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Greg Burke, 57 anni il prossimo 8 novembre, nominato oggi dal Papa nuovo direttore della Sala stampa della Santa Sede, è nato a Saint Louis da una famiglia di tradizione cattolica praticante. Dopo aver frequentato uno dei licei dei gesuiti della città si è laureato nel 1983 in Letterature Comparate presso la Columbia University di New York, specializzandosi poi in giornalismo. In quegli anni entra come membro numerario nell'Opus Dei.

Il portavoce vaticano uscente, padre Federico Lombardi, era direttore della sala stampa vaticana dall'11 luglio 2006, nominato da Benedetto XVI per prendere il posto di Joaquin Navarro-Valls. Proprio oggi conclude il suo secondo mandato quinquennale. Resterà in carica fino a dopo il viaggio di papa Francesco a Cracovia, quindi fino al 31 luglio prossimo.

Ha lavorato presso la "United Press International" di Chicago, per la "Reuters" e per il settimanale "Metropolitan", finché viene inviato a Roma come corrispondente del settimanale "National Catholic Register". Nel 1990 inizia a collaborare col settimanale Time ed è corrispondente fisso della rivista quando, nel 1994, proclamerà San Giovanni Paolo II uomo dell'anno.

Nel 2001 inizia a lavorare per la televisione come corrispondente da Roma per Fox News. Nel 2012 viene chiamato in Segreteria di Stato, Sezione per gli Affari Generali, come Consulente per la comunicazione. Dal 21 dicembre 2015 è Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Conosce le lingue inglese, italiano, spagnolo, francese.

Paloma Garcia Ovejero, 41 anni il prossimo 12 agosto, nominata oggi vice direttore, è nata a Madrid. Dopo essersi laureata in giornalismo nel 1998 presso l'Università Complutense di Madrid, ottiene un master in Estudios Vascos (Jakinet / Uned, 2001) e la specializzazione in Management Strategies and Communication (New York University, 2006). Dal 1998 è redattrice e conduttrice della "Cadena Cope, Radio Espanola", con la qualifica di Capo Redattore.

Dal settembre 2012 è corrispondente per l'Italia e per la Città del Vaticano, collaborando, oltre che per la "Cadena Cope, Radio Espanola", anche con altre emittenti televisive e diverse testate giornalistiche. Conosce le lingue spagnolo, inglese, italiano, cinese.

Condanne per monsignor Lucio Vallejo Balda e per Francesca Immacolata Chaouqui. Assoluzione per Nicola Maio. Difetto di giurisdizione per i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi. Questa la sentenza pronunciata dal Tribunale vaticano nel processo 'Vatileaks 2' sulla fuga dei documenti riservati della Santa Sede.

Dopo quasi 5 ore e mezza di camera di consiglio il Tribunale vaticano ha pronunciato la seguente sentenza nel processo 'Vatileaks 2': per i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi il Tribunale ha riconosciuto la propria non competenza territoriale; mons. Lucio Vallejo Balda, Francesca Chaouqui e Nicola Maio sono stati assolti dal reato associativo. Maio anche dal reato di divulgazione di documenti.

Per quest'ultimo reato Vallejo ha avuto invece 18 mesi di reclusione, Chaouqui 10 mesi con pena sospesa

"Oggi è una giornata storica, non solo per noi cronisti ma anche per questo piccolo Stato perché siamo stati assolti". Lo ha detto Gianluigi Nuzzi, dopo la lettura della sentenza del processo Vatileaks che lo ha visto prosciolto. "Penso che il Vaticano sia stato coraggioso", ha detto l'altro giornalista prosciolto, Emiliano Fittipaldi: "questo è stato un processo kafkiano per quanto riguarda l'accusa, la sua conclusione secondo me è stata positiva, il Vaticano ha fatto un passo avanti".

Al termine del processo 'Vatileaks 2', riconoscendo la propria non competenza territoriale a giudicare sui giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, il Tribunale presieduto da Giuseppe Dalla Torre ha esplicitamente affermato nella sentenza la "sussistenza, radicata e garantita dal diritto divino, della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di stampa nell'ordinamento giuridico vaticano".

