Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 04 Maggio 2024

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:177 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:232 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:442 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:892 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:916 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1204 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1581 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1687 Crotone

La questione Ucraina continua a preoccupare

La questione Ucraina continua a preoccupare: i colloqui di Angela Merkel e François Hollande con Vladimir Putin non sembrano aver prodotto risultati concreti. Anche se Putin ha ribadito la propria volontà di trovare una soluzione pacifica della vicenda.

«Noi incoraggiamo la soluzione diplomatica. Bisogna andare avanti con le sanzioni», ha spiegato il presidente americano. «Ma è vero - ha aggiunto - che ho chiesto al mio team di valutare tutte le opzioni se la diplomazia dovesse fallire. E la possibilità di fornire armi letali difensive - ha aggiunto - è una delle opzioni che viene esaminata e valutata». Obama ha comunque sottolineato come «nessuna decisione» sia stata ancora presa: «Mi sono consultato con la cancelliera Merkel e lo farò con gli altri alleati». Ma la convinzione della Casa Bianca - affermano fonti dell'amministrazione statunitense - è che armando Kiev e favorendo una controffensiva degli ucraini possa diventare più difficile per Putin giustificare col popolo russo il coinvolgimento in una guerra mai dichiarata. Un coinvolgimento finora ufficialmente negato dal Cremlino .

Se gli Stati Uniti decideranno di armare l'esercito di Kiev,   nel sud-est ucraino ci sara' "un'ulteriore escalation del conflitto" ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev. A una domanda su una possibile reazione di Mosca, Patrushev ha risposto: "Penso che agiremo con strumenti diplomatici".

Gli Stati Uniti "cercano di coinvolgere la Russia in un conflitto militare interstatale" e "sfruttando la questione ucraina vogliono un cambiamento del potere" in Russia e "infine lo smembramento del nostro Paese". Ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev.

«E' incerto se abbiano avuto successo, ma ha certamente avuto valore il tentativo», aveva dichiarato Angela Merkel alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. Più drastico il presidente francese François Hollande: se non si trova un accordo sull'Ucraina, «noi sappiamo che l'unico scenario non può che essere la guerra», ha dichiarato.

Putin ha poi ribadito che le sanzioni occidentali alla Russia non potranno mai avere l'effetto sperato pur riconoscendo, che «ci provano un certo danno».

«Non credo che, alla fine, questi tentativi in corso, comprese le cosiddette sanzioni, renderanno nessuno felice - ha detto - non possono certo avere effetto contro un paese come il nostro, pur provocandoci un certo danno, e noi dobbiamo comprenderlo e rafforzare la tutela della nostra sovranità, compresa la sovranità economica».

«È in corso un tentativo di sovvertire l'attuale ordine mondiale», ha detto ancora, sottolineando che l'obiettivo è imporne uno in cui «un leader
incontestabile» al quale «tutto sia permesso, mentre agli altri viene permesso solo quello che lui vuole e ritiene nel suo interesse. Questo tipo di ordine mondiale - ha aggiunto - non potrà mai essere accettato dalla Russia».

A Mosca intanto sarebbero rimasti gli esperti di politica estera per elaborare un piano da presentare nel colloquio telefonico di domani tra i leader di Francia, Germania, Russia e Ucraina. Lo sostiene l'agenzia russa Interfax citando «una fonte che conosce la situazione».

Ma la Russia non vuole «combattere con
nessuno», ha replicato a distanza Vladimir Putin, intervenendo al nono Congresso dei sindacati russi a Soci. «Intendiamo collaborare con tutti», ha dichiarato Putin.

Un bluff, secondo il presidente ucraino Petro Poroshenko, che a Monaco ha voluto illustrare la reale situazione del Paese: «in questa situazione, non abbiamo bisogno di alcun contingente di pace, bisogna semplicemente chiudere le frontiere e ritirare le truppe straniere». Nel Donbass, secondo le autorità di Kiev, sono morti oggi 5 soldati ucraini e altri 26 sono rimasti feriti.

«Di quali prove ha bisogno il mondo per riconoscere che vengono consegnati mezzi di guerra? Vengono consegnati carri armati russi e forze armate russe», ha sottolineato. Il cessate il fuoco nell'est dell'Ucraina potrebbe essere raggiunto nel giro di «poche ore o al massimo giorni», ha spiegato, sostenendo che Kiev «è pronta per un cessate il fuoco complessivo e anche la Russia dovrebbe esserlo».

Ieri il portavoce del Cremlino Dmitri Peskovi aveva parlato di un colloquio "concreto e costruttivo", ma dalle parole dei leader europei una soluzione alla questione ucraina sembrerebbe ben lontana.

«La Russia deve dare il suo contributo a una soluzione pacifica - ha commentato - non ci può essere una soluzione militare a questo conflitto. E se è vero he la soluzione non può essere militare, fornire armi non è la soluzione». E le armi, in Ucraina, sono già troppe secondo la Merkel. Che lancia l'ennesimo messaggio a Putin: «con la Russia, non contro».

