Tra le iniziative e gli interventi, finalizzati al perseguimento degli interessi della collettività, che le istituzioni cittadine devono intraprendere sul territorio, abbiamo individuato e, quindi, poniamo tra le priorità la realizzazione dell’università. Pertanto, invitiamo le stesse istituzioni a riprendere la collaborazione con l’Unical, bruscamente interrotta a causa della chiusura del polo didattico decentrato per il mancato rinnovo della convenzione, in quanto Crotone può realmente diventare un grosso centro universitario, avendo come bacino d’utenza non solo l’intero territorio provinciale ma, per la vicinanza, anche alcuni comuni ricadenti nell’ambito territoriale della provincia di Catanzaro, specie quelli della fascia costiera ionica e del suo entroterra (Botricello, Cropani, Sellia, Marcedusa, Petronà, Belcastro, Andali, Cerva, Sersale), e della provincia bruzia (Cariati, San Giovanni in Fiore), soprattutto se l’offerta formativa dovesse comprendere corsi di laurea non attivi nell’ateneo catanzarese. Ciò, naturalmente, presuppone la condizione che ci siano una seria programmazione e, soprattutto, la volontà di investire considerevoli risorse, economiche e professionali, nel progetto da parte delle istituzioni cittadine, nonché da parte della stessa Unical, data una più vasta offerta formativa rispetto agli altri atenei calabresi, l’attivazione di corsi di laurea più attinenti alle vocazioni del territorio (nel settore dell’archeologia, del restauro e della conservazione dei beni culturali, del risanamento e della tutela dell’ambiente, dell’agricoltura, della gestione e marketing del turismo, della cooperazione sociale, della mediazione culturale) in aggiunta a quelli tradizionali.
L’università, oltre ad essere una opportunità di crescita culturale, rappresenta una concreta fonte di sviluppo per tutto il territorio!
Pertanto, chiediamo a tutte le istituzioni cittadine preposte, di qualunque orientamento e colore politico siano, di creare tutte le condizioni necessarie affinché gli studenti crotonesi e dell’intero comprensorio possano intraprendere gli studi universitari nella propria terra, anche a fronte dei maggiori costi che si devono affrontare e sostenere quando si studia in atenei fuori dalla nostra regione.
Speriamo e vogliamo che la prospettiva della realizzazione dell’università a Crotone non rimanga una utopia a causa della mancanza di sensibilità e di lungimiranza da parte dei nostri amministratori locali!
Il coordinatore dei Rifromisti Italiani
Michele Calvo