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"Alla Frassati" si proietta la "Vita di Pi", un film che entusiasma gli studenti.

Crotone - «Grazie Signore per avermi donato la vita», questa è una delle frasi che Piscine Molitor Patel, chiamato Pi, protagonista del film Vita di Pi, dice nel film che io e i miei compagni di scuola abbiamo visto e che, secondo me, può riassumere tutto il significato del film.Vita di Pi racconta la personale avventura di un ragazzo indiano che si ritrova naufrago nel mezzo dell'Oceano Pacifico con una pericolosissima compagna di viaggio: una tigre del bengala.La storia ha inizio quando Pi è ancora un bambino e vive in India con la sua famiglia che possiede un grande zoo. Qui cresce imparando a conoscere ed amare gli animali circondato da una natura meravigliosa, poi quasi adolescente si appassiona alla religione e si mostra sin da subito curioso e intelligente, ma soprattutto dotato di una fantasia e di una sensibilità particolari. In seguito è costretto a trasferirsi in Canada, ma durante la traversata a causa di una violenta tempesta la nave affonda tra le onde e Pi si ritrova, unico sopravvissuto dell'equipaggio su una scialuppa di salvataggio insieme a Richard Parker, la feroce tigre che Pi sin da bambino ha amato e temuto.La sua avventura , piena di significati, è basata soprattutto sulla paura, sulla fiducia, sulla speranza e sul credere in Dio.La ferocia della tigre potrebbe rappresentare il fatto che Pi, in quel momento non credeva più in Dio perché si sentiva solo ed abbandonato da tutto e da tutti mentre, successivamente, quando Pi cerca di addomesticare la tigre, sembra avvicinarsi a Dio e quindi la tigre diventa più docile. L'isola galleggiante su cui Pi e la tigre sbarcano rappresenta i momenti belli e i momenti brutti della vita perché di giorno nell'isola tutto era bello, Pi poteva mangiare i frutti e poteva stare tranquillo, mentre di notte l'isola era spietata e uccideva le creature che l'abitavano. L'abbandono dell'isola, secondo me, potrebbe significare che si deve avere il coraggio di allontanarsi e trovare un'altra via che può essere migliore. Alla fine la tigre non si volterà verso Pi, ciò può essere significativo del fatto che ormai Pi credeva in Dio e quindi la tigre, cioè la parte di Pi che non credeva, era scomparsa per non tornare mai più. Tanti significati, tanti momenti belli e brutti, tanti pensieri e una sola conclusione: tutto ciò che ci fa paura è solo ciò che non conosciamo.

 

Matteo Postiglione

I F, I.C. “V. Alfieri”

«Occuparmi di lui è il mio scopo» questo film Life of Pi mi ha colpito molto perché nella vita ci sono molte difficoltà che pian piano diminuiscono tranne una: la difficoltà di farsi un amico.Pi ha lottato molto contro la sua paura, ma non ce l'ha fatta, per questo, finita la sua avventura Pi si arrende. Arrivato in Messico lui con il suo amico Rikard Parker si dividono; Pi viene portato in ospedale da alcuni uomini sulla spiaggia e Rikard Parker insegue la sua natura nella giungla.

Teresa Ruberto
I F, I.C."V. Alfieri"

«La vita e' un atto di separazione dobbiamo trovare il momento giusto di dirci addio.» Questa è la frase che mi ha colpito di più del film Life of Pi che parla di Pi, un ragazzo che ha perso la sua famiglia in un nubifragio. La frase ci fa capire che noi prima o poi ci dobbiamo separare anche dalla cosa più preziosache abbiamo e dobbiamo avere il coraggio,   la fiducia e la speranza che ha avuto Pi.

 

Emma Adolfini
I F, I.C. "V. Alfieri"

La speranza è sempre l'ultima a morire; questo sentimento accompagna Pi quando si trova in mezzo al mare disperso con una tigre in seguito al naufragio di una nave sulla quale si era imbarcato insieme alla sua famiglia.L'avventura di Pi insegna che anche dinanzi a situazioni di pericolo, paura, incertezza è possibile trovare una via di scampo se si confida nel proprio istinto, nel proprio coraggio e nella propria forza d'animo.La lezione ha una valore maggiore, perché viene dalle azioni e reazioni di un giovane;è un bell'esempio di incoraggiamento.

