Il programma della coalizione Bene Comune guidata da Francesco Miglio per l'agricoltura è stato apprezzato dal vice ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero. Di fronte ad un numeroso pubblico la questione agricoltura e la pianificazione agricola del territorio è stata analizzata dagli esponenti dei popolari per l'Italia, Antonio Carafa e Felice Cota e dal vice presidente nazionale Acli Terra, Francesco Sderlenga, che hanno invitato il vice ministro a prendere provvedimenti per valorizzare il prodotto locale che oggi, nonostante la sua storia e la sua tradizione, non può vantare nell'etichettatura la qualità Montepulciano, né quella Pugliese, né quella Dauna. Un limite per i produttori locali che penalizza il prodotto e la sua commercializzazione. Problematiche di cui il vice ministro Olivero sollecitato dagli agricoltori sanseveresi si farà portavoce assicurando alla coalizione Bene Comune quell'anello di congiunzione necessario con gli organi ministeriali e il territorio.
“Per l'agricoltura – spiega il candidato sindaco Francesco Miglio – istituiremo un assessorato ad hoc che sia capace con le competenze necessarie di rivitalizzare il settore che ancora oggi rappresenta una larga fetta di Pil. Avvieremo uno sportello per le imprese agricole, ci faremo promotori di un brand locale capace di legare produzioni di qualità ai tesori culturali, folkloristici e paesaggistici del territorio, oltre a promuovere corsi di formazione per quanti vogliano avvicinarsi all'agricoltura”. Una visione a 360 gradi che parte dalla produzione di qualità passando per la tutela del territorio, dal km zero alla commercializzazione locale e globale attraverso un marketing anche on line capace di varcare i confini nazionali.
“Ci stiamo attivando con l'assessore regionale Leo Di Gioia – conclude il rappresentante dei Popolari, Gigi Damone – per ottenere un finanziamento e partecipare con l'Ente comunale all'Expò 2015. Ma questo è soltanto un primo passo, la nostra vetrina deve essere il territorio, i buyers devono recarsi sul territorio comprare non solo la nostra produzione ma l'intero pacchetto turistico e paesaggistico così come avviene per il Salento”.