Un abbraccio lungo, profondo e commosso al simulacro argenteo della Vergine Achiropita. Così, con questa popolare e sincera espressione di fede del Sindaco Antoniotti, carica di tanta devozione, volta a esprimere gratitudine alla Patrona della Città per aver protetto, ancora una volta, i rossanesi da una catastrofe umana, si è conclusa la storica e sentita cerimonia religiosa di ringraziamento tenutasi ieri pomeriggio (domenica, 30 agosto) nel borgo marinaro di Sant’Angelo, nel cuore del Fondaco, una delle aeree maggiormente colpite dagli effetti dell’alluvione dello scorso 12 agosto.
Il Primo cittadino, nel corso del suo intervento, giunto a conclusione della Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo emerito di Palermo, S.Em. Card. Salvatore De Giorgi, sull’altare allestito ai piedi della Torre Stellata, di fronte al simulacro della Vergine, straordinariamente portato in processione per le vie del borgo, ha ringraziato quanti nelle ore e nei giorni dell’emergenza post-alluvione hanno lavorato per far ripartire la Città, ferita dalla violenza delle acque.
Ancora una volta – ha detto il Sindaco - la nostra Mamma celeste ha steso il suo manto protettivo sulla nostra comunità e su questo territorio. In processione, abbiamo camminato tra le vie di una Città che è stata piegata dall’alluvione, ma che con grinta, coraggio, abnegazione, con la forza dell’orgoglio si è già rialzata ed è pronta a ripartire e ricostruire. In diciotto giorni di intenso e duro lavoro, di notti insonni e di grande cooperazione, abbiamo coltivato una speranza e la certezza che Rossano saprà archiviare questo momento drammatico. E questo è stato possibile grazie all’impegno di tantissime persone, di tantissimi calabresi e italiani che in questi giorni non ci hanno lasciati soli. Se Rossano è ripartita – ha rimarcato Antoniotti - subito dopo l’alluvione lo deve innanzitutto ai rossanesi che con caparbietà ed orgoglio si sono rimboccati le maniche e hanno reagito.
Il Sindaco ha così ringraziato S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Rossano-Cariati, per l’operatività garantita dall’intera Chiesa diocesana durante i giorni dell’emergenza, e poi ancora il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il presidente della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto per l’incessante sostegno nelle fasi intervento e coordinamento delle attività di messa in sicurezza, bonifica e risanamento dai danni post alluvione. Il Primo cittadino, inoltre, ha espresso riconoscenza, alle centinaia di volontari, all’Esercito Italiano, alle Forze dell’Ordine – tutte, nessuna esclusa, ha detto Antoniotti – all’apparato della Protezione Civile regionale e agli operatori del Consorzio di Bonifica – Bacino Alto Jonio e di Calabria Verde impegnati notte e giorno, e ancora oggi operativi, su tutto il territorio comunale.
Certo – ha aggiunto Antoniotti - abbiamo solo tamponato le urgenze e le emergenze, con le nostre forze e la nostra caparbietà. Adesso, però, oltre alle braccia e alla grande forza d’animo, serve l’intervento concreto e attento dello Stato e del Governo. Che dopo aver decretato lo Stato di Emergenza è chiamato a dare risposte celeri e concrete a questo territorio, soprattutto in termini di investimenti. Dobbiamo ricostruire la Città e per farlo servono stanziamenti mirati, soprattutto, però, servono interventi concreti per la prevenzione, affinché simili catastrofi non abbiano mai più a ripetersi. Davanti alla mia gente e, ancora prima, davanti a Dio posso dire di avere la coscienza a posto e di aver affrontato questa emergenza con ogni forza, sacrificando anche i miei affetti e la mia famiglia. Ho servito la mia Città – ha detto commosso Antoniotti - ponendola, ancora una volta, come elemento prioritario della mia vita. In questa storia, di cui abbiamo per il momento solo chiuso la fase d’emergenza, senza risparmiarmi un attimo, ci ho messo il cuore e tutto me stesso. Invoco la Vergine Achiropita – ha poi concluso - affinché continui a rimanere vicina ai rossanesi e mi dia forza, tempo e saggezza per ricostruire la mia, la nostra Città.
A termine della Cerimonia, il Sindaco, in segno di riconoscenza e di quell’ospitalità sacra per il popolo rossanese, ha omaggiato il Card. De Giorgi, di una lastra in argento con l’incisione della Tavola dei Canoni del Codex Purpureus Rossanensis, emblema della Città, realizzata dal maestro orafo Domenico Tordo. #RossanoRiparte