La caduta del Pil italiano del secondo trimestre è associata a estesi segnali di ripresa emersi, da maggio, per la produzione industriale e da giugno per i nuovi ordinativi della manifattura e per le esportazioni che hanno riportato forti incrementi sia verso i mercati Ue sia verso quelli extra-Ue, interessando tutte le principali categorie di beni. Lo scrive l'Istat nella nota mensile di agosto sull'andamento dell'economia italiana.
A luglio 2020 si stima, per le vendite al dettaglio, una diminuzione rispetto a giugno del 2,2% in valore e del 3,1% in volume. Lo rileva l'Istat spiegando che su base tendenziale si è registrata una diminuzione delle vendite del 7,2% in valore e del 10,2% in volume, determinata soprattutto dall'andamento dei beni non alimentari (-11,6% in valore e -15,8% in volume). Si è registrato in particolare un crollo delle vendite dell'abbigliamento e pellicceria, -27,9% su luglio 2019. Rispetto a luglio 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 3,8% per la grande distribuzione e dell'11,7% per le imprese operanti su piccole superfici. Il commercio elettronico è in crescita (+11,6%).
Fitch ha abbassato la propria previsione di crescita del Pil italiano nel 2020 a -10%, dalla precedente stima di -9,5%. Ma ha alzato la previsione per il 2021 al 5,4%, dalla precedente stima del 4,4%. Lo si legge nel rapporto Global Economic Outlook di settembre, in cui si spiega che questo "riflette il punto più basso di partenza per le attività e l'annuncio di uno stimolo fiscale aggiuntivo a livello nazionale".
Nei primi sette mesi del 2020 le vendite al dettaglio sono diminuite nel complesso dell'8,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre il commercio online ha registrato una crescita del 28,5%. Lo rileva l'Istat sottolineando che a luglio si è avuto un calo complessivo delle vendite del 7,2% rispetto a luglio 2019 mentre per il commercio elettronico la crescita è stata dell'11,6%. Hanno sofferto soprattutto i negozi più piccoli con un calo dell'11,7% su luglio e del 14,6% nei primi sette mesi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente mentre la grande distribuzione ha registrato un calo del 3,8% su luglio e del 3,9% nei primi sette mesi. Per le vendite al di fuori dei negozi c'è stato un calo del 7% su luglio e del 17% nei primi sette mesi.
Crollano le vendite di abbigliamento e calzature mentre aumentano quelle degli utensili e della ferramenta in generale: a luglio, secondo i dati diffusi oggi dall'Istat sul commercio al dettaglio, si è registrato un calo complessivo delle vendite del 7,2% rispetto a luglio 2019 ma se per l'abbigliamento la riduzione è del 27,9% e per il settore delle calzature e degli articoli in cuoio e da viaggio del 17,3% per quello degli utensili per la casa e ferramenta si registra un avanzamento del 3,2%, unico dato tendenziale positivo. Nel trimestre maggio-luglio 2020, le vendite al dettaglio registrano un aumento del 12,1% in valore e dell'11,5% in volume rispetto al trimestre precedente. A determinare il segno positivo sono le vendite dei beni non alimentari (+27,4% in valore e +26,2% in volume), mentre i beni alimentari diminuiscono (-1,8% in valore e -2,5% in volume). Rispetto a luglio 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 3,8% per la grande distribuzione e dell'11,7% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 7,0% mentre il commercio elettronico è in crescita (+11,6%).
Intanto Valdis Dombrovskis, parlando al Brussels Economic Forum, dice che i Recovery Fund vuole "essere una nave che ci tiene a galla in mare mosso e ci fa superare la tempesta", perciò "dobbiamo assicurarci che sia attuato correttamente" e "possa salpare il prima possibile","Molti Paesi Ue stanno uscendo lentamente e con cautela dal momento peggiore della crisi. Ma la pandemia è tutt'altro che finita. Navigheremo in acque tempestose per un po'", ha aggiunto.
"Monitoreremo che il denaro" del Recovery Fund "venga speso in linea con le raccomandazioni specifiche per Paese del semestre europeo" e le priorità Ue su "investimenti verdi, digitali e transfrontalieri". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue
"Come ripagheremo il debito generato" dal Recovery Fund? Chiederemo agli Stati membri - ha derro al Forum il commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni - di ripagarlo attraverso il loro reddito nazionale lordo? O lo ripagheremo attraverso le risorse proprie Ue e la tassazione digitale e verde. Credo che il primo scenario sia un fallimento, mentre il secondo è lo scenario di successo, e lavoriamo intensamente per questo" secondo scenario
"Questo Recovery Fund non è solo un pacchetto di stimolo. E' molto di più, è un modo per trasformare il nostro modello economico e sociale. Non abbiamo soldi magici, quindi ogni singolo euro deve essere utilizzato in modo efficace". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo intervento di chiusura al Brussels Economic Forum. "La risposta economica dell'Ue" alla crisi del coronavirus "è stata di gran lunga superiore ai pacchetti di stimolo degli Usa o della Cina" e "invia un messaggio chiaro: unita, l'Europa è una potenza mondiale", ha sottolineato Michel.