La possibilità di un accordo di pace è stata rimarcata anche secondo il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. «Crediamo che ci siano tutte le possibilità per raggiungere un accordo sulle ultime proposte - ha spiegato alla conferenza - La crisi non può essere risolta sul campo di battaglia».
Sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente Usa Joe Biden, presente a Monaco. «Noi non pensiamo che ci possa essere una soluzione militare al conflitto, ma diciamo chiaramente che la Russia non ha diritto di fare quello che sta facendo e l'Ucraina ha il diritto di difendersi», ha dichiarato. Biden, da Monaco, chiede alla Russia di
mostrare attraverso le azioni e non solo a parole il proprio impegno per l'iniziativa di pace franco-tedesca sull'Ucraina. «Presidente Putin, non ce lo dica, ce lo mostri!», ha esortato rivolgendosi direttamente al presidente russo.

Intanto le notizie che, alla vigilia del summit di Minsk, arrivano dal terreno non facilitano la creazione di un clima favorevole all'accordo. Da Kiev, infatti, parte l'ennesima denuncia nei confronti di Mosca: 1.500 soldati russi avrebbero attraversato la frontiera con l'Ucraina tra il 7 e l'8 febbraio, portando con sè anche mezzi e armi pesanti. E sul campo di battaglia si continua a morire, con decine di vittime solo negli ultimi giorni. Nella notte inoltre un impianto chimico è stato colpito a Donetsk, producendo un'esplosione così potente da essere udita in tutta la roccaforte dei separatisti del sud-est ucraino.

Una situazione quasi senza controllo, che potrebbe accelerare l'azione da parte di Washington. Col rischio però, sottolineano molti osservatori, di spaccare il fronte occidentale.

Intanto una seduta del Gruppo di contatto Kiev-Mosca-Osce-separatisti si svolgerà oggi a Minsk, alla vigilia dell'attesissimo vertice trai leader europei. «La priorità - ha rivelato una fonte all'agenzia Interfax - detto la fonte - è il cessate il fuoco e lo sviluppo di meccanismi per monitorarne il rispetto».

La Guardia nazionale ucraina ha lanciato un'offensiva militare a est di Mariupol, importante centro portuale sul Mar Nero controllato dalle forze governative. Lo riferisce su Twitter il Consiglio di sicurezza ucraino. Per coordinare l'operazione è arrivato sul posto lo stesso segretario del Consiglio di sicurezza Oleksandr Turcinov. Stamattina volontari pro-Kiev del battaglione Azov hanno annunciato di aver preso quattro villaggi nei pressi di Mariupol.

Razzi Tornado hanno colpito il quartier generale delle forze armate ucraine e una zona residenziale nella cittadina di Kramatorsk, nel sud-est ucraino. Ci sono 7 morti e più di una cinquantina di feriti tra cui 5 bambini, ha reso noto il presidente ucraino Petro Poroshenko.

Gli Stati Uniti sono pronti a fornire armi all'Ucraina se la via diplomatica dovesse fallire. Ma confermano che non parteciperanno al vertice di Minsk insieme a Francia, Germania, Russia e Ucraina, pur rimanendo in "stretto contatto con gli alleati". E' il messaggio che Barack Obama invia alla Russia, confermando quello che già circolava da giorni. E lo ha fatto davanti alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ricevuta nello Studio Ovale della Casa Bianca, che dal canto suo ha ribadito il 'no' a qualsiasi soluzione militare della crisi.

Se gli Stati Uniti decideranno di armare l'esercito di Kiev, nel sud-est ucraino ci sarà «un'ulteriore escalation del conflitto», ha replicato duro oggi il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev. A una domanda su una possibile reazione di Mosca, Patrushev ha risposto: «Penso che agiremo con strumenti diplomatici».

Il franco faccia a faccia tra i due leader - durato circa due ore - si è svolto mentre a Bruxelles i ministri degli Esteri della Ue avevano da poco deciso nuove sanzioni verso Mosca, pur rinviandone l'attuazione. Tutti infatti aspettano di vedere come andrà a finire il vertice di Minsk, dall'esito quanto mai incerto, come ha ammesso la stessa Merkel da Washington.

Sottolineando senza mezzi termini come con la crisi ucraina sia oramai in gioco «l'ordine della pace in Europa». Con Vladimir Putin, del resto, è sempre più muro contro muro. Lo 'zar' del Cremlino, in vista del summit di mercoledì, ha messo in guardia Europa e Stati Uniti usando parole forti: «La Russia non accetterà mai alcun ultimatum». «Nessuno - ha detto il suo portavoce - ha mai parlato e potrà mai parlare al presidente con il tono dell'ultimatum». Ma quello lanciato da Obama stasera gli assomiglia molto.

Il presidente americano ha infatti puntato più che mai il dito contro il Cremlino: «La Russia ha violato tutti gli impegni presi con l'accordo di Minsk, continuando a operare nell'Ucraina dell'est, inviando soldati e artiglieria pesante e distruggendo interi villaggi». Per Obama, dunque, le sanzioni - che pur stanno colpendo in maniera durissima l'economia russa - potrebbero non bastare più. E lo ha detto chiaramente durante la conferenza stampa congiunta con la Merkel, pur auspicando «una risposta unitaria» degli alleati europei.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI