In primis, a nostro modesto avviso, va ricordato alla nuova Assemblea di Bruxelles e Strasburgo, quali sono i confini dell’Europa con il Sud, quelli di approdo ad una “Unione” che dovrebbe esprimere meglio e in molte direzioni, la solidarietà. In particolare, il tema della solidarietà va trattato in termini dinamici e creativi, di crescita e di occupazione, di intrapresa attraverso cui creare benessere ed equità. In sostanza, si tratta di quel liberismo solidale al quale sono già, intonati, anche, i Trattati europei che progettano la libera circolazione delle persone, unita alla disciplina dell’immigrazione; la concorrenza unita a una crescita equilibrata e sostenibile; lo sviluppo unito alla coesione sociale e territoriale. In realtà, qui va detto senza mezzi termini, che l’Europa ha già fatto parecchio, in queste direzioni scegliendo, però, in generale, un eccesso di rigore fiscale nella grande crisi e facendo mancare, in particolare, un supporto al Mezzogiorno sulle questioni dell’immigrazione. L’altro grande principio su cui l’Europa si deve costruire è una forte applicazione della sussidiarietà. Da poco più di un anno una ventina di Fondazioni e Associazioni del Mezzogiorno(tra le quali Res e Svimez) hanno elaborato documenti importanti per il rilancio dello sviluppo del Meridione. E’ questo un segno forte che la società civile del Mezzogiorno c’è ed è attiva! A questo punto, ci aspettiamo che il nuovo Parlamento europeo, attuando un federalismo solidale dia più spazio, nel nostro Sud, alle associazioni di imprese, alle forze sociali organizzate, tra cui i sindacati, e alle forze scientifico-culturali. E dulcis in fundo, ci auguriamo che questa nostra proposta rilanci il dibattito su nuove idee per l’Europa.