La parrocchia Santa Maria di Gesù potrà continuerà ad assistere le oltre 130 famiglie bisognose , poiché uno spazio contiguo con l’istituto Archimede, finora inibito ai volontari e ai frati cappuccini, da martedì verrà reso disponibile grazie a un intervento del sindaco Salvo Pogliese. Il primo cittadino stamani si è recato nella chiesa dell'ordine dei frati minori e ha consegnato al parroco Massimo Corallo e alla preside Daniela Vetri, la lettera ufficiale con cui si dispone l’utilizzo provvisorio, fino al 31 agosto, del vano locale, con accesso anche dal Chiostro dell’antico convento, in uso dell’Istituto Archimede come biblioteca, per essere utilizzo deposito aggiuntivo per beni alimentari destinate alle famiglie indigenti.
“Lunedì mattina -ha detto il sindaco Salvo Pogliese incontrando il parroco e un gruppo di volontari- si procederà allo sgombero e alla sanificazione del locale, nel rispetto dei requisiti minimi igienico-sanitari per la conservazione degli alimenti. Un piccolo significativo gesto di attenzione verso un’attività benemerita. Ringrazio pubblicamente la preside dell’Archimede Daniela Vetri per la disponibilità a risolvere il problema e i tanti mi hanno segnalato il caso, in particolar modo il presidente della terza municipalità Paolo Ferrara e diversi consiglieri comunali. Un caso che rischiava di fermare un’attività benemerita e su cui siamo prontamente intervenuti, tanto che giovedì scorso avevamo fatto un primo sopralluogo e dato le opportune disposizioni. Il grande cuore di Catania deve avere lo spazio necessario per aiutare le famiglie più sfortunate in questo momento emergenziale e le questioni burocratiche non possono rappresentare un ostacolo”.
Il sindaco Pogliese, che era affiancato dagli assessori Alessandro Porto, Sergio Parisi e dal capo di gabinetto Giuseppe Ferraro, ha ringraziato Fratel Massimo con i volontari del “mercatino della carità” di piazza Santa Maria di Gesù e fatto giungere dalla protezione civile comunale, numerosi prodotti alimentari che erano stati donati per i più bisognosi.