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Renzi accetta da Napolitano l'incarico di formare il Governo

1.senza_didascalia

Time
lo chiama l'Obama Italiano. Da anni Matteo Renzi è un grande ammiratore del presidente Usa. Come lui ha forgiato il proprio consenso sulle primarie e, in seguito, si è imposto nel voto popolare (Renzi al momento solo per la poltrona di sindaco di Firenze e la carica di segretario del Pd). “Dopo la Provincia di Firenze e Palazzo Vecchio – scrive il settimanale – dopo due presidenti del Consiglio in un anno, sarà proprio lui a creare il 62° governo italiano dal 1946″. Un breve riepilogo sulla politica italiana degli ultimi mesi, poi Time si domanda: sarà lui (Renzi, ndr) il cambiamento di cui l’Italia ha bisogno? La risposta, ovviamente, non ce l’ha nessuno in tasca, neanche gli indovini. E il giornale Usa, parafrasando maliziosamente il Gattopardo, insinua: tutto cambia ma tutto resta uguale. Dunque Renzi uguale a Letti e uguale a Monti? Alla Casa Bianca non la pensano esattamente così, anche se hanno stimato sia il Professore che l’ex premier. Vedremo se stimeranno anche Renzi. Le premesse sono buone...cosi
Matteo Renzi accetta dal Capo dello Stato l'incarico con riserva - come prassi - a formare un nuovo governo.
Incarico che ha ricevuto alle 11:50. "Ho accettato con riserva, con la responsabilità e il senso dell’importanza e rilevanza della sfida e ho assicurato che metteremo tutto l’impegno in questa difficile situazione", ha affermato il premier incaricato.

Da domani avvierà le consultazioni e, visto che "l'impegno - afferma al termine del colloquio di un'ora e venti con Napolitano - è l'orizzonte naturale della legislatura", il 2018, il leader Pd si prende "qualche giorno di tempo" per definire programma e squadra. Programma per il quale Renzi ha già una tempistica: a febbraio riforme istituzionali, a marzo il lavoro, che è la "vera priorità", ad aprile la riforma della pubblica amministrazione e a maggio il fisco. Il sindaco di Firenze arriva puntuale, alle 10,30, al Quirinale alla guida di una Giulietta bianca, accompagnato dal capo ufficio stampa Filippo Sensi. Nel colloquio con il presidente della Repubblica, il segretario Pd assicura, come racconta lui stesso al termine, che metterà "tutto l'impegno e l'energia di cui saremo capaci in questa sfida difficile".

Napolitano gli affida l'incarico e Renzi esce nella sala della Vetrata. Il tono di voce tradisce emozione e un pò di tensione: "Ho ricevuto l'incarico di provare a formare il nuovo governo, ho accettato con riserva per l'importanza e la rilevanza di questa sfida", esordisce. Poi conferma il suo impegno di un governo di legislatura che quindi "necessita di qualche giorno per arrivare a sciogliere la riserva". Le consultazioni formali cominceranno domani: oggi il premier incaricato, dopo aver incontrato i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Piero Grasso, torna a Firenze per l'ultima giunta e l'addio alla guida della sua città.

La testa e il cuore sono ormai tutti proiettati al governo. E non tanto sulla squadra, spiega Renzi ironizzando sulle "fatiche" dei giornalisti alle prese con il totoministri" ma sui contenuti. "Abbiamo intenzione di lavorare in modo molto serio sui contenuti, definiremo nei prossimi giorni con gli alleati una piattaforma molto seria". Programma che nelle intenzioni di Renzi ha tempi già definiti e prevede che "entro febbraio si faccia un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali, e nei mesi successivi ci saranno: a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco". Una riforma al mese, la corsa del premier incaricato è partita.
Andato via dal Quirinale, Renzi si è recato alla Camera per un inocntro con la presidente Laura Boldrini. Subito dopo ha icontrato al Senato il presidente Pietro Grasso. Quindi, di corsa alla stazione Termini per prenendere il treno per Firenze dove parteciperà a quello che dovrebbe essere il suo ultimo Consiglio comunale da sindaco del capoluogo toscano. Renzi è in compagnia di Graziano Delrio e Lorenzo Guerini, con i quali si è appartato in una carrozza riservata.


La stabilità politica è importante, l'Italia deve migliorare la competitività dell'economia e come ogni Paese fare ciò che deve fare", per questo "mi auguro che si insedi il nuovo governo il più in fretta possibile": così il presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijsselbloem commentando la situazione italiana.
Resta durissimo però il braccio di ferro con Ncd. Alfano insiste nel volere un programma dettagliato di legislatura. E oggi gli fa eco Renato Schifani: "Parliamo di programma, di punti condivisi e poi di squadra di governo". La tensione tra il Pd e Ncd però è palese. Ne è testimonianza la dichiarazione del renziano Dario Nardella: "La realtà è che Alfano parla di programmi, ma pensa solo alle poltrone.

Siamo ai vecchi vizi della politica italiana, servono responsabilità e rapidità. Abbiamo già perso troppo tempo e il nuovo governo deve nascere presto e bene

". Anche all'interno dello stesso Pd ci sono però malumori. La fronda interna capeggiata da Pippo Civati alza la voce e invita Renzi a trovare alternative. "Se Renzi fa l’alleanza con Alfano, nasce il governo di centrodestra in due giorni. E nasce anche senza dieci di noi. Quello che serve è un esecutivo con Sel e le colombe di M5s". Intanto prosegue il totoministri. Il dicastero più importante è quello dell'Economia. Tra i nomi che circolano ci sono quelli di Fabrizio Barca e Tito Boeri.

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