La Bce non esclude ulteriori misure di allentamento: il consiglio della Banca Centrale Europea ''è unanime nel suo impegno a usare anche misure non convenzionali nell'ambito del mandato della Bce per far fronte a rischi di un periodo prolungato di bassa inflazione''.
Ad assicurarlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, nel discorso depositato all'International Monetary and Financial Committee (Imfc), il braccio operativo del Fondo Monetario Internazionale. Le parole di Draghi a Washingotn seguono il botta e risposta delle ultime settimane fra Francoforte e Washington.
Nelle ultime ore è stata il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, a smorzare i toni della polemica. Schierandosi con il suo capoeconomista, che ritiene un'azione della Bce ''meglio prima che dopo'', Lagarde afferma però di avere fiducia nella Bce, che ha il ''polso della situazione'', e si dice ''incoraggiata'' dalle recenti dichiarazioni della banca cnetrale europea su possibile nuove misure contro il rischio inflazione.
''Le recenti informazioni restano in linea con le nostre aspettative di un periodo prolungato di bassa inflazione che sara' seguito da un graduale rialzo durante il 2015 per raggiungere livelli vicini al 2% verso la fine del 2016'' mette in evidenza Draghi, precisando che le ''aspettative di inflazione di medio e lungo termine restano ancorate con la nostra definizione di stabilita' dei prezzi. In questo contesto i rischi geopolitici e gli sviluppi sui tassi di cambio saranno monitorati da vicino.
La Bce ''è risoluta nella sua determinazione a mantenere una politica monetaria altamente accomodante'' e non ''esclude un ulteriore allentamento'' aggiunge Draghi, assicurando tassi bassi per un lungo periodo. Osservando come la ripresa economica e' in corso nell'area euro, con i ''primi segnali di miglioramento'' sul mercato del lavoro, Draghi mette in evidenza come la disoccupazione resta ancora alta. ''I rischi sull'outlook economico dell'area euro sono al ribasso'' precisa Draghi, invitando i paesi dell'area euro a non compiacersi dei risultati raggiunti con il risanamento di bilancio. E' necessario evitare la trappola del compiacersi per non ripetere gli errori del passato.
I Paesi dell'area euro "non dovrebbero mandare all'aria" i risultati raggiunti con il consolidamento e dovrebbero mettere su una traiettoria al ribasso gli elevati livelli di debito.
Le prossime scelte della Bce, l'ipotesi del quantitative easing e dei tassi negativi, il probabile taglio dei tassi a inizio giugno, le scelte della Fed e della Banca del Giappone: se ne parla da stasera nella tre giorni a Sintra, dintorni di Lisbona, dove la Bce con il presidente Mario Draghi, sarà padrona di casa di una sorta di 'Jackson Hole' europea, un simposio dei banchieri centrali, economisti in chiave Ue dove è attesa anche Christine Lagarde.
Non siamo rassegnati a lasciare che l'inflazione rimanga troppo bassa troppo a lungo". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, al simposio delle banche centrali. Secondo Draghi poi, "c'è il rischio che le aspettative di disinflazione diventino radicate.
Questo potrebbe spingere famiglie e imprese a rinviare la spesa in un classico ciclo deflazionistico". La Bce, aggiunge, deve essere "molto accorta" rispetto alla possibilità di una "spirale negativa" prezzi-credito
Il clima in cui si svolgono le "elezioni europee sottolinea perché essere qui è davvero importante. Gli elettori in tutta Europa si sono chiaramente allontanati, vogliono risposte". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, aprendo il forum dell'Eurotower sulle banche centrali mentre escono i primi risultati degli exit poll.
La ripresa nell'area euro procede, è modesta ma è meno incerta di quanto non lo fosse di recente. Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, secondo il quale La disoccupazione è ''inaccettabilmente alta'' nell'area euro ma ci sono timidi segnali di calo.