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Io dialogo con tutti, ma l'unico punto fermo è che con il Pd non si può fare nulla. A Calenda dico, mamma mia! Un governo con chi ha approvato la Fornero o vuole gli immigrati che cosa potrebbe fare?". Così il leader della Lega boccia l'apertura del ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda a favore di un coinvolgimento del Pd nella formazione del futuro governo. Calenda, in una intervista a 'Repubblica' ha parato di un "governo di transizione" sostenuto da tutti con la costituzione di una bicamerale per la legge elettorale e l'assetto istituzionale del Paese e il taglio dei costi della politica.

"Ogni voto conta - ha detto ancora Salvini parlando delle regionali - e noi pensiamo che da queste regionali possa venire un segnale nazionale di chiarezza e di cambiamento".

"Quello che Di Maio giudica un danno, il centrodestra unito - ha sottolineato il leader del Carroccio - è quello che gli elettori hanno premiato col voto il 4 marzo: chiedo al MoVimento 5 stelle di avere rispetto per gli elettori". "Come io dico che non esistono partiti pericolosi o elettori pericolosi chiedo che tutti gli altri facciano lo stesso".

il presidente, tra la serata di martedì dopo il dibattito sulla crisi siriana o più probabilmente mercoledì, potrebbe già spezzare lo stallo con un incarico che serva a sfrondare i rami dell'opportunismo e della cocciutaggine

La «via maestra» seguita da Mattarella vuole mettere alla prova in primis la coalizione di centrodestra, e dunque il leader incoronato dalle urne, cioè Matteo Salvini. Secondo i borsini quirinaleschi, il quadro internazionale (con le dichiarazioni salviniane a favore di Russia e Assad) non avrebbe agevolato le quotazioni del leader leghista, nonostante però Mattarella sembri intenzionato a non tenerne conto. Il presidente si prefigge, in realtà, di verificare nei fatti quel che i leader gli hanno con decisione rappresentato nei giorni scorsi (e anche ieri, per quanto riguarda le dichiarazioni di Salvini a Vinitaly), ovvero che il leader della Lega sia pronto a varare una maggioranza con i M5S e a poter smussare i contrasti tra grillini e Berlusconi. In parallelo con questo schema di incarico, se entro mercoledì la situazione restasse ancora avviluppata ai veti, la soluzione c'è già: toccherebbe alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, esperire una conciliazione che per il momento sembrerebbe impossibile.

La seconda tappa, in caso di fallimento, sarebbe così un tentativo concesso al capo politico del partito di maggioranza relativa, ovvero Luigi Di Maio. O, anche in questo caso come nel precedente, in parallelo un pre-incarico esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico. È soltanto dopo aver sfrondato il cespuglio, che riusciremo a intravedere se c'è qualche frutto o è solo un grande intrico di rovi, è la filosofia che circola negli ambienti del Colle. 

Sarà quindi dopo queste due verifiche, che Mattarella potrà intraprendere un cammino che si preannuncia per niente più facile: l'individuazione di una personalità «terza» e autorevole, che sieda in Parlamento oppure no, ma il cui prestigio possa essere riconosciuto dall'intero arco politico, cui affidare un incarico «pieno», stavolta. Per un governo che non dovrebbe avere alcun vincolo o «stretta» di mandato (la Costituzione non lo consentirebbe), capace di conquistarsi la maggioranza in Parlamento partendo dai voti di Forza Italia e Pd. I soli favorevoli, per ora, all'ipotesi ancora acerba del piano B. 

Intanto la crisi siriana fa irruzione persino nella campagna elettorale per le Amministrative del Molise. Silvio Berlusconi esce dalla stanza di albergo con quasi due ore di ritardo sui programmi. Ha voluto prima parlare con molte persone per rendersi conto di quel che sta accadendo nel mondo e di quali conseguenze registrare.

La sua prima parola è sul governo che non c’è. “Ora accelerare”, dice. Non drammatizza, ma allo stesso tempo il messaggio che invia al Quirinale è chiarissimo. Così anche all’alleato Salvini. La formula di Berlusconi resta quella di questi giorni: “Auspico un governo di centrodestra che in Parlamento trovi i voti che mancano”. Di accordi con Di Maio, manco a parlarne. E d’altronde gli insulti ultimi hanno ormai scavato un fossato quasi invalicabile tra Forza Italia e M5S.

