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Il bambino in famiglia

Nel presente volume Maria Montessori descrive con estrema chiarezza la figura del fanciullo, quella del maestro/a, i loro ruoli, il tipo di relazioni che si stabiliscono o si dovrebbero stabilire tra entrambi per favorire un sano sviluppo dell’intelligenza e della personalità nel corso del processo educativo. In questa sede l’autrice intende porre l’attenzione all’ambiente, considerato particolarmente importante, per applicare il metodo montessoriano. Il bambino è un esserino facilmente influenzabile per il quale l’adulto deve impegnarsi a creare un ambiente adatto che risponda ai suoi bisogni, proprio come la Montessori si propone di realizzare nelle famose “case dei bambini”. In quelle scuole sceglie un arredamento a misura del bambino, composto da mobili piccoli, leggeri, facili da spostare e da lavare. I panni devono essere multicolori e le scope colorate. Ogni oggetto infatti deve essere per l’infante attraente. Egli deve essere libero di compiere tutte le sue azioni che per lui sono quasi più importanti del nutrimento. Spesso nel bambino sono latenti alcune forze che ha la necessità di manifestare. Per questo motivo desidera intervenire ed agire. Non vuole ricevere alcun aiuto dall’adulto se non nei momenti di reale bisogno. Vuole essere autonomo. A questo proposito deve essere libero di sbagliare, di commettere errori per apprendere. Deve provare gioia ed essere entusiasta nello svolgere le attività che ha scelto.

Il/la maestro/a si deve limitare ad osservarlo e sorvegliarlo, senza impedire un suo naturale sviluppo. Talvolta deve evitare di dare continuamente consigli e correggerlo per rivelare la sua bravura. Non deve sostituirsi al bambino ma deve imparare ad aspettare che tutti i movimenti del bambino provengano dal suo interno, siano il risultato di una organizzazione della vita interiore (pp. 41-42). L’insegnante deve stare calmo/a e pronto/a ad intervenire per assecondare lo sviluppo intellettuale e sentimentale con amore e confidenza.

Deve formare l’umanità servendosi di un materiale didattico e creare le condizioni per favorire la concentrazione. Quest’ultima sarà utile per insegnare a leggere, a scrivere, a far di conto e per l’apprendimento delle lingue straniere.

Lo stesso metodo, sopra ricordato, potrà essere applicato anche dai genitori senza cercare mai di escludere il bambino dalla vita familiare. Al contrario dovranno fare in modo che possa sempre prender parte.

Maria Montessori, Il bambino in famiglia, Milano, Garzanti elefanti, ristampa 2008, pp. 144, 10 euro.

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