 Marco Coluccio
I F, I.C. "V. Alfieri"

La vita è fatta di separazioni, ma la cosa peggiore è non avere l'attimo giusto per dirsi addio.Pi nasce in India è un bambino che ama molto gli animali e i suoi genitori sono proprietari di uno zoo. l genitori decidono di trasferirsi in Canada e durante il viaggio la nave affonda e Pi rimane in balia delle onde su una scialuppa con una zebra, un orango, una iena e una tigre del Bengala.Ben presto Pi si ritrova solo con la tigre. Comincia così la sua avventura piena di paura di morire e istinto di sopravvivenza. Impara a pescare e nei momenti più difficili trova il coraggio nella fede e in se stesso diventando forte e sicuro.

 

Michele Spina

I F, I.C. “V. Alfieri”

Io e la tigre

Mi ritrovai sulla barca, faccia a faccia con la  tigre.

«Mi guardava minacciosa.

Sembrava che volesse affondare le sue fauci nella mia carne. Le offrii un pesce, ma lei lo rifiutò.

Preso dalla rabbia, scagliai il pesce in acqua.

Non ne rimase nulla,venne divorato in un solo attimo dai piranha. L'acqua sottostante divenne un tumulto di pesci,lì regnava il pericolo. Negli occhi della mia terribile compagna vedevo il mio terrore. Eravamo soli, nell'immenso oceano!

La tigre mi si avvicinò,e come un gatto poggiò la sua testa sulla mia pancia. Tremavo, e non tentai di toccarla.

La sentivo respirare sul mio ventre.

Da quel momento in poi niente ci separò. Avevamo fatto un patto silenzioso....

Lei sarebbe stata la mia salvezza!»

Lara Levato

I A, "Anna Frank"

«La paura è stata ciò che mi ha salvato, mi ha aiutato ad essere prudente, è stata uno sprone a non arrendermi sulla barca in mezzo al mare, come avrebbero fatto tanti altri.La paura mi ha imposto il coraggio per combattere una battaglia, la battaglia per la mia vita...Se mi fossi salvato, avrei provato una gioia immensa nel sapere di essere speciale.Dopo mesi di navigazione alla deriva avevo quasi perso la speranza,mapoi capii che la speranza è l'ultima a morire, perché probabilmente se non avessi sperato di sopravvivere non ce l'avrei fatta.Sopravvivere era quasi impossibile, ma la mia fede mi teneva in vita. Solo quando ormai ero sano e salvo capii che persone come me ne esistevano poche al mondo, ero stato diciamo "fortunato" perché in quel mare immenso avevo vissuto l'avventura più grande della mia vita: avevo visto spettacoli di luce emanati da meduse, mi erano schizzati dei pesci in faccia e soprattutto ero stato naufrago con una tigre!Perché sono sopravvissuto solo Dio lo sa,ma dopo questa avventura hocapito che la mia vita è un dono prezioso e va vissuta ogni giorno al massimo!

FRANCESCO GROTTERIA

Mi presento mi chiamo Pi
«Ho
vissuto una vita di paura, ma è stata proprio la paura a darmi il coraggio per andare avanti in qualsiasi difficoltà. Ho dovuto affrontare pericoli enormi, ma ce l'ho fatta. Credo che tutto questo sia dovuto alla forza che sono riuscito a darmi, alla volontà di sopravvivere, pur essendo stato su un'imbarcazione in mezzo al mare senza cibo, senza acqua e con una tigre che mi avrebbe potuto sbranare in qualsiasi momento.Eppure non l'ha fatto, anzi mi ha trattato come un compagno di viaggio e di avventura. Questa è la cosa più rincuorante della brutta esperienza che ho affrontato. Forse l'unico rammarico che posso avere di tutto questo è che la tigre o come la chiamavo io con il suo nome, Richard Parker, non si sia voltata, dopo tutte le avventure passate insieme, né mi abbia degnato di uno sguardo. Me lo aveva detto mio padre che le tigri sono fatte così. Dopo tutto questo, io penso che alla fine la vita non sia altro che un atto di separazione, ma la cosa che crea dolore è non prendersi un momento per un giusto addio! lo ho imparato da questa esperienza che dalla paura bisogna prendere il coraggio per superare le difficoltà della vita.»