Già, ma come la mettiamo con Salvini? Che ne pensa di quella posizione del leghista così dura e pura? Pausa imbarazzata. “In certi momenti è meglio non pensare... e non dire nulla”. E via con la campagna elettorale. Lo attendono gli elettori a Isernia. Chiara, invece, la posizione di Gentiloni: “Quella di stanotte è stata un’azione circoscritta, mirata e motivata a colpire le capacità di fabbricazione o diffusione delle armi chimiche, non può e non deve essere l’inizio di una escalation, l’Italia lo ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a farlo” 

«L’Italia non può togliere le sanzioni alla Russia senza subire gravi conseguenze». Con queste parole Kurt Volker, inviato speciale dell’amministrazione Trump per l’Ucraina, non intende lanciare un avvertimento, ma sottolineare un dato di fatto: «Sono misure europee, non italiane. Non rispettarle provocherebbe prima di tutto un problema con Bruxelles».

 

 

 

 

Si è concluso con le alte cariche istituzionali il secondo giro di consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la formazione del nuovo governo. Primo a salire al Quirinale il presidente emerito Giorgio Napolitano. "Come rappresentanti istituzionali siamo tutti accanto al presidente Mattarella nella ricerca di soluzioni. Il suo è un compito estremamente difficile", ha detto Napolitano al termine del colloquio. 

La situazione non si è sbloccata. Le forze politiche in campo non sono riuscite a trovare l'accordo per formare una maggioranza solida capace di sostenere il governo . Dall'andamento delle consultazioni - spiega il presidente della Repubblica - emerge con evidenza che il confronto tra i partiti per dare vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi". Tutto rimandato, insomma, ai prossimi giorni. Nella speranza di trovare una soluzione praticabile che porti alla formazione di un esecutivo saldo.

Durante il secondo giro di consultazioni, Mattarella ha ripetutamente fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di "avere un governo nella pienezza delle sue funzioni".A complicare il quadro politico e sicuramente la crisi diplomatica in Siria che sta spingendo i Paesi dell'Unione europea a un passo da un nuovo conflitto. 

E, sebbene il premier uscente Paolo Gentiloni abbia già fatto sapere che "l'Italia non parteciperà ai bombardamenti", il dibattito divide ulteriormente il confronto. Al quadro internazionale va, poi, a sommarsi la partita economica con il Def ancora tutto da scrivere. Nonostante questi appuntamenti, la situazione non sembra ancora sbloccarsi. Tanto che questa mattina, al termine del secondo, infruttuoso, giro di consultazioni, 

Mattarella è tornato a lanciare un messaggio preciso ai contendenti, enumerando le criticità davanti al Paese: "Le attese dei nostri concittadini, i contrasti nel commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nella Unione europea, l'acuirsi di tensioni internazionali in aree non lontane dall'Italia, richiedono con urgenza - ha, quindi, avvertito - che si sviluppi, e si concluda positivamente, un confronto tra i partiti per raggiungere quell'obiettivo".

L'Italia senza governo è in sintonia con la Germania. Condanna della Siria, ma no ai raid annunciati dal presidente statunitense Donald Trump. La crisi passa dall'Onu e su questo sono d'accordo tutte le forze politiche che ieri sono sfilate davanti al Presidente della Repubblica.

In questo clima il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto gioco facile a prendere una posizione, nonostante il mandato limitato agli affari correnti.

Il premier si è sentito al telefono con la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Palazzo Chigi ha fatto sapere che ha ribadito «la ferma condanna delle violazioni dei diritti umani e della inaccettabile violenza usata nei confronti delle popolazioni civili con l'uso di armi chimiche da parte del regime siriano». Poi ha sottolineato che «l'Italia non parteciperà ad azioni militari in Siria».

Fornirà supporto logistico agli alleati, come prevedono gli accordi internazionali. Ma per il governo «una soluzione stabile e duratura per la Siria potrà venire lavorando per la pace e dando spazio alle Nazioni Unite».

La posizione del centrodestra è arrivata dopo il secondo giro di consultazioni. A illustrarla è stato significativamente il leader della Lega Matteo Salvini. «Pur ribadendo gli obblighi di lealtà all'Alleanza atlantica siamo contrari ad azioni unilaterali e riteniamo che la strada maestra sia lo spirito di Pratica di mare». Il riferimento è al vertice Nato del 2002 promosso dal governo Berlusconi, snodo importante del dialogo tra i Paesi Nato e la Russia.

Sui temi internazionali, insomma, la linea del centrodestra ricalca quella di Forza Italia. Dal canto loro, gli azzurri hanno precisato con una nota che «Nessuna azione militare può essere intrapresa, neppure la concessione dell'utilizzo di basi aeree, senza una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».

