Migliaia di presenze, nell’ordine di undicimila visitatori in quattro giornate, hanno caratterizzato la ventinovesima edizione del presepe vivente di Monterosso Almo che ha chiuso ieri sera i battenti con l’ennesimo pienone. Sono arrivati turisti provenienti da ogni parte della Sicilia e anche dalla Calabria. Un successo in linea con la tradizione per una rappresentazione che ha dimostrato, ancora una volta, di esprimere il cuore dell’antica Monterosso Almo, una cittadina montana degli Iblei che, ricca di cultura e di storia, ha trasmesso queste speciali sensazioni a tutti coloro che hanno voluto conoscere da vicino i vicoli suggestivi del quartiere Matrice, il centro storico di Monterosso tornato a rivivere per l’ennesima volta dimostrando le proprie caratteristiche attrattive, capace di mettere in campo sino in fondo l’essenza dell’area iblea. La perfetta organizzazione curata dall’associazione “Amici del presepe”, che cura l’allestimento dell’intera area presepiale, ha dovuto fare i conti con le condizioni climatiche che nelle quattro date in cui si sono svolte le rappresentazioni (la prima è saltata proprio a causa del maltempo) hanno cercato di agevolare al massimo, nonostante tutto, la presenza degli ospiti, molti dei quali arrivati con dei pullman. “Diciamo che questa edizione – dice Paolo Tavano, presidente dell’associazione – ci ha consentito di esprimere appieno le potenzialità della nostra rappresentazione vivente. Siamo riusciti a stupire tutti coloro che sono venuti a trovarci i quali non avrebbero mai immaginato che la ricostruzione storica potesse essere così accurata. Devo ringraziare, in proposito, tutti i nostri figuranti, giovani e meno giovani, che ci hanno dato una mano nel recuperare numerosi oggetti della tradizione serviti ad arredare i vari ambienti allestiti. Tutto ha funzionato nel modo migliore. Nelle quattro date della rappresentazione, c’è stata una perfetta presenza scenica dei nostri figuranti che hanno dato il massimo per intrattenere coloro che hanno voluto conoscere da vicino l’anima di questo presepe vivente”. Dalla fucina del fabbro ferraio alla preparazione del pane, dalla “putia ro vino” in cui gli avventori hanno deliziato i presenti con le tradizionali nenie siciliane all’artigiano che riparava le sedie realizzate con le fascine, al “cunzatore” di scope: tutti sono stati particolarmente apprezzati. Per non parlare della casa dei contadini, con la cosiddetta “naca ro vientu”, cioè l’antica culla in cui venivano allevati i pargoli. “Il nostro presepe – commenta il sindaco Paolo Buscema che ha sostenuto in maniera concreta l’iniziativa – si caratterizza per un recupero delle tradizioni e dei modi di essere dei primi anni del secolo scorso utili per compiere un tuffo nel passato. In più, ieri sera, il suggestivo e caratteristico arrivo dei Re Magi accompagnati da una corte dei dignitari proprio nel giorno dell’Epifania ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta. Adesso l’associazione si può preparare per il prossimo anno quando sarà celebrata l’edizione del trentennale. Una ricorrenza speciale per il presepe vivente di Monterosso che cercheremo di celebrare nel migliore dei modi”.