Dopo mesi di commissariamento, seguiti allo scandalo che ha travolto Marino, un'aspra campagna elettorale e a Roma lentamente torna alla normalità grazie al Movimento cinque stelle...

 

Un lungo applauso e l'inno nazionale cosi si è aperta la prima assemblea capitolina dell'era 5 Stelle. Subito dopo è stato rispettato un minuto di silenzio per Beau Solomon, lo studente americano morto nella Capitale dopo essere stato spinto nel Tevere. Una decisione questa presa dal sindaco di Roma Virginia Raggi.

"Giornata storica - ha twittato il sindaco - cittadini che riprendono in mano la loro città dopo anni abbandono della politica".

«Una giornata storica. Abbiamo una opportunità enorme: fare gli interessi dei cittadini e rendere Roma una città normale. Noi romani vogliamo solo la normalità». Così il parlamentare M5S Alessandro Di Battista in Aula Giulio Cesare dove sta seguendo la prima riunione della assemblea capitolina a maggioranza Cinque Stelle. «Dopo Roma l'Italia? Noi lavoriamo dal primo giorno per arrivare al governo del Paese».

Sono iniziati ad arrivare in aula Giulio Cesare i primi consiglieri del M5S e si sono seduti anche loro a sinistra come i "colleghi" del Pd. Gli scranni di destra sono vuoti.

A quanto si apprende dal Campidoglio si sono accreditati 216 tra giornalisti e operatori. Il sindaco la sua giunta. Per quanto riguarda l'aula Marcello De Vito sarà presidente dell'Assemblea Capitolina.

I vicepresidenti dovrebbero essere Andrea De Priamo (Fdi) e Enrico Stefano (M5S). Il segretario d'Aula dovrebbe andare alla Lista Marchini con Ignazio Cozzoli. La commissione trasparenza dovrebbe essere presieduta da Marco Palumbo. Il gruppo Pd si riunisce prima dell'assemblea per risolvere il nodo scranni: sedersi a sinistra con al maggioranza M5S o no?

«Presenti il Sindaco di Roma Virginia Raggi e i 48 consiglieri. Dichiaro aperta la seduta». Così Marcello De Vito, capogruppo 'anzianò, dopo l'appello dei consiglieri, aprendo i lavori della prima seduta dell'Assemblea capitolina della nuova consiliatura.
Alcuni esponenti del direttorio M5S come Alessandro Di Battista, Carla Ruocco e Carlo Sibilia sono arrivati in Aula Giulio. Si sono seduti, come pure Paola Taverna e l'europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, sulle sedie all'interno dell'Aula Giulio Cesare, al centro tra gli scranni dei consiglieri. Mentre all'esterno dell'Aula Giulio Cesare sono seduti gli altri cittadini venuti a vedere la prima seduta d'Aula.

In seconda fila il marito della neo eletto sindaco Andrea e il figlio Matteo. Sono seduti in seconda fila per assistere alla prima Assemblea capitolina post-elezioni. «Sono molto emozionato e molto contento», ha detto il marito. «Le ho fatto gli auguri? Certo», ha risposto ai cronisti.
Una fila più avanti c'è anche il professore Pieremilio Sammarco, dello studio legale Sammarco in cui la Raggi ha lavorato: «Le abbiamo fatto gli auguri, siamo molto contenti e siamo sicuri che farà molto bene», ha detto.

«Siamo pronti. La squadra è pronta. Ci siamo. Ora governiamo Roma». Così il capogruppo del M5s in Campidoglio Paolo Ferrara arrivando in Aula Giulio Cesare. «Prossima settimana ci sarà un consiglio in cui si discuterà di commissioni. Tutto è pronto» aggiunge.

«La giunta Raggi ? Una bella squadra di alto livello anche internazionale. Ci sono persone molto valide, che dimostreranno di potere trasformare questa città. Se ci sono state divergenze interne al movimento per la composizione della giunta? In realtà la stampa ha enfatizzato, noi abbiamo preso un pò più di tempo per non sbagliare, il M5S non è legato a logiche spartitorie. Oggi vogliamo essere qui, anche il direttorio nazionale e locale, perché è un momento storico». Così l'europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, componente del mini-direttorio di Virginia Raggi, appena arrivato in Assemblea Capitolina.