Sintonia anche con il M5s. Il leader Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni ha ribadito l'intenzione di «restare al fianco dei nostri alleati e consigliarli in un'ottica di pace, prima di tutto». Condanna degli attacchi cimici. Anche se la fine del conflitto in Siria «non sarà determinata dalle vittorie militari ma dalla diplomazia».

Per i pentastellati la crisi impone «un'accelerazione nella formazione del Governo. Non possiamo pensare di perdere altro tempo».

Poche prese di posizione dal Pd. Il partito della sinistra ha letto le vicende siriane quasi esclusivamente in chiave nazionale. Per Andrea Romano, direttore del quotidiano renziano Democratica, «l'Italia sulla Siria rischia di prendere per la prima volta da dopoguerra una posizione isolata» perché «c'è un signore che si chiama Matteo Salvini». La posizione del centrodestra è stata invece in linea con gli orientamenti che ieri prevalevano in Europa. Sicuramente non quelli del presidente francese Macron, unico in Europa a dare da subito l'adesione ai raid.

Ma tornando alle consultazioni dopo Napolitano sono saliti sul Colle il presidente della Camera Roberto Fico e a seguire il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati.

"Dall'andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi"ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

.Dall'andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Ho fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni.

"Attenderò alcuni giorni per decidere come procedere per uscire dallo stallo". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazioni parlando della necessità di dare vita a un governo..

"La Battuta di ieri di Berlusconi ? Non cambia nulla. Sono più attento alla sostanza che alla forma. Noi siamo pronti. Certo, ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi: o la smettono o si vota". Così Matteo Salvini, leader della Lega ai microfoni di Radio anch'io.

"Se continuasse il gioco delle tattiche politiche e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento" emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe "disattesa - ha detto Matteo Salvini al termine delle consultazioni al Quirinale -. Speriamo non sia così per l'Italia, per noi è il valore più grande". "Ci aspettiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle altrettanta responsabilità nei confronti del paese" di quella che il centrodestra sta dimostrando. "Abbiamo fiducia nella saggezza e nell'equilibrio del presidente della Repubblica a cui abbiamo rappresentato una serie provvedimenti che gli italiani aspettano". 

Intanto riunione dei vertici di Forza Italia a Palazzo Grazioli a ora di pranzo con la capogruppo della Camera Maria Stella Gelmini che ha ribadito la linea: no a veti su Berlusconi. Dura la replica del MoVimento: 'faccia un passo di lato'.

"Parteciperemo ad un governo - ha detto la Gelmini - solo se ci sarà una dichiarazione esplicita e chiara da parte dell'M5S e che ci sia pari dignità tra tutte le componenti del centrodestra, FI e Berlusconi. Senza questa condizione la trattativa non potrà neanche iniziare". "Ribadiamo: mai un governo con Berlusconi e Fi. Forza Italia potrebbe risolvere l'impasse facendosi di lato e consentendo così un governo M5S-Lega", scrivono in una nota i capigruppo M5s Grillo e Toninelli.

La delegazione del Pd, giunta a piedi al Quirinale, ha ribadito al capo dello Stato il proprio ruolo di minoranza. Anche alla luce di quanto avviene in Siria- ha detto Maurizio Martina al termine del colloquio - "occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando" dicendo se sono in grado di essere "all'altezza della situazione". Lo dice Maurizio Martina, parlando per la delegazione Pd. "Il Paese ha il bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione" di incarichi. 

"I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza. Non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un no al dialogo con il Movimento 5 Stelle, seconda forza politica in Parlamento. Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega, né quella del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata", ha affermato il capogruppo della Lega al Senato Gianmarco Centinaio.

Com'è la coalizione presidente?  La risposta di Berlusconi che mette in difficolta di trovare un intesa con M5s : "È solidissima, è compattissima" ha risposto Silvio Berlusconi ai cronisti uscendo dal Quirinale dopo le consultazioni. "Mi raccomando fate i bravi e sappiate distinguere i veri democratici da chi non conosce l'abc della democrazia...", ha detto Berlusconi congedandosi dai giornalisti al Colle dopo la dichiarazione congiunta del centrodestra letta da Matteo Salvini al termine dei colloqui con il Capo dello Stato

"Devo dire che ho apprezzato l'apertura da parte di autorevoli esponenti del pd ma è chiaro che in questo momento il Pd è fermo su posizioni che non aiutano": così il capo politico del M5S Luigi Di Maio al termine delle consultazioni. "Con la Lega è inutile dire che c'è una sinergia istituzionale che ha permesso di rendere operativo il Parlamento immediatamente", ha detto ancora Di Maio. "La Lega deve prendersi sue responsabilità perché sta dicendo che o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d'accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere". "C'è solo una soluzione per sbloccare questo stallo e investe Silvio Berlusconi: deve mettersi di lato e consentire la partenza per un governo di cambiamento. Altrimenti l'unica risposta è che non riteniamo possibile un governo del M5S con Fi", ha detto Luigi Di Maio al termine delle consultazioni al Quirinale.