Francesco Stingi
I A, "Anna Frank"

Ero solo nell'Oceano

«Ero solo sulla barca, e pensavo: - Come farò a sopravvivere con una tigre? Dovrò darle da mangiare per evitare che lei mangi me!-Tanti pensieri affollavano la mia mente, ma soprattutto la paura, che diventava terrore quando vedevo nei suoi occhi la ferocia dell'animale selvaggio.Passarono i minuti, le ore, i giorni, i mesi....Quando arrivammo sull'isola e realizzai che ero ancora vivo, la vidi allontanarsi verso la foresta.Non si voltò a salutarmi. Mi sentii tanto triste.Eravamo stati insieme giorni e giorni nell'oceano a sfidare la morte e lei non si girò. Mi si spezzò il cuore. Mi ero illuso di essere suo amico.Ero solo uno sciocco.Si può diventare amici di una tigre?»

 GEORGIANA PRUTEANU
I A, "Anna Frank"

 

 

 

 IO HO FIDUCIA IN DIO

 Caro Pi, anch'io mi sento come te insicuro e pieno di paure

a volte mi chiedo il perché

e penso alle mie avventure.

Mi sconvolge l'idea di un terremoto o di una tempesta, di un incendio o di un terribile uragano,

di perdermi in una fitta ed oscura foresta,

 in un luogo solitario e per me molto lontano.

 Nei miei sogni incontro animali feroci:

tigri, leoni e velenosi serpenti; uomini che causano dolori atroci, furbi, scaltri e malviventi.

E che dire, poi, del pensiero dell'Inferno, di questo posto tanto tenebroso

o dell'assenza del Padre Eterno

 che rende il mondo triste e doloroso?

Quando, però, osservo la natura, tornano in me la fiducia e la speranza e la vita appare bella e sicura,

i pericoli non hanno più importanza.

 Anche tigri e leoni amano i loro piccoli e si arrabbiano solo per difendersi,

non tutti gli uomini sono violenti o ridicoli e, spesso, sanno anche comprendersi.

 Ora, Dio mi appare in ogni cosa, lo sento sempre più vicino,

la mia giornata si fa gioiosa se c'è Lui sul mio cammino.

 Nudo Lorenzo

I A, "Anna Frank"

Io nei tuoi occhi

Io nei tuoi occhi vedo …

La mia famiglia sprofondare

Sparire sotto le grinfie dell’oceano e del mare.

Io nei tuoi occhi vedo …

La speranza di salvarmi

La paura che ho dentro

Mi aiuta a non arrendermi.

Sono sicuro che con te

Riuscirò un giorno a tornare

In una terra molto lontana

al di là di questo mare.

Io nei tuoi occhi vedo …

Una luce che non si oscurerà mai

Perché tu con me sopravviverai.

Io nei tuoi occhi vedo …

Un’amicizia che non perderemo

E che mai scorderemo

… finché vita avremo.

Gioia Folino e Saida Rocco

I A, “Anna Frank”

La vita di P i tratta argomenti che non sono alla portata di tutti e su cui sta o cade l'intera resa del film, perché qui si discute apertamente di Dio senza escamotage di sorta.

   L'intento è dichiarato fin dall'inizio: prendere o lasciare. Un film tanto intelligente quanto  obbiettivamente compiacente; con quel suo tenersi in equilibrio precario tra l'esigenza di risultare appetibile al grande pubblico e quella invece di stimolare riflessioni più alte anche a costo di irritare lo spettatore. Il film è leggibile su più livelli e cuce insieme spunti diversi presentandoli in una chiave quasi fiabesca. Il messaggio è che per vivere meglio tutte le cose vanno prese così come sono lasciandosi andare, a volte, a qualsiasi cosa invisibile agli occhi, ma non alla mente e solo la fede può esserne la risposta.Il racconto Vita di Pi è tratto dal libro Life of Pi dello scrittore canadese Yann Martel.La storia è piena di metafore, lo è il racconto stesso, infatti, secondo me, il momento in cui Pi, il protagonista, si trova solo per l'oceano con la tigre Richard Parker sta ad indicare la difficoltà, per un ragazzo, di passare dalla giovane età a quella adulta.Un'altra metafora può essere l'isola cannibale che indica un po' la nostra "isola sicura" in cui ci rifugiamo, ma il solo pensiero di rimanere intrappolati, allontanandoci dalla vita reale, ci spinge a pensarla come una prigione in cui noi siamo obbligati a rimanere per tutta la vita e facciamo tutto il possibile per scappare. Questo è quello che fa Pi quando capisce che l'isola non è più sicura.Anche la morte della famiglia di Pi è una metafora: indica la perdita di tante persone care che ci sono sempre state vicine per aiutarci, ma una volta andate via non possiamo contare più su di loro e dobbiamo imparare a gestirci da soli, che non è una cosa impossibile, bisogna solo provarci per riuscirei.Complessivamente, quello che la storia vuole farci capire, è che tutti gli ostacoli che incontriamo ogni giorno della nostra vita non sono impossibili da superare, perché l'unico vero ostacolo è la paura di non essere pronti a diventare grandi e prendersi ognuno le proprie responsabilità, ma con l'impegno e la voglia di riuscirei anche questa non è impossibile da superare.

