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Monterosso Almo - Molto apprezzata la Via Crucis vivente

Una rappresentazione molto realistica e suggestiva. Uno studio attento sulle tradizioni della Chiesa ricostruite con grande passione e con l’utilizzo di costumi a tema. Una messa in scena itinerante emozionante che ha commosso non poco i numerosi fedeli intervenuti ad assistere. Nella domenica della Passione del Signore, Monterosso Almo si è trasformata in una sorta di set cinematografico. Nel primo pomeriggio, infatti, da piazza Sant’Antonio è partito il corteo della Via Crucis vivente. Un rito coinvolgente, che da qualche anno in qua l’arciprete, don Marco Diara, ha rilanciato, interpretato con notevole sagacia dai giovani dell’Acr i quali si sono impegnati in maniera profonda per garantire che la rappresentazione rispettasse tutti i canoni adeguati. E i risultati si possono considerare soddisfacenti se è vero, come è vero, che la Via Crucis vivente tenutasi ieri ha fatto registrare numerose presenze, con visitatori provenienti pure da fuori Monterosso. Prima la processione con il Cristo sul cui corpo gravava il peso della Croce seguito da alcuni soldati romani.

Poi, il momento della condanna, con i sacerdoti del sinedrio che hanno emesso il proprio verdetto. Quindi il momento della crocifissione, sul sagrato della chiesa di Sant’Anna, e, a seguire, la deposizione del corpo mentre le pie donne esprimevano il proprio dolore. A concludere la rappresentazione la danza della Resurrezione. Tutti i quadri della Via crucis sono stati resi in maniera dinamica. Un’opera d’insieme molto interessante che, non a caso, si è caratterizzata per una buona dose di realismo. Alla fine, don Diara ha voluto ringraziare tutti i partecipanti per l’impegno profuso e per avere fatto rivivere il giorno della Passione del Signore con consumata abilità. “Sono contento perché, alla fine – sottolinea l’arciprete – abbiamo trasmesso un messaggio profondo che, ritengo, sia stato percepito in maniera corretta da tutti i presenti. Abbiamo iniziato la Settimana santa a Monterosso Almo con una grande rappresentazione tragica”.

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