcuni politici, numerose delegazioni delle Ambasciate di Roma, vari giornalisti e personaggi del mondo imprenditoriale e culturale.
Fra le figure istituzionali, era presente l’On. Vincenzo Amendola Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, che si occupa, fra l’altro, di diritti umani, risoluzione di guerra, terrorismo, politica estera e di trattati ed accordi internazionali. Nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della cooperazione nel quadro di un rapporto necessario fra i Paesi del Mediterraneo; la nostra civiltà, il rapporto che c’è in prospettiva verso l’Africa, riempiranno il nostro futuro nel prossimo secolo. Dal 2011 questi relazioni sono rallentate, poiché in Europa è iniziata la trepidazione e la paura a causa del terrorismo. Ora, grazie alla collaborazione dell’Ambasciatore del Marocco, questi rapporti di cooperazione si stanno rinsaldando e tutti insieme si potrà far fronte anche alla grande questione libica. Pertanto, ricostruire la cooperazione economica non è solo politica, ma è soprattutto costruire nel bacino della nostra civiltà il nostro destino, in un’idea di futuro; quindi, non limitandoci alla rilettura del passato, che è fatto di scambi, di cultura e di religioni che si incontrano, di messaggi di pace, ma guardando avanti, per ridisegnare un rapporto fra Europa ed Africa. Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha fatto pervenire un messaggio a sostegno di questi intendimenti. L’On. Amendola ha infine dichiarato: Mettendo insieme le nostre energie potremo ricostruire il destino del Mediterraneo, che è fatto di pace, prosperità unione fra popoli e risoluzione pacifica dei conflitti.
A Villa Aurelia, resa ancora più suggestiva dal chiaro di luna, la serata è stata allietata da musica popolare magrebina e specialità gastronomiche della loro tradizione. Una serata indimenticabile.