Alta tensione fra Parigi e Washington dopo le nuove rivelazioni di Wikileaks sulle intercettazioni di tre presidenti francesi da parte della National security agency (Nsa), l'agenzia di sicurezza Usa. La Casa Bianca ha negato di aver spiato i presidenti francesi, ma il governo francese ha reagito duramente e convocato l'ambasciatore di Washington a parigi, Jane Hartley.
La presidenza francese ha definito "inaccettabile" lo spionaggio degli Stati Uniti ai danni degli ultimi tre presidenti francesi e ha sottolineato che non tollererà "nessuna azione che metta a rischio la sua sicurezza a la protezione dei suoi interessi"
È quanto si legge in un comunicato diffuso dall’Eliseo al termine del Consiglio di Difesa, convocato dal presidente Francois Hollande, per analizzare le rivelazioni di Wikileaks, secondo cui l’Nsa americana spiò tra il 2006 e il 2012 Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e Hollande. "Si tratta di fatti inaccettabili già affrontati da Usa e Francia, alla fine del 2013, nel momento delle prime rivelazioni", ricorda la nota, durante la visita di Hollande in Usa nel febbraio del 2014. Gli Usa "assunsero impegni", continua la nota, che "devono essere ricordati e rigorosamente rispettati". La Casa Bianca però smentisce di spiare al momento l’attuale inquilino dell’Eliseo, Francois Hollande, e di volerlo fare in futuro ma non esclude di averlo fatto in passato come è emerso nel nuovo filone dell’Nsagate.
Secondo i file segreti fatti avere dalla talpa Edward Snowden a Wikileaks, gli 007 elettronici Usa avrebbero per 6 anni gli ultimi tre presidente francesi. "Non stiamo considerando un
obiettivo e non prenderemo di mira le comunicazioni del presidente Hollande», ha detto il portavaoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Ned Price senza però
esprimersi su quanto sia avvenuto in passato. Secondo documenti catalogati come «Top Secret», diffusi da Wikileaks, dal 2006 al maggio 2012 il grande ’orecchiò americano ha spiato
Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e l’attuale presidente Francois Hollande, all’epoca appena insediato all’Eliseo.
La Nsa, secondo le intercettazioni pubblicate da wikileaks, organizzazione fondata da Julian Assange, ha ascoltato negli anni scorsi le conversazioni di tre presidente francesi, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e l'attuale inquilino dell'Eliseo Francois Hollande, all'epoca appena insediato all'Eliseo.
«Non stiamo considerando un obiettivo e non prenderemo di mira le comunicazioni del presidente Hollande», ha però negato il portavaoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Ned Price, smentendo i documenti diffusi da Wikileaks, e catalogati top secret, secondo i quali invece dal 2006 al maggio 2012 la Nsa avrebbe spiato la Francia ai più alti livelli ascoltando Chirac, Sarkozy e Hollande.
Lo spionaggio «tra gli alleati è inaccettabile», ha detto il portavoce del governo di Parigi, Stephane le Foll. «Chiarimenti verranno senz'altro chiesti» agli Stati Uniti, ha anticipato Le Foll.
La Francia «non tollererà alcuna azione che metta a rischio la sua sicurezza», ha poi puntualizzato l'Eliseo, al termine della riunione del Consiglio di difesa, convocato d'urgenza dopo le rivelazioni sulle intercettazioni. Si tratta di fatti «inaccettabili», ha scandito l'Eliseo, secondo cui gli impegni di Washington devono essere «strettamente rispettati».