Sono cominciate stamattina le operazioni diabbattimento, con i mezzi del Comune di Catania, di cinque ville abusive costruite all’interno della zona A dell’Oasi, in un’area di completa inedificabilità.
Erano presenti, oltre sindaco di Catania EnzoBianco e al procuratore aggiunto Giuseppe Toscano, in rappresentanza del procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, gli assessori all’Urbanistica Salvo Di Salvo, alla Legalità RosarioD’Agata e alla Polizia urbana Marco Consoli.
“Abbattendo – ha detto il Sindaco – direttamente suprovvedimento del Comune, e in piena sintonia con la Procura, queste cinque ville edificate a pochissimi metri dal mare, stiamo dando un segnale di legalità molto forte. Abbiamo già altre demolizioni pronte come Amministrazione comunale e le eseguiremo compatibilmente con le risorse finanziare, perché demolire costa e spesso non abbiamo la possibilità di rivalerci sugli abusivi”.
Nel settembre dello scorso anno vennero concordatetra i vertici della Procura e dell’Amministrazione, settanta demolizioni. Cinquanta (venti effettuate dagli stessi proprietari, trenta da mezzi del Comune) sono state finora eseguite in sinergia, ripristinando i luoghi come in origine.
Soddisfazione è stata espressa sia da Bianco che daToscano, il quale ha sottolineato il successo del progetto legalità con cui Procura e Comune “stanno agendo in perfetta collaborazione”.
“Queste cinque ville – ha poi spiegato Bianco- sono in condizioni di assolutainsanabilità e dunque vanno abbattute. Contemporaneamente, però, stiamo lavorando, in collaborazione con gli ordini professionali, al recupero di tutto ciò che è sanabile, sulla base di perizie giurate di cui il professionista si assume la responsabilità e il Comune si impegna a controllare”.
“Una parte rilevante – ha concluso il Sindaco - delricavato delle sanatorie sarà destinato alle opere di urbanizzazione di questi quartieri e villaggi che devono diventare vivibili con la realizzazione di fognature e illuminazione. Quindi tolleranza zero per chi ha costruito in condizioni di assoluta insanabilità e invece attenzione per sanare ciò che è sanabile e donare decoro a queste aree troppo a lungo trascurate”.