L’associazione che, ad oggi, porta il nome di “La rotta di Enea” nasce nel 2017, a seguito di un incontro internazionale organizzato dal comune di Edremit (Turchia). Dopo diverse tappe, durante le quali è stato riconosciuto l’estremo valore dell’itinerario culturale che si voleva porre in essere, nel 2019 il progetto è stato presentato ufficialmente in Italia.
In seguito, l’associazione diviene protagonista di altri importanti eventi: Meeting di Pozzuoli; Fiera Internazionale della Nautica di Genova; World Tour Unesco Roma; Meeting Internazionale sulle Rotte Culturali; Tevere Day; Settimana Europea della Democrazia Locale presso Edremit; Convegno Scientifico “Da Troia a Roma” svoltosi a Roma.
L’associazione, priva di ogni finalità di lucro, così come di indirizzo politico, nasce con lo scopo di promuovere e di divulgare il patrimonio culturale e paesaggistico legato al mito di Enea, connettendo, tramite le comuni origini mediterranee e europee, le peculiarità e le ricchezze delle culture delle singole località aderenti al progetto, seguendo specifici punti programmatici: cooperazione nella ricerca e nello sviluppo, valorizzazione della memoria, della storia e del patrimonio europeo, scambi culturali ed educativi per i giovani, attività artistiche contemporanee, turismo culturale e sviluppo sostenibile.
Ciò che si propone, dunque, è un vero e proprio itinerario culturale, volto alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico dei partners aderenti all’iniziativa, tramite la realizzazione di reti e di legami che abbiano come base l’appartenenza ad una identità di comune origine e formazione. Questo tipo di progettualità fa riferimento al programma culturale del Consiglio d’Europa, il quale è promotore di una cittadinanza condivisa, fondandosi su valori ben precisi: diritti umani, diversità culturale, dialogo interculturale e reciprocità di scambi transnazionali.
La certificazione di rotta culturale diviene, così, garanzia di eccellenza per implementare il turismo responsabile e lo sviluppo sostenibile, in quanto gli itinerari consentono di spaziare e includere diversi elementi appartenenti al patrimonio culturale e paesaggistico, tangibile e intangibile (architettura, panorami e paesaggi, credenze religione, usi e costumi, gastronomia, arte, musica, letteratura etc.).
Numerosi sono gli accordi e i protocolli d’intesa stipulati dall’associazione.
L’adesione della nostra città, sia nelle vesti del comune sia con i due musei archeologici nazionali, proposta da Stanchi dei Soliti e ampiamente condivisa dalla Giunta Voce e dal direttore dei nostri due musei, Gregorio Aversa, inserisce Crotone all’interno di un circuito virtuoso, nel quale, insieme a diverse località della Turchia, della Grecia, dell’Albania, dell’Africa Settentrionale, della Sicilia e dell’Italia Meridionale e Centrale, condividerà itinerari e percorsi volti alla piena valorizzazione e divulgazione del suo immenso patrimonio, nel ruolo di tappa del viaggio che, da Troia, condusse Enea nel Lazio.
È fondamentale creare legami e rapporti con località calabresi, con le quali Crotone condivide le vicissitudini che hanno portato alla costituzione dell’identità magno greca, ma è importante, allo stesso tempo, volgere lo sguardo anche verso le località che rappresentano il più vasto ambito del bacino del Mediterraneo, riappropriandosi, così, della fama che, sin dall’antichità, precedeva la nostra città nelle sue qualità di porto e punto di snodo di livello internazionale.
L’adesione alla “Rotta di Enea”, nella quale Crotone è la prima sul suolo Calabrese, che avverrà a breve anche a nome dei due musei e che sarà ufficializzata il 29 aprile durante una audizione dell’associazione al Consiglio d’Europa, si configura come primo importante passo verso la ripresa di un settore, quello del Turismo, che deve necessariamente divenire punto di forza e di sviluppo, inserendo la città all’interno di un programma di ampio respiro e dagli effetti a lungo termine, simile, per importanza, al Cammino di Santiago e della Francigena. A tal proposito, fondamentale sarà anche l’adesione da parte delle attività produttive e ricettive del territorio, le quali potranno avere, grazie a questa partecipazione, una maggiore visibilità.
Non meno importante è il dialogo, oramai costante, creatosi tra l’attuale amministrazione e i due musei archeologici nazionali della nostra città, segno tangibile di quella comunicazione che deve necessariamente legare tutte le istituzioni attive sul territorio verso un obiettivo comune: il bene della nostra Città.
Stanchi dei soliti