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Nicolas Sarkozy si trova in stato di fermo

L'ex capo dello stato francese Nicolas Sarkozy si trova in stato di fermo nell'ambito delle indagini su una vicenda di intercettazioni con l'accusa di concussione e violazione del segreto istruttorio. E' la prima volta che in Francia, nei confronti di un ex presidente della Repubblica, protetto dall'immunità fin quando è in carica, viene disposto dalla magistratura lo stato di fermo.

Sarkozy, convocato all'alba dai giudici dell'anticorruzione, è arrivato a Nanterre. Durante l'interrogatorio sulla vicenda della fuga di notizie sul provvedimento di intercettazione nei suoi confronti, nell'ambito dei presunti finanziamenti illeciti da parte della Libia di Muammar Gheddafi alla sua campagna presidenziale del 2007, i magistrati hanno deciso di procedere con lo stato di fermo.

Secondo gli inquirenti, l'ex presidente francese avrebbe cercato di ottenere informazioni su un'inchiesta che lo riguardava da un alto magistrato in cambio di una carica di prestigio. Sarkozy è arrivato con la sua auto nell'ufficio anticorruzione della poliza giudiziaria di Nanterre, dove era stato convocato dai giudici per essere interrogato sulla vicenda. Durante l’interrogatorio i magistrati della sezione anticorruzione hanno deciso di procedere con la custodia cautelare di 24 ore e prorogabile per altre 24 ore. Una misura senza precedenti per un ex presidente.

I giudici sospettano che Sarkozy avesse una rete d’informatori all'interno della magistratura che lo metteva al corrente di procedure giudiziarie che potevano minacciarlo. Tutto nasce da un’altra inchiesta, aperta nel 2013, in merito a presunti finziamenti dalla Libia alla campagna elettorale di Sarkozy nel 2007. Allora l'ex presidente era stato messo sotto intercettazione, ma si era scoperto che si serviva di un secondo cellulare, registrato sotto il falso nome di Paul Bismuth, per comunicare con il suo avvocato, Thierry Herzog, anche lui dotato di un dispositivo registrato con falsa identità. Messi sotto intercettazione anche questi apparecchi, è emerso che Sarkozy e il legale erano al corrente di molti dettagli sull’inchiesta dell’affare Bettencourt, un’altra vicenda di finanziamenti elettorali occulti. Gli inquirenti sospettano che a dare informazioni fosse Gilbert Azibert, avvocato generale della Corte di Cassazione, a cui sarebbe stato promesso in cambio un aiuto per ottenere un incarico nel principato di Monaco.

"La giustizia indaga - ha commentato subito dopo il portavoce del governo, Stephane Le Foll - deve andare fino in fondo, Nicolas Sarkozy è un cittadino come gli altri davanti alla legge". L'inchiesta vuole appurare se l'ex capo dello stato abbia promesso ad un giudice una carica di prestigio se questi lo avesse messo al corrente di un provvedimento giudiziario nei suoi confronti, la decisione di intercettare le sue telefonate.

I giudici potranno ora interrogare Sarkozy, che da tempo si dice vittima di accanimento da parte della magistratura, per 24 ore.

Lo stato di fermo sarà prorogabile per altre 24 ore, poi il giudice dovrà rilasciarlo o disporre nuove misure cautelative.

L'iniziativa della magistratura arriva proprio mentre sembrava che la volontà di Sarkozy di tornare alla politica in vista delle presidenziale del 2017 si stesse per concretizzare con un ritorno alla guida dell'UMP.

Thierry Herzog, potente avvocato e storico legale di Sarkozy, è in stato di fermo da ieri, insieme con due magistrati sospettati di essere coinvolti nella vicenda, Gilbert AzibertPatrick Sassoust. Sullo sfondo della presunta c'è anche l'imminente decisione della Corte di Cassazione sul sequestro delle agende di Sarkozy, contro la quale avevano fatto ricorso i legali dell'ex presidente.

Le agende sarebbero utili anche per altre ipotesi di reato, in particolare quelle riguardanti in controverso arbitrato del governo durante la presidenza Sarkozy nel caso che opponeva l'uomo d'affari Bernard Tapie alla banca Credit Lyonnais.

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