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Governo: alla Casellati mandato esplorativo

Mattarella ha affidato "il compito di verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare fra i partiti della coalizione del centrodestra e il M5S e di un'indicazione condivisa per il conferimento dell'incarico del presidente del Consiglio per costituire il governo. Il presidente della Repubblica ha chiesto alla presidente del Senato di riferire entro la giornata di venerdì". 

"Assumo - ha detto la Casellati - questo incarico con lo stesso spirito di servizio con cui ho assunto quello di presidente del senato. Sarete informati del calendario degli incontri che avverranno in tempi brevi".

Dai vertici del M5S, a quanto si apprende, trapela soddisfazione per la scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E' l'occasione per esplicitare che il centrodestra non ha i numeri per governare, viene spiegato dal M5S che osserva come, in questa occasione, il leader della Lega Matteo Salvini dovrà assumersi la propria responsabilità e decidere se vuole governare o stare all'opposizione con Berlusconi.

Governo tecnico, di scopo, di minoranza, del presidente. Sono molte le formule e le sfumature che vengono citate, anche dai protagonisti politici, dato che le urne hanno consegnato un Parlamento senza una chiara maggioranza.  Diverse sono le vie percorribili per il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

"Per la Lega è positivo l'incarico alla presidente Casellati - si legge in una nota del Carroccio - perché il perimetro di un governo di centrodestra-5 stelle è esattamente quello deciso dal popolo italiano. La Lega è pronta a governare anche oggi, basta che gli altri smettano di litigare".

"Ringraziamo - commenta il capogruppo M5s al Senato Danilo Toninelli - il presidente Mattarella per questa occasione che sarà utile per fare chiarezza. L'Italia ha urgente bisogno di un governo del cambiamento e noi metteremo al centro dell'agenda i temi che il 4 marzo hanno portato 11 milioni a votarci". "Lo scenario - dice a Radio Rai il senatore pentastellato Vito Crimi - è Di Maio Premier. Alla Casellati diremo le stesse cose che abbiamo detto a Mattarella. Il veto su Silvio Berlusconi resterà, perché rappresenta il non-cambiamento. Vogliamo dare una sferzata al modo di fare politica". 

"Voglio augurare buon lavoro alla presidente del Senato e ringraziare il presidente Mattarella per questa decisione. Questa per noi è un'occasione preziosa per fare chiarezza anche perché l'Italia non può più aspettare. Alla presidente del Senato esporremo le nostre posizioni e le nostre proposte coerentemente con quanto abbiamo già affermato negli ultimi giorni". Lo afferma, in un video su facebook, il capo politico del M5S Luigi Di Maio.

La conversione di Luigi Di Maio è iniziata qualche mese fa, quando il giovane leader grillino ha deciso di vestire la mise istituzionale spiegando guarda caso dal salotto buono di Porta a Porta che no, «non è più il momento di uscire dall'euro».

Passati 44 giorni dal voto, il giovane leader del M5s sta tenendo fede alla sua svolta istituzionale. D'altra parte, non è un segreto che Mattarella immagini di partire proprio dai Cinque stelle per dar vita ad un governo. Dovendo scegliere tra i due vincitori della tornata elettorale Di Maio e Matteo Salvini il capo dello Stato è infatti convinto che il leader della Lega fornisca poche, pochissime garanzie sul fronte della politica estera. Sull'intervento in Siria, per esempio, il Colle non ha affatto gradito la linea filo Putin sostenuta con forza da Salvini. 

Una posizione che ha provocato le accese e durissime rimostranze di Washington. Non è un caso che sul punto Di Maio abbia tenuto una linea decisamente filoatlantista, così netta e per certi versi inedita da scatenare l'accesa reazione della base che sui social gli ha puntato il dito contro definendolo un «novello Gentiloni». 

D'altra parte, quella sulla Nato è solo l'ultima di una lunga serie di giravolte. Denunciate proprio ieri dal quotidiano Il Foglio che ha raccontato con dovizia di particolari la storia della truffa del programma M5s votato on line, approvato e poi sostituito in gran segreto con uno diverso (e ovviamente non votato da nessuno). Ben venti Pdf totalmente riscritti, anche e soprattutto sul fronte della politica estera con un'attenta bonifica delle critiche alla Nato, agli Stati Uniti, all'euro e all'Ue. Un modo per iniziare a smarcarsi dalle critiche di chi, come Emmanuel Macron, è convinto che sia anche per colpa del populismo euroscettico e del revanscismo neonazionalista se oggi l'Europa «rischia una guerra civile».

Al Di Maio istituzionalizzato e per certi versi addomesticato, dunque, è seguito a ruota il tentativo di normalizzazione del programma M5s.

Governo tecnico, di scopo, di minoranza, del presidente. Sono molte le formule e le sfumature che vengono citate, anche dai protagonisti politici, dato che le urne hanno consegnato un Parlamento senza una chiara maggioranza.  Diverse sono le vie percorribili per il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

 

 

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