 

Continua a salire la tensione tra Stati Uniti e Russia. Il presidente Usa, Donald Trump, ha mandato un messaggio chiaro a Mosca alzando il tiro sulla Siria: "La Russia promette di abbattere tutti i missili sparati in Siria

Mentre la Russia avverte: "Spari i suoi missili contro terroristi". Allerta su rotte aeree Mediterraneo orientale. Il Consiglio di sicurezza Onu ha bocciato anche la terza bozza di risoluzione presentata dai russi, che chiedeva l'invio di investigatori Opac a Duma per indagare il presunto attacco chimico. Dirigenti dell'amministrazione Trump stanno discutendo con dirigenti di Francia e Gran Bretagna per una possibile risposta militare comune in Siria dopo il presunto attacco chimico a Duma, attribuito dall'Occidente al regime di Damasco. Lo riferisce l'Ap citando dirigenti americani, secondo cui gli alleati stanno valutando di lanciare un attacco militare entro fine settimana..

"La Russia minaccia di abbattere tutti i missili sparati verso la Siria. Tieniti pronta Russia, perché stanno per arrivare, belli, nuovi e 'intelligenti'! Non dovreste essere alleati di un animale assassino che uccide la sua gente con il gas e si diverte!". "Le nostre relazioni con la Russia sono peggiori di quanto non lo siano mai state, compresa la Guerra Fredda. Non c'è ragione per questo", aggiunge il presidente degli Stati Uniti

"I missili 'intelligenti' dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo" della Siria. E' la prima risposta di Mosca al tweet di Donald Trump per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo. La Russia sostiene che i missili che il presidente americano Donald Trump ha promesso di lanciare in Siria distruggeranno le prove dei sospetti attacchi chimici. E' la denuncia del ministero degli Esteri di Mosca.

L'ambasciatore di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin, ha sottolineato quindi che "le forze russe affronteranno qualsiasi aggressione degli Stati Uniti contro la Siria" e l'esercito russo si riserva il diritto di "abbattere i missili" e "distruggere le fonti di lancio" in caso di aggressione degli Stati Uniti contro la Siria.

Il mosaico siriano rappresenta il problema di base per gli Stati Uniti. Sul campo sono presenti le forze militari di diversi paesi che operano in prossimità. Ed in quel caos ci sono le forze militari della Russia. In qualsiasi piano d’attacco, Washington dovrà fare attenzione a non colpire le forze militari russe in un raid che potrebbe degenerare in modo incontrollato e sfociare in una guerra su larga scala.

Secondo il quotidiano il Giornale la vera forza d’attacco, qualora Trump autorizzasse un raid entro le prossime ore, sarebbe rappresentata dai sottomarini. Almeno un sottomarino a propulsione nucleare classe Ohio SSGN si troverebbe nel Mediterraneo. Quattro dei diciotto Ohio, l’USS Ohio (SSGN 726) e l’USS Michigan (SSGN 727) con sede a Bangor, l’USS Florida (SSGN 728) e l’USS Georgia (SSGN 729) a Kings Bay, sono stati riconvertiti nel 2003 per lanciare missili Tomahawk. Sono equipaggiati con sette lanciatori verticali per missili da crociera convenzionali Tomahawk con una capacità massima di 154 missili ad unità. 

I circa 600 Tomahawk a bordo dei quattro SSGN rappresentano la metà della capacità missilistica convenzionale sottomarina della Marina degli Stati Uniti. L’altra metà è rappresentata dai sottomarini d’attacco classe Los Angeles, Seawolf e Virginia. Un sottomarino a propulsione nucleare classe Ohio SSGN potrebbe lanciare in immersione tutti i suoi 154 missili Tomahawk in soli sei minuti. Se Trump optasse per una immediata risposta militare in Siria (proprio in questo particolare contesto venutosi a creare), i Tomahawk verrebbero lanciati dalle profondità. Il motivo è semplice: i sottomarini possono avvicinarsi alle coste nemiche senza essere scoperti consentendo loro di colpire obiettivi nell'entroterra. Un gruppo da battaglia di superficie sarebbe esposto ai diversi asset russi schierati lungo la costa. I sottomarini a propulsione nucleare potrebbero lanciare l'intero carico prima di immergersi in profondità e sfuggire agli hunter killer.

