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La guerra francese a Gheddafi per rubare il petrolio italiano

La corrispondenza della Clinton, resa pubblica da Wikileaks, mostra il chiaro disegno francese per mettere le mani sulle concessioni petrolifere di Eni in Libia. Nonostante le rivelazione, un emendamento voluto dal Premier Renzi sblocca Tempa Rossa, e favorisce la Total Francese...

Ma procediamo un passo alla volta. Secondo il quotidiano Il Giornale la Francia ha preparato la guerra in Libia molto prima che lo esprimesse chiaramente, e ufficialmente. Contatti e incontri a Parigi tra i francesi, guidati al tempo da Nicolas Sarkozy, e i primi traditori del rais libico. Strette di mano e firme su veri e propri memorandum con gli esponenti dei ribelli.

Documenti che prevedono il riconoscimento del nuovo consiglio di ribelli con a capo Mustafa Abdul Jalil e il generale Abdul fatah Younis, ma sanciscono, come spiega il quotidiano Libero, anche le contropartite economiche che avrebbe dovuto ottenere la Francia. Tra queste, ci sarebbero l'azzeramento delle concessioni petrolifere concesse da Gheddafi al Italia e la successiva assegnazione al gruppo francese Total, circa il 35% del totale

L'inchiesta del Congresso Usa, aperta dopo l'uccisione di un ambasciatore americano, porta a galla un appunto del consigliere Sydney Blumenthal. Il titolo è chiaro "Come i francesi hanno creato il Consiglio nazionale libico, dove parlano i soldi". Informazioni ricevute da un agente Cia, tale Tyler Drumheller, che ha monitorato da vicino l'evoluzione degli scontri sul territorio libico e la conseguente caduta del colonnello Gheddafi.

Un carteggio che si completa grazie a nuovi documenti. O meglio, l'interno archivio di mail, ricevute e inviate, da Hillary Clinton nel suo primo mandato presidenziale firmato da Barack Obama. File, lettere e posta elettonica raccontano una storia nascosta che, inevitabilmente, si lega con la morte di Gheddafi e il recente scandalo sul petrolio che ha colpito Renzi, Boschi e il caso Tempa Rossa.

La corrispondenza della Clinton secondo il Giornale racconta anche di falsi voli umanitari. In realtà in quegli aerei si nascondenvano i vertici Total e quelli di Vinci gruppo industriale francese attivo nel campo dell'ingegneria civile e Eads European Aeronautic Defence and Space Company. Viaggi che, come sostiene Libero, rappresentano e dimostrano come la guerra in Libia e a Gheddafi fosse avesse l'obiettivo di colpire l'Italia. Più nello specifico, l'obiettivo era Eni. Compagnia scomoda e con in mano i permessi estrattivi.

Ora quelle carte diventano un capo d'accusa per Renzi, Boschi e l'intero governo. Invece di mettere alla porta i cugini, hanno costruito insieme a Total l'emendamento della discordia su Tempa Rossa che di fatto sblocca e apre la strada ai francesi. Gli autori dell'instabilità del Mediterraneo.

Intanto grazie a quella guerra un fiume di immigrati sta travolgendo l Europa, e specialmente Grecia e Italia e ancora questi profughi sono pronti ancora per travolgere l'Italia. Secondo le stime di Vienna, il numero di clandestini, che attraverso il Mediterraneo raggiungeranno il Bel paese nei prossimi mesi, potrebbe raddoppiare dai 150 mila dello scorso anno a 300 mila.

"L'Italia non può contare sul fatto che il Brennero resti aperto,se si arriva a flussi incontrollati di migranti" come la Grecia non conta piu alla Fyrom e i profughi sono bloccati tutti a Idomeni con i soldati della ex republica Yugoslava che non fa passare nessuno,e . La Mikl-Leitner, intervistata dall'Apa, ha fatto sapere che, come è già stato fatto con i Paesi della rotta balcanica Slovenia, Croazia e Fyrom, Vienna intende informare anche Roma delle misure che saranno intraprese qualora vi dovesse essere un flusso incontrollato di immigranti dall'Italia all'Austria.

Non solo. Il governo austriaco vuole sapere dal Viminale le modalità con cui l'Italia si sta preparando a proteggere le frontiere nel caso di un aumento del flusso migratorio sulle sue coste. Per questo, durante la riunione di domani, la Mikl-Leitner chiederà ad Alfano anche conto della funzionalità degli hotspot allestiti nel sud del Paese e se sia necessario aiuto in materia. "Laddove vi sono nuove rotte migratorie - ha messo in chiaro - i Paesi vanno sostenuti".

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