In primis, noi diciamo, secondo una nostra opinione, che esiste un Sud senza fiducia, nei confronti dello Stato, spesso intasato dalle procedure burocratiche, nell’assegnazione delle risorse finanziare, al Mezzogiorno. Ancora, lo Stato non riesce a far rispettare, fino in fondo, la legalità sul territorio meridionale. Burocrazia e lavori lumaca, bloccano i porti del Sud (Cfr. il Report di Conftrasporto-Confcommercio il quale, evidenzia queste criticità). Reti autostradali e ferroviarie: Puglia in fondo alla classifica (Cfr, il Rapporto Ance che evidenzia il gap con il resto del Paese Italia e l’Europa). Poco Sud nella manovra della politica nazionale: critici sindacati e imprese. Non vi è alcun dubbio, che la persistente “Questione meridionale” si inserisca nella più generale crisi dello Stato. Ma c’è di più. Quasi la metà degli emigranti italiani, che va all’estero, è delle regioni meridionali (il 49,5%, Sud: 1.659.421 emigranti). In conclusione, diciamo che con uno Stato funzionante e non invasivo, al tempo stesso, forte nel far rispettare la legge, ma attento a non incastrare gli spiriti vitali che pure emergono, ogni tanto, nella società meridionale, porterebbe il Mezzogiorno ad essere più fiducioso nei confronti dello Stato.