Centoquattro anni di tradizione. Centoquattro anni di devozione. La città di Comiso torna in festa, come succede ogni terza domenica di maggio, per un momento di grande spessore religioso, storico e culturale. Prendono il via oggi, venerdì 9 maggio, in Chiesa Madre, i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata con il tradizionale “Settenario” che quest’anno sarà predicato da don Paolo La Terra, cancelliere della Curia. In preparazione dei momenti clou, per sette giorni, al termine della messa, una fase vibrante e ricca di pathos, il canto della “Sittina”, con la preghiera che di volta in volta sarà animata da gruppi e associazioni differenti, farà rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. L’arciprete parroco di Santa Maria delle Stelle, don Antonio Baionetta, assieme ai componenti del comitato dei festeggiamenti, con in testa il vicepresidente Biagio Ravalli, il cassiere Antonio Arcidiacono, il segretario Nunzio Taranto, senza dimenticare il vicario parrocchiale don Giovanni Meli, hanno predisposto una serie di iniziative che, come sempre, sono destinate a richiamare un numero consistente di fedeli. “Ma quello che quest’anno ci preme sottolineare di più – afferma l’architetto Ravalli – è che, al di là di tutto quanto è solitamente previsto per una festa molto sentita come quella dell’Addolorata, dalla musica ai fuochi d’artificio, il comitato si sta premurando di destinare una quota parte dei fondi raccolti alle esigenze delle famiglie più bisognose. Assieme agli altri componenti del comitato, decideremo nei prossimi giorni come queste somme dovranno essere spese per venire incontro alle necessità di chi ha bisogno”. Intanto, oggi, a mezzogiorno in punto, il festoso suono delle campane annuncerà l’inizio dei festeggiamenti. Nel pomeriggio, dopo la recita, alle 18,30, del Rosario e della coroncina del mese di maggio, si terrà alle 19 la celebrazione eucaristica con la preghiera del Settenario che sarà animato dalla confraternita di Maria Santissima Addolorata e dall’arciconfraternita del Santissimo Sacramento. Sabato 9 maggio la prima celebrazione eucaristica della giornata è in programma alle 9. Alle 19, dopo la recita del Rosario, la santa messa con la preghiera del Settenario sarà animata dal gruppo giovani e giovanissimi di Azione cattolica. Per tutta la durata del “Settenario”, l’altare maggiore della Chiesa madre, sul quale è posta la statua dell’Addolorata, rimane velato da una pregevole tenda di filet ricamata nel 1928 da molte mani nel laboratorio della signorina Giuseppina Agosta. Il ricamo è costituito da un grande cuore trafitto da una spada, dai simboli dei quattro Evangelisti e dalle parole di Gesù a Giovanni: “Ecce Mater Tua”. Il culto alla Madonna, venerata presso la Chiesa madre Santa Maria delle Stelle, si è sviluppato in modo particolare dal 1774, anno in cui fu acquistato a Napoli l’attuale simulacro che fino al 1910 veniva portato in processione il Venerdì di Passione, ovvero il Venerdì che precede la Domenica delle Palme. Ma proprio centoquattro anni fa, su richiesta dei fedeli “matricrisiari”, i parrocchiani della Chiesa Madre, monsignor Luigi Bignami, arcivescovo della Diocesi di Siracusa, decise di posticipare l’evento proprio a maggio, mese tra l’altro dedicato alla Madonna. Per i devoti e per la comunità religiosa della città di Comiso si tratta di un appuntamento molto atteso e insostituibile. Per tutta la durata della festa, l’emozione è palpabile e rinnova il grande legame esistente tra i fedeli comisani e la Madonna Addolorata.