Alla vigilia del black-out elettorale che entra in vigore 15 giorni prima del referendum, gli ultimi sondaggi sono ormai tutti allineati sulla prevalenza dei No alla riforma rispetto ai Sì: la forchetta è No al 52-54%, Sì al 46-48. La distanza tanto ridotta tra le due scelte lascia però la partita totalmente aperta e fa diventare determinanti per il risultato finale gli attuali indecisi, stimati intorno al 20%.
Le scadenze elettorali dei paesi occidentali attese per i prossimi mesi, fra cui il Referendum costituzionale italiano, hanno fatto aumentare la volatilità dei mercati con un andamento che segnerà per il nostro paese "un forte aumento a ridosso della prima settimana di dicembre, in corrispondenza" con il voto. E' quanto avvisa la Banca d'Italia nel rapporto sulla stabilità finanziaria dove sottolinea come l'indicatore del mercato azionario abbia subito un'impennata nella seconda metà del 2016. Il voto Usa ha fatto già crescere i rendimenti dei bond privati e lo spread.
Come riferisce il giornale : L'allarme della Banca d'Italia è una sorta di déjà-vu. Il differenziale tra i Btp decennali e i Bund tedeschi che aumenta e i titoli che, attaccati dalla speculazione, perdono terreno. Lo stesso scenario del 2011. "Le prospettive di una crescita ancora modesta in Europa e l'incertezza legata agli sviluppi politici nei principali Paesi avanzati potrebbero alimentare forti variazioni dei corsi delle attività finanziarie nei prossimi mesi - prosegue il rapporto - gli indicatori di mercato registrano un aumento della volatilità attesa sulle azioni italiane nella prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum sulla riforma costituzionale".
È continua il quotidiano Italiano della famiglia Berlusconi : l'ennesima ingerenza di campo per spingere gli italiani a votare Sì al referendum sulle riforme costituzionali. Nel rapporto sulla stabilita finanziaria, l'Istituto di via Nazionale ha infatti agitato lo spettro degli indicatori di mercato che avrbbero registrato "un aumento della volatilità attesa sulle azioni italiane nella prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum". Non solo. Palazzo Koch ha sottolineato anche l'incremento dell'attività sui derivati sul debito sovrano italiano, cosi gli analisti della Banca d'Italia entrano a gamba tesa sul voto del 4 dicembre.
Secondo il quotidiano il giornale : È il solito ricatto della finanza. Imporre la propria volontà minacciando turbolenze sui mercati e impennate sullo spread. E così anche la Banca d'Italia, nell'ultima edizione del Rapporto sulla Stabilità, va a dipingere scenari a tinte fosche per caricare il voto del 4 dicembre di conseguenze improbabili. Secondo gli analisti di Palazzo Koch, infatti, i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dal quadro macroeconomico globale "restano elevati" in un contesto che, anche alla luce delle importanti scadenze elettorali attese in Europa nei prossimi mesi, vede salire le tensioni sui mercati, con particolare riferimento all'aumento dei rendimenti del bond sovrano.
"L'indice generale della borsa italiana, spiega il rapporto, continua a risentire della debolezza del settore bancario, per il quale le valutazioni degli investitori sulla redditività si mantengono sfavorevoli".
L'istituto centrale segnala come "il differenziale fra la volatilità implicita del mercato italiano e quella dell'area dell'euro è elevato; gli indicatori segnalano un forte aumento della volatilità attesa per il mercato italiano a ridosso della prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum sulla riforma costituzionale".
Nell'area dell'euro e in Italia le condizioni monetarie espansive contribuiscono a sostenere la liquidità dei mercati finanziari, a ridurre i premi per il rischio sulle obbligazioni private, a contenere le tensioni sui titoli di Stato - si legge nel rapporto - dopo le elezioni negli Stati Uniti i rendimenti obbligazionari sono aumentati in tutte le economie avanzate; lo spread sui titoli pubblici italiani è salito".
E conclude Il Giornale : L'analisi della Banca d'Italia ricalca la lettura di il wall street Journal che ha messo sotto la lente d' ingrandimento l' appuntamento del 4 dicembre. "È la prossima opportunità per gli elettori di una grande economia di dare uno scossone all'establishment".
Secondo i più, lo scossone potrebbe travolgere Matteo Renzi e mandare in tilt il sistema Italia. Eppure, nonostante i poteri forti e i "giornaloni" continuino a sbandierare lo spauracchio dei mercati, i sondaggi confermano che il NO resta nettamente in vantaggio . Gli italiani, insomma, non sono più disposti a farsi condizionare. D'altra parte anche la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali avrebbe dovuto essere accompagnata dal crollo dei mercati globali. Così non è stato.La tenuta delle borse all' indomani del trimfo del tycoon è stata interpretata dagli analisti come uno step di esperienza accumulato dopo la vittoria del "Leave" al referendum inglese. La Brexit, insomma, ha fatto scuola.