Ha preso il via ieri pomeriggio il corso organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa rivolto a volontari e ministri straordinari che già operano nel settore e relativo al servizio da espletare per i malati nelle case di cura, nelle case di riposo e nelle parrocchie oltre che per i malati a domicilio. Un’iniziativa che il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti, ha voluto che fosse effettuata con maggiore incisività rispetto al passato perché maggiore risulta essere la necessità di sostenere chi ha bisogno, chi affronta una malattia. Lo ha detto a chiare lettere anche durante l’intervento introduttivo lo stesso don Occhipinti, soffermandosi sulla necessità di garantire la “presenza della Chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono. E’ quanto ci ricorda ogni giorno anche Papa Francesco. Dobbiamo essere ancora più sensibili alla sofferenza – ha aggiunto – all’emarginazione, ai valori della vita. Dobbiamo recare il nostro sostegno a chi soffre ma anche a quanti decidono di prendersene cura”. Il corso è aperto anche a nuovi volontari che vogliono prestare questo prezioso servizio ai malati in collaborazione con la Pastorale della Salute e con i loro parroci.
La durata del corso prevede sei incontri formativi che culmineranno nell'ultimo giorno, il 9 dicembre, con il rinnovo del mandato ai volontari che già svolgono questo servizio. “In quella occasione – prosegue don Occhipinti – conferiremo il mandato ai nuovi volontari nonché il mandato alla Cappellania ospedaliera che avremo modo di presentare in via ufficiale proprio nel corso di quella giornata. La Cappellania sarà operativa negli ospedali Civile e Maria Paternò Arezzo. Si tratta di un’equipe, di un organismo, cioè, che, in nome della Chiesa e con finalità pastorali, è in grado di operare in una struttura socio sanitaria, svolgendo un’attività ordinaria in favore dei malati, dei loro familiari e degli operatori sanitari. Il nostro obiettivo sarà quello di fare in modo che questo organismo possa costruire ponti di solidarietà fra il malato e l’equipe sanitaria, il malato e la comunità di appartenenza, il malato e la famiglia, aiutandolo altresì a riconciliarsi con se stesso, col passato e coi progetti interrotti, oltre a ritrovare la speranza di un rinnovato rapporto con il Dio della vita, della salute e della salvezza”. Don Giorgio Occhipinti, durante l’incontro di ieri, il primo della serie, si è soffermato in particolare sugli obiettivi del corso e ha illustrato i contenuti della tematica avente ad oggetto “La relazione d’aiuto nella comunicazione al malato”. L’attenzione dei partecipanti al corso è stata notevole. C’è ancora la possibilità, per chi lo volesse, di aderire al progetto. Ulteriori informazioni al numero telefonico 333.2512634.