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Dai pericoli alla protezione del Web

In primis, diciamo che il web sta diventando un territorio sempre più pericoloso(+93% degli attacchi via Internet da un anno all’altro) e che i il personal computer non sia più l’unico dispositivo da proteggere. Purtroppo, le vulnerabilità del mobile sono incrementate del 42% da un anno all’altro. A questo punto, vorremmo puntare l’attenzione, proprio, su come devono cambiare approccio e misure di protezione alla luce, dei trend espressi in precedenza. Il focus di tutta la questione, più delle mail infette, è il collegamento a Internet e il dispositivo con cui ci si collega, che sempre più spesso non è un computer, ma può essere una smart tv, un tablet, dispositivi questi “chiusi”, ovvero, nei quali non è possibile una immediata installazione di un antivirus, pur contenendo dati personali; ancora, questi dispositivi, per la loro immediatezza e semplicità, spesso, vengono usati da utenti non preparati a fronteggiare eventuali minacce di attacchi informatici. In Italia, il costo del cyber crimine è pari a 2,4miliardi di euro(se si calcola un totale che va dalla frode informatica, agli attacchi alle strutture strategiche); con quasi 9milioni di vittime di cui, un terzo su Web. Il costo medio a persona, di questi attacchi è stato di 275 euro; nel 2012 l’Italia si è piazzata al nono posto nel mondo della diffusione di “malware”(leggi:”programma malvagio” usato per attacchi informatici) e prima, in Europa per il numero di computer infetti di virus informatici. Ebbene, ora, il nostro Paese può contare su un Piano nazionale per la difesa cibernetica(approvato dal Governo, il 18 dicembre 2013): con la creazione di una sorta di 113 della sicurezza digitale, il Cert, addetto a registrare gli allarmi ricevuti dalle strutture pubbliche e private strategiche, come le telecomunicazioni. In conclusione, noi diciamo che ben venga l’operatività di questa Centrale operativa contro il cyber crimine dovuto agli attacchi degli hacker, ma in contemporanea, la cultura digitale deve “metabolizzarsi” nel profondo dei nostri comportamenti.

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