Al Mezzogiorno, a nostro modesto avviso, servono investimenti pubblici mirati a grandi opere; interventi coordinati e mirati a risolvere presto e progressivamente grandi problemi, rendendo realizzabili le grandi opportunità di sviluppo che, già, ci sono, diffondendo, cosi, i propri effetti di sviluppo all’intero Paese Italia. In particolare, le Regioni meridionali potrebbero suggerire al Governo di provvedere ad una forte accelerazione e potenziamento degli interventi sulle reti e sui servizi per il trasporto ferroviario; opera questa, com’è noto, di utilità modesta, se prima, non si provvede a rifare completamente le ferrovie in Puglia, in Calabria e in Sicilia. Ancora, bisogna incentivare, con sgravi e credito d’imposta, la creazione di piattaforme tecnologiche, commerciali, finanziarie in grado di veicolare il sistema delle piccole imprese verso traguardi di successo, funzionali allo sviluppo dell’industria manifatturiera e, dei territori del Sud, sui quali la stessa insiste. Un altro settore che ha bisogno di investimenti pubblici, è il turismo del Sud. Ma c’è di più. Recentemente, al Convegno nazionale della Federazione nazionale dei lavoratori, svoltosi a Firenze, si è discusso di un “Piano nazionale per il turismo: pubblico e privato, per valorizzare i beni culturali” del Paese. In conclusione, diciamo che per il Mezzogiorno dopo le occasioni perdute del passato, ben vengano queste “nuove ricette” per ricominciare un nuovo processo di sviluppo.