A nostro modesto avviso, le imprese del Sud, pronte a sfidare la crisi economica, in corso, possono costituire i nuovi motori di sviluppo del Mezzogiorno. Vediamo come. In primis, diciamo che è necessario che gli imprenditori del Sud compiano, un salto di qualità, dal punto di vista della cultura manageriale e si pongano, come obiettivo, per vincere, l’innovazione ed i mercati esteri. In Puglia, Industria.4 è all’avanguardia, ovvero, le aziende pugliesi sono pronte a scommettere sulla digitalizzazione. Ma, c’è di più. La Regione Puglia ha stanziato 188milioni di investimenti, per le Start- up innovative. Poi, nel Salento, a Lecce, l’Istituto” Galilei”, puntando sull’innovazione, ha istituito un corso di studi, per un futuro delle start-up, chiamando, gli imprenditori industriali, a tenere lezioni, a scuola, per facilitare, così, il rapporto “scuola- lavoro” dei giovani. Ecco, due altri motori di sviluppo del Sud: 1) può essere la “Banca delle terre agricole”, una nuova opportunità per i giovani del Sud, progetto di mappatura delle terre agricole realizzato da Ismea, l’ente economico del Mipaaf, per consentire, soprattutto ai giovani, di reperire su internet, i terreni di natura pubblica, in vendita; 2) la crescita dell’esportazione del Sud: La Basilicata è la regione, del Sud, che fornisce il più ampio contributo positivo alla crescita delle esportazioni nazionali: (+53,5%)(Cfr: dati Istat del 2016). In conclusione, noi ci auguriamo che questi nuovi motori di sviluppo del Sud, non rimangano “a macchia di leopardo”, ma siano, in un prossimo futuro, di più vasta area, toccando tutta l’area meridionale.