Con tre giorni di ritardo rispetto ai termini fissati dai giudici del Tar Lazio, il Cisia, ha finalmente presentato la relazione di chiarimento in ordine al funzionamento del cosiddetto equalizzatore e alle altre problematiche che i giudici avevano richiesto lo scorso 25 ottobre durante la prima udienza.
I giudici amministrativi hanno considerato fondate le motivazioni del ricorso depositato dallo studio legale Leone-Fell & C. che assiste oltre 3mila ricorrenti e, infatti, hanno chiesto le dovute spiegazioni al Cisia per capire l’esatto funzionamento dei test come il «Numero dei quesiti componenti la banca dati; criteri e modalità di individuazione dei quesiti da sottoporre ai candidati nei vari turni della medesima sessione e nelle diverse sessioni; modalità di calcolo del punteggio equalizzato, a tal fine indicando gli effetti del meccanismo di equalizzazione sul punteggio del singolo quesito, in relazione a ciascun possibile esito (risposta esatta, errata o non data) e, per ciascuno di detti esiti, rispetto a diversi scenari di difficoltà del quesito, e prendendo altresì specifica posizione sugli esempi numerici dedotti a supporto delle censure mosse».
La relazione sarà sottoposta a esperti che possano avvalorare la tesi del ricorso e per sostenere questa battaglia il prossimo 9 gennaio, alle ore 11.00 davanti al Parlamento a Roma, il Comitato #iononhoimbrogliato ha organizzato una manifestazione di sostegno alla battaglia contro le irregolarità del Tolc Med Vet 2023 in vista dell’udienza di merito del 10 gennaio che sarà discussa presso il Tar del Lazio e che, finalmente, metterà fine e farà luce su quanto è avvenuto.
Ricordiamo che tra aprile e luglio la ripetizione dei quiz ha portato alla creazione, da parte dei candidati e di diverse scuole di preparazione, di una vera e propria banca dati contenente centinaia e centinaia di quiz poi diffusi e venduti sul web ad uso di chi non ha avuto nessuno scrupolo a utilizzarli fraudolentemente. Al termine delle prove i candidati non hanno potuto neanche visionare i propri elaborati e verificare la correttezza delle risposte date e i parametri utilizzati dall'amministrazione per la determinazione del punteggio equalizzato e, infine, i problemi con la formula dell’equalizzatore in quanto le domande non sono state poste allo stesso numero di persone e, pertanto, il coefficiente di equalizzazione ha falsato la graduatoria. A tutti questi quesiti deve rispondere la relazione del Cisia.
Fonte Rosella Presciuttini uff.Stampa