Gli Stati Uniti potrebbero utilizzare nell'immediato le piattaforme di quinta generazione come il B-2 Spirit e l’F-22 Raptor per colpire obiettivi in Siria. La loro capacità di monitorare in tempo reale il contesto discriminando la minaccia potrebbe essere utile, ma sarebbe il primo confronto diretto con gli S-300V4 e gli S-400 schierati in Siria. Il Pentagono non rischierà la vita dei piloti. Da rilevare, infine, che le Forze armate della Federazione Russa sono state autorizzate ad ingaggiare i lanciatori e le loro basi. Le forze russe sono certamente in grado di contrattaccare le basi degli Stati Uniti in Medio Oriente ed Europa..

L'Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha diramato un'allerta sulle rotte aeree del Mediterraneo orientale. Secondo quanto riportano i media internazionali. L'allarme è stato emesso "a causa del possibile lancio di raid aerei con missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore". E va tenuta anche presente "la possibilità di un'interruzione intermittente delle apparecchiature di radionavigazione", afferma l'Easa.

l Italia in questi difficili momenti sta senza Governo, la Ue disunita : 

I dirigenti dell'amministrazione Trump stanno discutendo con dirigenti di Francia e Gran Bretagna per una possibile risposta militare comune in Siria dopo il presunto attacco chimico a Duma, attribuito dall'Occidente al regime di Damasco. Lo riferisce l'Ap citando dirigenti americani, secondo cui gli alleati stanno valutando di lanciare un attacco militare entro fine settimana.

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"La strada è semplice: noi vogliamo dialogare con tutti, eccezion fatta del Pd. Se gli altri non ci stanno le vie sono due: o andiamo al voto dove penso potremo vincere da soli superando chi pone veti e fa capricci, oppure, come extrema ratio, andiamo da soli, ci facciamo carico noi della situazione". Lo ha detto il leader della Lega matteo Salvini presentando il candidato sindaco di Terni. A chi gli chiedeva se puntassa a cercare i voti in parlamento, ha replicato sorridendo: "Io non faccio il cercatore d'acqua...Vale quello che ho detto".

Sul possibile accordo col M5s, Salvini ha poi commentato: "Io continuo a volere il dialogo e a sperare che tutti vogliano governare questo Paese: ma se vuoi costruire qualcosa di concreto non puoi metterti sul piedistallo e dire , come faceva Alberto Sordi, 'io sono io e voi siete... poca roba'". "Tra noi e il Movimento 5 stelle ci sono molte idee in comune ma anche delle differenze: noi governiamo molto bene da tanti anni regioni molto importanti, invece loro, penso a Roma e Livorno, non stanno facendo una buona prova". 

Netta poi la presa di disdtanza dal Pd: "Deve essere chiaro a tutti che l'unica alternativa al Pd è la Lega: agli alleati di Forza Italia deve essere chiaro una volta per tutti che siamo radicalmente alternativi alla sinistra". 

"Lavoro per una soluzione di buon senso e normalità", ha quindi concluso il segretario del Carroccio."Sono qui a parlare però di Terni e di lavoro. Qui - ha concluso - avremo presto un sindaco che si batterà contro il malaffare e presto punteremo alla conquista della Regione".

 

 

 

Londra ha dato ordine alla flotta di sottomarini di recarsi nel teatro bollente del Mediterraneo orientale. Anche la Francia, con la fregata Aquitaine, è nel settore di mare davanti alla Siria. Gli Stati Uniti avevano solo la Uss Donald Cook nelle vicinanze, ma adesso sono arrivati i rinforzi.

La marina americana e quella britannica sono già presenti davanti alle coste siriane. La navi lanciamissili sono pronte a lanciare i missili da crociera contro il territorio siriano. 

Mosca ha iniziato le esercitazioni con un chiaro obiettivo. E cioè dimostrare la sua prontezza di riflessi in caso di attacco contro l’alleato siriano.

Tartus, base di fondamentale importanza nella strategia russa in Siria e nel Mediterraneo non è un obiettivo della coalizione a guida americana. Nessuno si sogna di attaccare direttamente le forze russe, per quanto siano alleate dell’esercito siriano di Bashar al Assad.

La pubblicazione delle foto satellitari ha probabilmente avuto il placet del comando delle forze armate israeliane. Il sito è legato a Tel Aviv. E in questi casi, nulla è casuale. L’informazione sensibile dimostra che Israele ha voluto che si sapesse quanto osservato dai satelliti.

L’operatore israeliano aggiunge che, secondo le sue immagini satellitari, solo un sottomarino della classe Kilo è rimasto nel porto siriano.