Giuliano Pugliese

II A, "Anna Frank"

Per me questo film è veramente bello, non solo per gli effetti speciali spettacolari, ma anche perché fa capire alcuni dei valori più importanti della vita come: il coraggio, l’amicizia, il rispetto nei confronti degli animali. Questo film affronta anche l’adolescenza, facendo capire inoltre le differenze e le similitudini tra gli adolescenti dei paesi occidentali e dei paesi orientali, in questo caso l’India. Per me il protagonista vede nella tigre se stesso, la sua parte peggiore, quella che fa di tutto pur di sopravvivere. Questa sua parte peggiore prende il sopravvento su di lui quando dopo moltissimi giorni in mare pur di mangiare qualcosa uccide in modo brutale un pesce dai colori sgargianti, che rappresenta la sua parte umana schiacciata dalla sua peggiore, quella animale.

Emanuel Manica

II A “Anna Frank”

Questo film è davvero uno dei migliori che abbia mai visto,non soltanto per la sua trama anche per gliinsegnamenti che trasmette, per le emozioni, per le sensazioni. lo mi sono commosso nel guardarlo, era come se io fossi Pi. Questo film mi ha trasmesso molti sentimenti tra i quali felicità e in alcune parti stupore, era meraviglioso guardare Pi che escogitava mille soluzioni per la sua sopravvivenza con Richard Parker. Questo film mi ha insegnato moltissime cose, cose sull'amicizia,sulla sopravvivenza, ma soprattutto anche sulla speranza e la volontà. Mi ha insegnato che per essere amici non bisogna essere uguali ma, soprattutto mi ha insegnato a non arrendersi mai, perche anche quando le cose sembrano brutte c'è sempre una soluzione, ad esempio Pi era sul punto di arrendersi,di mollare tutto ma, grazie alla sua forza fisica e mentale è riuscito ad andare avanti, a sopravvivere. Questo film mi ha insegnato a lottare per ciò che voglio ottenere, mi ha insegnato a non guardare solo le cose negative, ma anche quelle positive e a valorizzarle moltissimo.!Infine questo film ci insegna ad apprezzare le cose belle della vita e a non arrendersi mai.
Samuele Poelo
II A, "Anna Frank"



Barbara Scavelli
II A, "Anna Frank"

Nel film Vita di Pi sono numerosi gli insegnamenti presenti, ma mi ha colpito di più quello della serenità e di una amicizia inaspettata.Infatti, Pi, dopo aver perso la sua famiglia, rimane solo su di una scialuppa in mezzo all'oceano con una tigre, Richard Parker e, grazie alla sua serenità, Pi è riuscito a rimanere in vita ma, soprattutto, mi ha fatto capire che con la calma e la serenità anche un lupo può fare amicizia con un agnellino: è questo che è accaduto in una delle scene più belle del film ovvero quando Pi abbraccia Richard Parker.E' questo, secondo me, l'insegnamento fondamentale, quello che resterà nella vita futura con le persone più scontrose, meno amichevoli e poco propense a stringere amicizia: solo con la serenità e la calma possiamo avvicinare quelle persone, delle tigri,  a noi.Infine, questo non è però l'unico argomento di cui parla il Film, vi sono anche molti altri spunti di riflessione che questo film suscita ma, come detto prima, per me è quello più rilevante.

 

Elio Manica

 II A, "Anna Frank"

 

 

 

 

 

 

 

 

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