Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 02 Maggio 2025

Il Professor Salvatore Soreca, docente di Pedagogia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Giuseppe Moscati di Benevento, durante il suo corso ha sviluppato importanti tematiche di questa scienza umana e sociale che studia l'educazione e la formazione dell'essere umano nella sua interezza lungo il suo intero ciclo di vita. Il fine euristico della pedagogia è l'Uomo che si relaziona con l'altro da sé (educazione) e che si relaziona con se stesso (formazione). Il Pedagogista studia l'umano e ciò che riguarda l'Uomo e la sua esistenza. L'educazione, secondo i modelli teorici elaborati dai pedagogisti, ha quattro coordinate: il sapere (le conoscenze), il saper fare (le competenze pratiche o abilità), il saper essere (modo in cui un individuo mette in campo il saper fare e il saper essere), il saper divenire (modo in cui un individuo mette in campo tutte le risorse per attuare una continua proattiva trasformazione).

Il Professor Salvatore Soreca, che ha trattato la pratica educativa come apprendimento trasformativo, fa sapere che: “La pratica educativa rivisitata sotto il profilo della conversazione ha evidenziato una forma di dialogo che mira alla comprensione reciproca tra i partecipanti. Comprensione intesa nel senso di “fusione di orizzonti”, come la definisce Gadamer, non rinuncia alle proprie posizioni, anche culturalmente incommensurabili, bensì ricerca e costruzione di significati più o meno condivisi, che si svolge nel tempo e che implica tolleranza e rispetto delle differenze. Gli interlocutori della conversazione non mirano al raggiungimento di un obiettivo conoscitivo estraneo alla conversazione stessa, ma procedono in maniera interattiva e collaborativa verso una comprensione dei problemi e delle posizioni altrui, cercando di condividere una prospettiva di significati comune sulla base di quanto emerge via via in questo rapporto. Tutto il processo conversazionale può essere poi ricollegato alla nozione di “incontro”, elaborata da R. Guardini, come distaccarsi da un possesso e un perpetuamento rigidi della forma del sé, per accettare il rischio dell’apertura a ciò che è altro, facendo crescere in questo modo la propria individualità. Perché si abbiano vere e proprie forme di conversazione occorre che tali esperienze siano segnate da prese di coscienza, da riflessioni che incidono sul sistema personale di valori, concezioni, credenze, bisogni, desideri e propositi. Questo non vuol dire rinunciare a se stessi, anzi: in questa direzione si sviluppa e si irrobustisce la nostra capacità di autoregolazione, fondata su una più cosciente e proattiva percezione di sé, delle proprie possibilità e responsabilità. Ogni incontro diventa occasione di apprendimento, di crescita, di maturazione. La formazione in terza persona esalta il ruolo attivo e diretto dell’educatore. E’ questi che progetta, dirige e valuta le attività educative. La formazione in prima persona si basa sulle aspirazioni, gli interessi, i soggettivi bisogni dell’educando e sulla sua iniziativa. Nel processo educativo si hanno due centri di iniziative di azioni che sono articolate a partire da quelle dell’altro. Ciascuno è un IO che si rivolge a un TU. L’educando si rivolge all’educatore e questi gli risponde. Il costituente della domanda educativa è l’educando; l’educatore ne prende atto e su questa base imposta la sua azione. L’educando è un IO che si impegna a partire sia dalle sue aspirazioni e dai suoi bisogni, sia dalle proposte e sollecitazioni dell’educatore. Purchè queste ultime entrino a far parte delle sue intenzioni d’azione. L’educatore è un IO che propone le sue iniziative educative sulla base di fini, contenuti e modalità educative che formano la base delle sue conoscenze e competenze. L’educando è il TU dell’educatore. E’ il centro di iniziative d’azione a cui questi si rivolge esercitando il suo ruolo di educatore che sollecita, orienta e sostiene il primo. L’educatore è il TU dell’educando. Questi si rivolge a lui come a un centro di iniziative e d’azioni a suo favore, uno che può aiutarlo nelle difficoltà, rispondere ai suoi problemi e alle sue domande, guidarlo nelle sue attività. Nel processo educativo c’è quindi una compartecipazione, ci sono dei partner, che esercitano un ruolo diverso, ma ambedue sono centri attivi di iniziativa e di azione. Ne deriva un NOI che vive nelle sue convergenze e divergenze, nei suoi consensi e conflitti. La relazione è reciproca, ma non simmetrica. L’educatore è portatore di conoscenze e competenze più vaste e profonde di quelle dell’educando. Il suo ruolo è diverso. Ma educatore ed educando agiscono e reagiscono a partire dalla loro individualità. Si costituisce così un momento circolare con una implicita forma contrattuale.