Non va dimenticato che nelle ultime ore, il ministero della Difesa russo aveva diramato una comunicazione con cui dichiarava di svolgere esercitazioni di lancio di missili nel Mediterraneo orientale.

Cosi le navi da guerra russe hanno lasciato la base navale di Tartus nella Siria occidentale proprio nelle ore in cui appare possibile un attacco militare statunitense e degli alleati occidentali contro Damasco. A rivelarlo,l operatore Israeliano di immagini satelitari image sat international 

“La maggior parte delle navi della Marina russa ha lasciato il porto di Tartus, in Siria. Attualmente, le navi che sono assenti saranno dispiegate in mare a causa di possibili futuri attacchi “, ha detto la compagnia israeliana in una dichiarazione.

Le manovre militari russe al largo della costa siriana sono interpretate come un altro segnale della crescente tensione nella regione. L’idea è che questa volta la Russia sia pronta a rispondere alle minacce del presidente degli Stati Uniti. Ieri, il rappresentante russo in Libano aveva dichiarato che Mosca avrebbe abbattuto i missili lanciati dalle forze del blocco occidentale.

Nel frattempo, il vice presidente del Comitato per il Consiglio di Difesa e Sicurezza della Federazione russa, Alexei Kondratiev, ha già chiarito che Mosca farà ricorso a sistemi di difesa aerea S-400, S-300 e Pantsir se l’attacco missilistico imminente dagli Stati Uniti metterà in pericolo i soldati russi.

"Abbiamo la prova che la settimana scorsa sono state utilizzate armi chimiche in Siria da parte del regime": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, intervistato in diretta da TF1.

Angela Merkel esclude una partecipazione tedesca ad un intervento militare in Siria. Lo ha detto in conferenza stampa con il premier danese.

Il presidente siriano Bashar al Assad è apparso sugli schermi della tv di Stato dopo un incontro ufficiale al palazzo presidenziale di Damasco, affermando che le minacce occidentali alla Siria rientrano nel piano di screditare "la lotta al terrorismo" compiuta dal governo siriano e dai suoi alleati, Russia e Iran.

"Non ho mai detto quando un attacco alla Siria avrebbe avuto luogo. Potrebbe essere molto presto o non così presto! In ogni caso, gli Stati Uniti, sotto la mia amministrazione, hanno fatto un ottimo lavoro per liberare la regione dall'Isis. Dov'è il nostro 'Grazie America?' ". Lo scrive su twitter il presidente Usa Donald Trump.

Gli Stati Uniti sono pronti a sferrare l'attacco in Siria e a punire il regime di Assad, reo secondo la Casa Bianca di usare armi chimiche contro il suo popolo. Al Pentagono si attende ormai solo l'ordine di Donald Trump, che intanto ha avvertito Mosca con una sorta di dichiarazione di guerra via Twitter: "La Russia si prepari, i nostri missili stanno arrivando, belli, nuovi e 'intelligenti'!". Immediata la risposta: "I missili li usino contro i terroristi".

Aerei americani e Nato sono decollati oggi dalla base di Sigonella ed hanno sorvolato l'area a ridosso dei confini siriani per una missione di sorveglianza. "Si tratta di un pattugliamento - riferiscono fonti qualificate all'ansa - di carattere ordinario, che si svolge tutti i giorni e che rientra nell'ambito delle attività della coalizione anti-Isis".

Secondo l agenzia di stampa Italiana : Gli aerei in questione sono un velivolo da pattugliamento marittimo Boeing P-8A Poseidon americano - specializzato in missioni di ricognizione, sorveglianza ed antisom - e un aereo-radar Awacs della Nato, che hanno sorvolato l'area al largo delle coste siriane e vicino al confine turco-siriano: i loro movimenti vengono tracciati da vari siti commerciali che monitorano il traffico aereo, fornendo dettagli che in queste ore rimbalzano sul web. Missioni analoghe a quella odierna sono state registrate anche nei giorni scorsi. Il P-8A, in particolare, risulta decollato due volte in dieci ore, sempre per dirigersi al largo della costa della Siria, ma i siti registrano anche movimenti di aerei-cisterna americani in volo verso la base di Incirlik, in Turchia, che ospita importanti assetti statunitensi.

