Bullismo, cyberbullismo e cybercrime. Il cyber bullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come il bullismo. Con il termine cyber-crime, invece, si fa riferimento ai crimini che, in qualche modo, coinvolgono le tecnologie informatiche. Ma quali sono le categorie di cybercrime più conosciute e quali sono le conseguenze sulle vittime? Quali le caratteristiche del cyberbullismo, un reato che di cui si sente sempre più spesso parlare? Se ne è discusso con gli studenti delle terze classi, dell'istituto comprensivo Dusmet - Doria di Catania insieme al sostituto procuratore della Repubblica, dott. Andrea Norzi, relatore dell'incontro organizzato dall'associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta con il sostegno dei referenti della legalità della scuola.
L'obiettivo dell'incontro è stato quello di mettere in guardia gli studenti, perché non si rendano artefici di violenze fisiche o verbali oppure ne diventino vittime. Né nella vita quotidiana né sul web. Nell'aula “Cineforum” dell’istituto è intervenuto il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Catania, dott. Andrea Norzi. Il magistrato ha spiegato ai ragazzi le fattispecie criminose del bullismo, del cyberbullismo e del cybercrime, illustrando anche alcuni casi realmente accaduti nelle scuole. Ma soprattutto ha parlato delle conseguenze che questi fenomeni, o meglio questi reati, producono: emarginazione ed esclusione, che interferiscono certamente nella crescita di una personalità in fieri come quella di un giovane adolescente. «Mi piace - ha affermato il sostituto procuratore - l'idea che rappresentanti della legalità come magistrati e forze dell'ordine vadano nelle scuole a incontrare i ragazzi per far comprendere loro il significato delle loro azioni e le conseguenze. I ragazzi senza rendersene conto commettono fatti penalmente rilevanti».
Da sempre l'associazione Agosta porta avanti il progetto di un dialogo costruttivo tra istituzioni e giovani. «Siamo sempre impegnati in prima linea negli incontri con le scuole con dedizione - ha spiegato Giuseppe Agosta, rappresentante dell'associazione, figlio del maresciallo ucciso dalla mafia nel 1982 - mettendoci tutto il nostro impegno. Oggi ci sono fenomeni di bullismo e di aggressioni varie dovute a questo modo di comportamento tra i giovani. E' importante spiegare loro che il rispetto deve essere condiviso e reciproco».
Presente anche la professoressa Agata Vinciguerra, referente alla legalità dell'istituto comprensivo e coordinatrice dell'incontro, che punta da sempre sul dialogo tra i portavoce della giustizia e i giovani perché imparino dal passato per non commettere errori in futuro. «Già da otto anni ci occupiamo in questa scuola con molta fermezza dei temi della legalità» conclude la professoressa Vinciguerra, referente del progetto legalità dell'istituto Dusmet - Doria. «Quest'anno stiamo inaugurando questo percorso di legalità proprio con l'associazione Agosta con cui siamo legati in maniera particolare da diversi anni. Oggi il problema del cyberbullismo è diventato importante, ci lavoriamo molto e con questi incontri cerchiamo di offrire ai ragazzi gli strumenti per potersi difendere».