L’Università Giustino Fortunato di Benevento ha organizzato la VI edizione del Laboratorio interdisciplinare “Shoah: memoria, didattica e diritti”, diretto dal Professor Paolo Palumbo, Associato di Diritto ecclesiastico e canonico presso l’Università Giustino Fortunato, che si svolgerà on line con un fitto e interessante programma di incontri che partiranno dal 29 ottobre 2024 fino al 29 aprile 2025.

Il Professor Paolo Palumbo ci fa sapere che: “Con grande piacere condivido il programma della VI edizione del Laboratorio accademico interdisciplinare sulla Shoah promosso dall'Università Giustino Fortunato e da me coordinato. Anche quest'anno offriremo preziose ed interessanti occasioni di riflessione e testimonianza e ci impegneremo a tenere viva la memoria ed a riflettere su quanto è avvenuto ed avviene nel mondo. Anche quest'anno, con il patrocinio dell'Unione dei giovani ebrei di Italia, tanti esperti ci aiuteranno a comprendere meglio attraverso le straordinarie testimonianze programmate di Edith Bruck, Sami Modiano ed Andra e Tatiana Bucci. Il laboratorio sulla Shoah è ormai un presidio della memoria per il nostro Ateneo e per il nostro territorio; è il nostro impegno continuativo e costante contro l'indifferenza e la banalizzazione, contro l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte. La memoria - ricorda Liliana Segre - vale proprio come vaccino contro l'indifferenza.

La partecipazione è aperta anche a persone esterne interessate ed a studenti delle scuole superiori.  E’ possibile iscriversi gratuitamente inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”.

 

Si è svolto ieri, 16 ottobre, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Einaudi-Alvaro” di Palmi, l’annuale Erasmus Day, una iniziativa che ogni anno celebra i successi di Erasmus+ mettendo in luce le opportunità e i risultati di progetti di mobilità e cooperazione europea e il contributo del Programma alla crescita della cittadinanza europea e alla costruzione dell’Area europea dell’educazione. La giornata è stata dedicata, infatti, alla promozione e alla valorizzazione del Programma Erasmus+, un’iniziativa europea che offre agli studenti e al personale scolastico l’opportunità di vivere esperienze di studio e formazione all’estero.

Organizzato dalla Commissione Erasmus, guidata dalle professoresse Ester Mura, Amelia Cugliandro e Serena Stilo, sotto la direzione del Dirigente scolastico, Dott. Giuseppe Eburnea, dei Collaboratori del DS, Prof. Riccardo Rossetti vicario del DS e Prof.ssa Silvana Morgante dello staff di Dirigenza, e della DSGA Avv. Carmela Cambareri, l’evento ha visto la partecipazione di numerosi studenti, docenti e rappresentanti della comunità scolastica. Un contributo fondamentale è arrivato dalla prof.ssa Clara Baez, Ambasciatrice Erasmus e Progetti eTwinning per la Calabria, che ha illustrato le buone pratiche dell’Erasmus e ha offerto preziosi consigli agli studenti e ai docenti. I ragazzi coinvolti nei progetti Erasmus nell’a.s. 2023/2024 hanno condiviso le loro esperienze, mostrando video, sottolineando l’importanza dell’esperienza dal punto di vista linguistico ed umano, raccontando le emozioni vissute durante le loro mobilità in mete come Malta, Granada (Spagna), Iraklio Attica (Grecia), Dublino (Irlanda) e Cannes e Nizza (Francia), quest'ultimo sotto la supervisione attiva della docente di lingua e civiltà francese, prof.ssa Antonella Catanzaro.  Nel corso della mattinata, si è realizzata la presentazione del Programma Erasmus Plus da parte della Prof.ssa Mura, la descrizione dei nuovi progetti previsti per l'anno scolastico 2024/2025 da parte della Prof.ssa Cugliandro e l'illustrazione della webpage della scuola (dove con un semplice click sul banner Erasmus è possibile visualizzare tutte le informazioni del programma) realizzata dalla Prof.ssa Stilo. L’evento si è concluso con un buffet internazionale, preparato dalla Commissione Erasmus insieme alle docenti di lingue straniere (inglese-francese-spagnolo), per celebrare la diversità culturale e promuovere l’interazione tra i partecipanti. L’Erasmus Day all’Einaudi-Alvaro si è confermato un appuntamento imperdibile per tutta la comunità scolastica, dimostrando l’importanza dei programmi di mobilità internazionale per la crescita personale e professionale degli studenti.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI