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Giovedì, 02 Maggio 2024

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“I dati sul mercato immobiliare sono impressionanti e parlano da soli: da dopo la smodata rivalutazione delle rendite catastali e la conseguente tassazione, il mercato non si è più ripreso. Oggi è alle corde: i prezzi delle vendite giudiziarie sono a più del 100 per cento in meno rispetto ai valori Omi dell’Agenzia delle Entrate; il confronto tra canoni reali e valori locativi erariali, è anche peggio. La tassazione degli immobili, solo degli immobili e solo di quelli della proprietà diffusa, continua a condizionare in modo decisivo una ripresa del settore, che in questo momento non dà alcun segnale in questo senso. La revisione della pasticciata della Tasi, invocata da forze politiche governative che chiedono un confronto serio e che ringraziamo, va nella giusta direzione, s’impone. Ma decisivo, allo scopo, è ripristinare una minima convenienza dell’affitto: solo attraverso quest’ultima potrà tornare l’investimento in immobili, ora limitato all’acquisto della prima casa e comunque marginalmente, mentre l’emergenza abitativa aumenta giorno per giorno. Auspichiamo che le forze politiche di maggioranza e di opposizione siano unite in questo obiettivo e che, nel comune interesse, in questo senso si esprimano. A tutti, e a tutto il Governo in particolare oltre che alla presidenza del Consiglio, chiediamo di sostenere lo sforzo innovativo che il ministro Lupi ha allo studio. Solo se questa iniziativa ministeriale andrà a buon fine in tutta la sua potenzialità, si darà all’immobiliare quello shock del quale esso ha bisogno urgente perché la fiducia ritorni”.

In primis, diciamo che il web sta diventando un territorio sempre più pericoloso(+93% degli attacchi via Internet da un anno all’altro) e che i il personal computer non sia più l’unico dispositivo da proteggere. Purtroppo, le vulnerabilità del mobile sono incrementate del 42% da un anno all’altro. A questo punto, vorremmo puntare l’attenzione, proprio, su come devono cambiare approccio e misure di protezione alla luce, dei trend espressi in precedenza. Il focus di tutta la questione, più delle mail infette, è il collegamento a Internet e il dispositivo con cui ci si collega, che sempre più spesso non è un computer, ma può essere una smart tv, un tablet, dispositivi questi “chiusi”, ovvero, nei quali non è possibile una immediata installazione di un antivirus, pur contenendo dati personali; ancora, questi dispositivi, per la loro immediatezza e semplicità, spesso, vengono usati da utenti non preparati a fronteggiare eventuali minacce di attacchi informatici. In Italia, il costo del cyber crimine è pari a 2,4miliardi di euro(se si calcola un totale che va dalla frode informatica, agli attacchi alle strutture strategiche); con quasi 9milioni di vittime di cui, un terzo su Web. Il costo medio a persona, di questi attacchi è stato di 275 euro; nel 2012 l’Italia si è piazzata al nono posto nel mondo della diffusione di “malware”(leggi:”programma malvagio” usato per attacchi informatici) e prima, in Europa per il numero di computer infetti di virus informatici. Ebbene, ora, il nostro Paese può contare su un Piano nazionale per la difesa cibernetica(approvato dal Governo, il 18 dicembre 2013): con la creazione di una sorta di 113 della sicurezza digitale, il Cert, addetto a registrare gli allarmi ricevuti dalle strutture pubbliche e private strategiche, come le telecomunicazioni. In conclusione, noi diciamo che ben venga l’operatività di questa Centrale operativa contro il cyber crimine dovuto agli attacchi degli hacker, ma in contemporanea, la cultura digitale deve “metabolizzarsi” nel profondo dei nostri comportamenti.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Si susseguono le prese di distanza dalla posizione sulla Tasi espressa nel non chiaro, e reticente, comunicato di Palazzo Chigi di ieri sera. Sempre più parlamentari anche di maggioranza lo fanno, e sempre più organizzazioni, specie di consumatori: a loro và il ringraziamento della proprietà, istituzionale o piccola che sia. Ma il bello, e il paradosso, è che si lamentino anche i Comuni già neanche ventriquattr’ore dopo essere stati ancora una volta locupletati di risorse. La cosa non ci meraviglia perché la tattica al proposito dei tassatori è collaudata. Ci preoccupa invece che il Governo, davanti a questi lamenti, assuma l’impegno di un ennesimo confronto coi Comuni: ci preoccupa perché i rappresentanti governativi pare che vadano ai tavoli sulla fiscalità locale con la mentalità della vis grata puellis..., neanche assicurandosi che le loro concessioni appaghino gli appetiti dei richiedenti, tant’è che dopo gli incontri si trovano, come è puntualmente avvenuto anche ora, al punto di prima. La verità è che ogni tavolo tra tassatori (Governo e Comuni) si risolve sempre in un aggravio per gli assenti dal tavolo che, guarda caso, sono i contribuenti, cioè coloro che del confronto dovrebbero essere i protagonisti affinché non si ripeta all’infinito una farsa che è ormai al limite del dramma, nel merito e per non parlare dell’immagine. La iattanza con la quale il Governo e i Comuni respingono la disponibilità richiesta, anche da autorevoli esponenti della maggioranza, a rifare i conti, desta inquietudine e forse è anche la cartina al tornasole dell’intero, perdurante pasticciaccio. La furbizia delle sale finora aperte solo a burocrati e politici (rigidamente statali e comunali) non sembra pagare ed è comunque il contrario della trasparenza a proposito di una materia grandemente sensibile”.

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