Questa volta voglio scrivere e descrivere personalmente le emozioni e le sensazioni di un viaggio che ha segnato l’animo di noi tutti e che ha determinato la scrittura di una pagina indelebile nella storia della Pro Loco di Castrovillari.
Un viaggio, del gruppo folklorico accompagnato dal presidente Eugenio Iannelli, allegro e spensierato pieno di aspettative e desideri , ricco di speranza e voglia di preghiera fatto con la consapevolezza di partecipare ad un grande evento ancora da protagonisti, umili. Finalmente a Roma, dopo sistemazione e cena, ci siamo recati a Trastevere per godere della magia dei luoghi che ispirarono Trilussa e che oggi, invasi da numerosi turisti, ispirano ancora i tanti artisti animatori delle affascinanti ed indimenticabili notti romane.
Ritornati in albergo, fatte le ultime raccomandazioni per l’osservanza dell’orario di sveglia e la vestizione degli abiti tradizionali, breve riposo. Alle sei del mattino trasferimento nella straordinaria cornice della piazza antistante Castel Sant’Angelo dov'è stato previsto il raduno di ben 48 gruppi folklorici provenienti da tutta Italia in rappresentanza della Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Alla testa del corteo, su via della Conciliazione, le nostre stupende, belle e imponenti pacchiane a rappresentare la nostra migliore e bella tradizione. Il corteo ha sfilato fino a Piazza San Pietro dove tutti hanno potuto prendere posto nei banchi predisposti di fronte all’altare. Papa Francesco, da lì, intorno alle 10.00, si sarebbe rivolto a tutti i gruppi per parlare dei temi religiosi scelti per la giornata dedicata al folklore e per la benedizione nel giubileo straordinario della Misericordia.
L’allegria portata dalle formazioni folkloriche è stata veramente tanta. Le musiche tradizionali eseguite dalle orchestre trasmettevano gioia e felicità che si è trasformato in vero entusiasmo soprattutto quando il Santo Padre apparso nell’immensa Piazza, nel rivolgere lo sguardo verso la gente, ha manifestato felicità e stupore nel vedere tante persone e tanti bambini vestiti in abiti tradizionali.
Finito il giro nella piazza il Santo Padre ha raggiunto l’altare, sul sagrato della maestosa Basilica di San Pietro, e, rivolgendosi all’immensa folla dei tanti fedeli assorti nella preghiera e pronti a ricevere la sua parola e la successiva benedizione, ha iniziato l’omelia. Parole importanti le sue, sagge e significative anche quando ha parlato dell'attenzione dedicata agli animali invitando tutti noi a curare non solo i cani e i gatti, a cui va sicuramente il nostro amore, ma ad essere attenti anche alle sofferenze di tutti gli esseri umani che aspettano e chiedono il nostro aiuto.
La pioggia purtroppo ha disturbato e condizionato l'evento dell'incontro con il Papa, ma i gruppi, affascinati ed imperterriti hanno partecipato, ligi, nonostante bagnati come pulcini, alla cerimonia fino alla fine. Sua Santità, dopo la benedizione, ha raggiunto i posti sul sagrato destinato alle autorità presenti. Tra i tanti uomini illustri ed importanti, probabilmente anche immeritatamente, mi sono ritrovato anch’io ricevendo il privilegio di rappresentare la Federazione, la Pro loco, il mio gruppo e con orgoglio la mia città portando in dono una straordinaria opera di Francesco Ortale rappresentante un bassorilievo con San Francesco in atto di perdono ed una Raccolta di Canti Mariani realizzata in collaborazione con il prof. Leonardo Alario, le trascrizioni musicali del prof. Mimmo Martire e rilegata dal M° Gennaro Garofalo.
Descrivere le sensazioni è veramente difficile ma grazie alla straordinaria cordialità e affabilità del Santo Padre non ho perso la serenità e lucidità necessaria tanto da parlare con Sua Santità per ben cinque interminabili minuti. Cinque interminabili minuti dove, probabilmente inconsapevole ed ammaliato dal carisma benevolo di Papa Francesco, ho descritto con dovizia di particolari i doni, il loro significato e i loro contenuti scambiando addirittura pareri sull’importanza della conoscenza delle tradizioni popolari. Finito il sogno ritorno in me, ritorno nella piazza, ritorno per salutare gli amici e per abbracciare i componenti del mio gruppo. Ancora frastornato vengo sommerso da decine di domande “cosa ti ha detto, di cosa avete parlato”. È bello, è grande, è straordinario, è un grande Papa, è un grande uomo, è un Papa che sicuramente segnerà la storia religiosa del mondo, è un uomo che sicuramente segnerà la mia vita e la storia del nostro gruppo e di ogni singolo socio che partecipa alla vita della nostra storica e gloriosa Pro Loco.