Sul «complotto» per far cadere l'ultimo governo Berlusconi adesso indaga la Procura di Roma. Tutto parte dalle denunce presentate nei giorni scorsi da alcuni parlamentari di Forza Italia, a cominciare da Micaela Biancofiore e Gabriella Giammanco, e dall'associazione Tribunale Dreyfus, sulle rivelazioni dell'ex ministro del Tesoro americano Timothy Geithner
Come riferisce il quotidiano del ex Premier come si sa nel libro di memorie Geithner scrive di un «complotto» europeo, in piena crisi del debito e della moneta unica, contro l'ex Cavaliere. Nell'autunno del 2011,quando lo spread superava quota 500, racconta, «alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti Fmi all'Italia, fino a quando non se ne fosse andato». Ma l'amministrazione Usa, secondo la ricostruzione di Geithner, respinse ogni coinvolgimento nell'eventuale iniziativa, puntando sul presidente della Bce Mario Draghi per salvare l'Eurozona. «Parlammo al presidente Obama - si legge nel libro - di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello. Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani, io dissi».
L'autore del libro Stress Test. Riflessioni sulla crisi finanziaria, appena pubblicato negli Stati Uniti, racconta che nella riunione del G-20 del 2011 alcuni «funzionari europei» chiesero agli Usa di aderire ad un piano per provocare la fine del governo guidato dal leader del centrodestra.
L'ex componente del consiglio Bce, Lorenzo Bini Smaghi, riferisce in Morire di austerità come a Berlusconi abbia nuociuto «l'ipotesi di uscita dall'euro ventilata in colloqui privati». Il leader di Forza Italia non ha mai minacciato i Paesi partner di abbandonare la divisa unica, ma ha espresso forti critiche alla gestione tedesca dell'unione monetarie. Critiche che gli sono costate il posto.
Renato Brunetta, tanto nel libro Il grande imbroglio quanto nelle sue ricostruzioni pubblicate dal Giornale, aggiunge altri particolari. «Alla vigilia del G20 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si rifiuta di firmare il decreto Sviluppo che attuava gli impegni presi dal governo con la Commissione e il Consiglio Ue, costringendo Berlusconi a recarsi al vertice a mani vuote». Un boicottaggio solo parzialmente smentito dall'ex portavoce del Quirinale, Pasquale Cascella, che precisò come anche Tremonti avesse chiesto a Napolitano di non firmare.
Alan Friedman in Ammazziamo il gattopardo, invece, ha raccontato come l'avvicendamento del Cav fosse stato predisposto già 4-5 mesi prima di essere costretto alle dimissioni. «Mi ha dato segnali in quel senso», dichiarò Mario Monti a Friedman a proposito delle «ricognizioni» effettuate dal capo dello Stato in epoca non sospetta, confermando le affermazioni di Carlo De Benedetti. Anche Romano Prodi incoraggiò Monti che in quell'estate approfondì un eventuale piano di governo basandosi sul documento programmatico dell'allora capo di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera. Era già tutto pronto. Bastava solo che qualcuno (Angela Merkel) desse il via al piano «Berlusconi deve cadere».
Per ora, l'indagine dei pm romani è senza ipotesi di reato e indagati. Ma i profili di rilievo penale indicati dal primo esposto riguardano «l'indipendenza dello Stato», «l'usurpazione di potere politico» e «l'attentato contro gli organi costituzionali dello Stato italiano». Si chiede ai pm, innanzitutto, di arrivare all' identificazione dei funzionari europei di cui parla l'autore del libro.
Secondo il quotidiano il giornale anche per i firmatari dell'altra denuncia, l'avvocato Walter Biscotti ed il giornalista Arturo Diaconale, è «assolutamente necessario» arrivare ai soggetti che avrebbero avvicinato Geithner. Il Tribunale Dreyfus aggiunge all'elenco i reati di attentato contro i diritti politici del cittadino e violazione della norma che punisce le associazioni segrete. Soddisfatta per l'indagine, la Biancofiore commenta: «Evidentemente la procura ha ravvisato, come sostenuto nell'esposto, gli estremi penali relativi alle azioni dei cosiddetti officials, funzionari europei che volevano macchiarsi del sangue di Berlusconi e quindi degli italiani, aggiungo io. L'apertura delle indagini è un esempio di buona e corretta giustizia che spero arrivi ad individuare i colpevoli di un golpe bianco a danno di Berlusconi e del popolo italiano sovrano. L'apertura del procedimento penale della procura coinvolgerà oltre a Geithner, molto probabilmente anche i capi di Stato e di governo Ue». Per l'azzurra Daniela Santanchè non bisogna fermarsi di fronte a nessun Palazzo, per accertare la verità. «Mi auguro - dice- che adesso i giudici vadano avanti nell'indagine e abbiano il coraggio, se serve, di varcare anche il portone del Quirinale». E la Giammanco ricorda: «L'ingerenza di funzionari europei sull'ultimo governo Berlusconi, che ha incontrato la complicità di alcune figure di spicco del nostro panorama istituzionale, è un fatto denunciato non solo dall'exsegretario al Tesoro americano ma da innumerevoli e autorevoli fonti: dal Wall Street Journal a Zapatero, da Bini Smaghi a Friedman».