La squadra, è così composta: Adriano Meloni (Commercio); Linda Meleo (trasporti); Flavia Marzano (semplificazione); Laura Baldassarre (Sociale); Paola Muraro (Ambiente); Paolo Berdini (urbanistica); Marcello Minenna (Bilancio); Luca Bergamo (cultura). Virginia Raggi ha tenuto la delega al personale, il vicesindaco Daniele Frongia quella allo sport. Capo di gabinetto sarà Daniela Morgante.

Andrea Lo Cicero è fuori dalla giunta Raggi ma augura al team "il più rugbistico in bocca al lupo". Lo annuncia lo stesso Lo Cicero sui social aggiungendo che "non vi siano le condizioni necessarie per dare inizio ad un percorso condiviso", Lo Cicero era stato designato come assessore alo sport poi, nella riunione di ieri l'assessorato sarebbe decaduto e a Lo Cicero sarebbe stata offerta la nomina di delegato allo sport.

Nomina che ha declinato. "Ho appreso con grande stupore della volontà di non dare seguito alla mia nomina già annunciata in precedenza ma come nel rugby ci si smette al servizio della squadra accettando le scelte dell'allenatore così nella vita è giusto mettersi al servizio del bene più alto, quello della collettività", scrive Lo Cicero. "Lo sport mi ha insegnato la disciplina, il rigore l'onesta e non ho intenzione di venir meni ai miei principi: per questo ritengo non vi siano le condizioni necessarie per dare inizio ad un percorso condiviso, a Virginia e a tutta la giunta il più rugbistico "in bocca al lupo"", conclude Lo Cicero.

Il primo provvedimento annunciato, in campagna elettorale, dalla nuova inquilina del Campidoglio, è l'audit sul debito, che la Raggi vuole mettere in campo anche in vista di un'eventuale ridiscussione di quello pregresso.

Il monitoraggio, dai risultati imprevedibili, potrebbe pesare non poco sulla prossima manovra di assestamento, in programma in autunno, che sarà la prima prova contabile dei Cinque stelle in Campidoglio, soprattutto sul fronte delle tariffe dei servizi pubblici a chiamata individuale, come gli asili nido. Da una delibera annunciata a un'altra obbligata: entro fine luglio va rinnovato il contratto di servizio con Roma Multiservizi, che riguarda 2.800 lavoratori - collaboratori scolastici degli asili nido e delle altre scuole comunali che potrebbero rischiare il posto di lavoro.

Martedì prossimo le linee programmatiche, e la composizione delle commissioni consiliari. Dopodiché per Virginia Raggi e la sua squadra di governo arriverà il difficile, ossia imprimere un segno di svolta all'amministrazione comunale. E all'orizzonte non ci sono le vacanze estive, ma una serie di urgenze improcrastinabili da affrontare già nelle prime settimane di lavoro a Palazzo Senatorio, dai contratti di servizio delle municipalizzate agli immobili entrati nello scandalo degli affitti facili a partiti, associazioni e furbetti vari.

La consigliera comunale e leader di FdI, Giorgia Meloni. sottolinea che "la Raggi ha i numeri per fare una rivoluzione. Ci aspettiamo che faccia quella rivoluzione. Ma se il buongiorno si vede dal mattino non siamo molto ottimisti perché finora l’unica cosa che abbiamo visto è il manuale Cencelli 2.0. È un’esperienza nuova - ha detto la Meloni parlando della sua presenza in Consiglio - sulla quale siamo pienamente mobilitati. Intendiamo rappresentare al meglio i cittadini che ci hanno votato e anche quelli che non ci hanno votato, perché c’è bisogno di collaborazione. Come abbiamo già detto, saremo leali oppositori. Ci sono alcune tematiche in cui le nostre proposte in campagna elettorale sono state oggettivamente più concrete degli altri,come per il sostegno alla famiglia, la questione dei campi Rom, le zone franche e le periferie. Speriamo che il Movimento sappia essere più umile del governo Renzi e sappia ascoltare e valutare nel merito i provvedimenti. Da parte nostra non ci saranno preclusioni".

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