L'aeroporto 'Cosimo Di Palma' di Sigonella è un aeroporto militare italiano, sede del 41/o Stormo AntiSom e dell'11/o Reparto Manutenzione Velivoli dell'Aeronautica militare italiana. Ma ospita anche, e soprattutto, la Naval air station (Nas) della Marina americana. La base, poi, è utilizzata anche per operazioni della NATO. Nella struttura sono impiegati tra i 4 mila e i 5 mila militari (il numero sale a 7.000 con le famiglie), con numeri che oscillano a secondo delle crisi politiche e militari nell'area del Mediterraneo e mediorientale, rispetto alle quali Sigonella riveste un ruolo logistico cruciale. Tra gli aeromobili di stanza in questa base, vi sono droni armati, aerei spia Global Hawk ed U-2, oltre a varie tipologie di velivoli da trasporto, da rifornimento in volo, da pattugliamento marittimo e anti-sommergibile

 

 

 

 

 

 

Un raid aereo, quello sferrato da caccia F-15 israeliani con otto missili lanciati dallo spazio aereo libanese, tre dei quali hanno colpito hangar e caserme nella parte ovest della base che viene chiamata anche Tiyas e che spesso ospita aerei russi, che arriva l'indomani della della terribile strage di Douma  E li ritorsioni non si fermeranno qui. "Gli Stati Uniti - ha messo in chiaro Donald Trump - prenderanno una decisione importante nelle prossime 24/48 ore"

In queste 48 ore, il presidente americano può seguire essenzialmente due vie. La prima: un attacco farsa come quello compiuto in seguito alla strage di Khan Shaykhun. La seconda, invece, molto più ampia e intesa come una vera rappresaglia nei confronti di Damasco. In una operazione simile potrebbero entrare anche Francia e Israele, intenzionati a colpire Bashar al Assad. In entrambi i casi Trump è disposto ad andare fino in fondo, con o senza il sostegno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "La storia registrerà questo come il momento in cui il Consiglio di sicurezza ha fatto il suo dovere - ha detto l'ambasciatore americano all'ONU, Nikki Haley - o ha dimostrato il suo totale e completo fallimento nel proteggere i siriani, in ogni caso, gli Stati Uniti risponderanno".

La diplomazia mondiale guarda ora a Washington. Il segretario alla Difesa, James Mattis, ha subito fatto sapere che "nessuna risposta è esclusa", mentre Trump si appresta a prendere "decisioni difficili""Decisioni che arriveranno già nelle prossime 24/48 ore", ha spiegato il presidente americano confidando ai giornalisti di non poter "tollerare atrocità" come quelle accadute a Duma. "Tutti dovranno pagare un prezzo"

La Francia si è schierata con forza con Washington con il presidente Emmanuel Macron che ha telefonato alla Casa Bianca per "coordinare una forte risposta comune". Sull'altro fronte il Cremlino ha respinto ogni accusa affermando che si tratta di una "montatura" contro Bashar al Assad. "Le truppe russe sono entrate a Duma e non hanno trovato nessuna traccia di sostanze chimiche", ha detto il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. 

La Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente Trump ha telefonato al suo omologo francese Emmanuel Macron, che lo ha rassicurato che anche per Parigi "ci sarà una risposta se la linea rossa dovesse essere stata superata" da parte del governo della Siria. Inoltre il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ha aggiunto che "lo scambio di informazioni tra Trump e Macron conferma a priori l'uso di armi chimiche". 

Potrebbe essere questa la tanto famosa contromisura annunciata dal Presidente Trump rispondere agli attacchi chimici di cui nei giorni scorsi è stato accusato il presidente siriano Bashar Al Assad. Inoltre il quotidiano turco Hurryiet ha lanciato questa mattina la notizia che il cacciatorpediniere Donald Cook della United States Navy ha salpato le ancore stamane dal porto di Larnaca, a Cipro, per fare rotta a est, verso le acque territoriale siriane. Fonti russe riferiscono che gli Usa potrebbero attaccare la base aerea di Hmeymim

Il raid aereo su Homs riapre le ferite in Siria. Mosca e Damasco hanno puntato subito l'indice contro Israele che non ha confermato né smentito il raid. "Gli Stati Uniti - fanno sapere fonti vicine a Washington - erano stati preavvertiti". Del resto, lo scorso febbraio, i jet israeliani avevano già bombardato la stessa base dopo che era stato intercettato un drone iraniano nello spazio aereo dello Stato ebraico. "L'attacco su Homs - fanno sapere i russi - rende la situazione estremamente pericolosa". Il raid contro la base siriana segna una nuova escalation in Siria dopo che sabato, in un presunto attacco chimico contro Duma, ultima roccaforte dei ribelli nella Ghouta orientale, sono morti una quarantina di civili, suscitando la forte condanna dell'Occidente che ha accusato Damasco. 

