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Tra strategie post-covid per il vino e l’enoturismo sull’Etna si conclude la 40° Vinimilo

Riduzione della resa per la produzione vinicola 2020 e sospensione dell’iscrizione di nuovi impianti Etna Doc. Sono le misure per contenere la crisi post-covid nella commercializzazione dei vini dell’Etna evidenziate a ViniMilo da Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio Etna Doc. Lunetta era ospite del convegno dedicato alle strategie post-covid per il mercato del vino e l’enoturismo – segmento che incide tra il 10-20% di fatturato delle aziende – che domenica ha concluso la quarantesima edizione della storica manifestazione pre-vendemmia dedicata alla cultura del vino sul vulcano patrimonio dell’Umanità.

Con Lunetta, nel panel dei relatori, anche Rosario Faraci, docente di Economia all’Università di Catania, per il quale il vino dell’Etna, che con solo l’1% della produzione regionale è vicino ai 4 milioni di bottiglie l’anno, è ancora una potenzialità inespressa per due ragioni: l’assenza di un brand che renda riconoscibile la produzione “Etna” dai consumatori; e la mancanza di un’adeguata pianificazione di marketing per unificare e valorizzare i circuiti dell’enoturismo, nuova frontiera dei viaggi sostenibili che vedono nell’Etna e nel suo territorio una delle mete più ambite del turismo internazionale di nicchia. All’incontro, moderato dal giornalista Turi Caggegi, hanno preso parte anche Gina Russo, presidente delle Strade del Vino e dei sapori dell’Etna, che ha illustrato come dopo il covid i turisti cerchino sempre più esperienze all’aria aperta - trekking, visite in vigna e in cantina – e come le prenotazioni siano ormai traghettate online sulle piattaforme social più popolari. Mentre Daniela Marino, della start up “Isolani per caso”, conferma l’interesse crescente per i viaggi esperienziali, a contatto con la gente, fra gite in barca, lezioni di cucina e degustazioni in masserie e cantine. Marco Patanè, invece, giovane e promettente produttore di Milo, ha esposto i risultati del suo studio, oggetto di tesi sperimentale nel master alla Rotterdam School of Economics, secondo cui le informazioni opzionali in etichetta, come l’area geografica di provenienza o la numerazione di una serie limitata - impattino positivamente sulla propensione all’acquisto dei consumatori.

Al termine del convegno, cui è seguita una degustazione di etichette dell’Etna selezionate dall’Enoteca Regionale di Castiglione di Sicilia, il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, ha tracciato un bilancio della manifestazione 2020, iniziata alla presenza del Ministro per il Sud Giuseppe Pronvenzano: “Un’edizione ridotta – ha detto Cosentino – ma necessaria, questa del quarantennale della ViniMilo, per stare vicino ai produttori in questa fase incerta condizionata dalla fase dell’emergenza covid. Abbiamo lavorato insieme, pubblico e privato, secondo un modello che negli anni è stato apprezzato come esempio di best-practice di una piccola comunità sana e dinamica, vivificata dall’impegno delle microproduzioni, spesso a carattere familiare. Abbiamo promosso, come è nella nostra mission, la cultura del vino coinvolgendo studiosi, produttori, enologi, giornalisti enogastronomici italiani e stranieri, scrittori e artisti in incontri e dibattiti di spessore. Ci è mancato l’abbraccio della gente con le popolari serata in piazza accompagnate dallo street food e il banco assaggi con decine e decine di vini dell’Etna. Ma siamo sereni per aver portato avanti una format di manifestazione coerente con le misure di cautela imposte dalle organizzazioni sanitarie e dal governo nazionale e regionale senza rinunciare alla qualità degli appuntamenti”.

L’edizione numero quaranta della ViniMilo ha visto circa venticinque eventi in tre fine settimana che hanno coinvolto istituzioni come l’Ingv e l’Università di Catania, il Consorzio Etna Doc, l’associazione Strada del Vino dell’Etna, l’Enoteca Regionale di Castiglione di Sicilia: centinaia i wine lovers iscritti ai vari eventi formativi proposti dai sommelier Ais, Fis, Fisar, Anag e Slow Food mentre con Volcanic Wines e la cena gourmet da Barone di Villagrande sono state di scena etichette da suoli vulcanici di tutta Italia abbinate a piatti del territorio; quindi il press tour con giornalisti specializzati tra le vigne e le cantine per conoscere metodi e terroir di coltura dell’Etna Bianco Superiore Doc – allevato da disciplinare solo a Milo - e gli incontri letterari dedicati alle guide del vino dell’Etna, italiane e straniere, e i piccoli concerti in piazzetta. Fra le novità 2020 il debutto delle grappe di Sicilia – con una storia altrettanto consolidata e riconducibile alle distillerie di Santa Venerina – e gli inediti itinerari nel verde delle vigne tra le opere di land art del maestro Bonanno. L’appuntamento è per il 2021 con ViniMilo nr. 41.

ViniMilo è organizzata dal Comune di Milo, dalla Proloco e dal Comitato ViniMilo ed è sostenuta dalla partnership con le aziende vinicole Barone di Villagrande, Benanti, I Vigneri e Tenute di Nuna; dall’Osteria 4 Archi e numerose altre imprese del territorio.

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