A commento degli ultimi sviluppi militari è intervenuto stamane il viceministro russo degli Esteri, Mikhail Bogdanov, che ha dichiarato che "non credo che esista" la minaccia concreta di uno scontro bellico fra Washington e Mosca: "Penso che il buon senso dovrebbe prevalere sulla follia", ha spiegato

Inoltre l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) riferisce che le forze armate siriane sono in allerta sin da questa mattina contro la minaccia di un attacco Usa verso obiettivo governativi. Similmente sarebbero in allerta anche le forze russe e iraniane presenti sul territorio della repubblica araba.

In mattinata è intervenuto anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha avvertito i responsabili del massacro nella Ghuta orientale e a Douma: "Pagherete un prezzo molto caro - ha minacciato pur senza attaccare apertamente Assad - Maledico il responsabile, chiunque sia stato".

Un funzionario USA, parlando a condizione di anonimato, non era a conoscenza di alcuna decisione di andare avanti con un raid aereo, ma ha detto che qualsiasi piano per un possibile attacco potrebbe concentrarsi sugli obiettivi associati al programma di armi chimiche siriane, cercando al contempo di evitare tutto ciò che potrebbe diffondere un fallout velenoso nelle aree civili.

Un attacco più provocatorio potrebbe colpire il campo di volo di Hmeymim, nel nord-ovest della Siria, che è stato menzionato dalla Casa Bianca in una dichiarazione del 4 marzo, che lo ha identificato come il punto di partenza per le missioni di bombardamento da aerei militari russi a Damasco e nella Ghouta orientale.

Come riportato dal quotidiano Russo Kommersant, riferendosi a fonti del governo statunitense pubblicate da Reuters, la parte americana sta considerando una variante della risposta militare internazionale al presunto attacco chimico nella città siriana di Douma.

Gli interlocutori dell'agenzia non hanno rivelato le misure specifiche di cui stavano parlando, ma hanno notato che potrebbero essere attacchi a oggetti relativi al programma di armi chimiche in Siria. L'Istituto di Washington per la Politica del Vicino Oriente (Istituto Tahrir per la politica in Medio Oriente), secondo i dati Reuters, suggerisce che l'obiettivo potrebbe essere la base di Hmeymim, dove sono basati gli aerei militari russi.

Il cacciatorpediniere Donald Cook della marina militare Usa ha lasciato il porto cipriota di Larnaca, dove era ormeggiato, per avvicinarsi alle acque territoriali siriane. Lo scrive il quotidiano turco Hurriyet.

Alcuni jet russi hanno sorvolato a bassa quota per 4 volte il cacciatorpediniere compiendo manovre di disturbo mentre si avvicinava alle acque territoriali siriane. Lo scrive sempre Hurriyet. 

 Il raid aereo israeliano su una base aerea siriana che ha provocato sette morti iraniani "non rimarrà senza risposta": lo ha detto un alto funzionario iraniano, Ali Akbar Velayati, in visita in Siria.

Il ministero degli Esteri russo ha invitato l'ambasciatore israeliano per discutere "delle situazioni in Siria e nella striscia di Gaza" e "dei rapporti bilaterali" tra Mosca e Israele: lo ha annunciato Bogdanov precisando che Mosca è interessata a "un dialogo attivo" con Israele. Ieri la Russia ha accusato Israele di un raid aereo contro un aerodromo siriano. Secondo Mosca, l'attacco sarebbe stato effettuato dal Libano da due F-15 israeliani.

L'Israele ha condannato l'attacco chimico attribuito all'esercito siriano a Duma che dimostra "chiaramente come la Siria continui ad essere in possesso di armi chimiche e anche di costruirne nuove" . Lo ha detto il ministero degli Esteri a Gerusalemme, secondo cui " il regime di Damasco continua a perpetrare crimini contro l'umanità con l'uso di armi illegali. L'ultimo attacco si aggiunge ad una serie di simili con armi chimiche effettuati dal regime da quando Assad si è impegnato a non usare più tali mezzi"."Così facendo - ha concluso - la Siria continua a violare in modo massiccio i suoi obblighi e le decisioni della comunità internazionale in questa materia".

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha ribadito che gli esperti dell'Opac "devono visitare Duma" per compiere degli accertamenti e ha assicurato che la Russia può "garantire" la loro sicurezza. A questo proposito Mosca proporrà al Consiglio di Sicurezza dell'Onu una risoluzione per "istituire un'indagine" sui fatti di Duma. Lo riporta Interfax.

Siria invita l'Opac per indagare sull'attacco chimico - La Siria ha invitato gli osservatori dell'Opac per indagare sul sospetto attacco chimico dei giorni scorsi nella Ghuta. 

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