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Promozione delle attività sociali e culturali. L’amministrazione comunale ha concesso alcuni contributi alle associazioni sociali e culturali che nel corso del 2014 hanno svolto attività nel territorio cittadino. «A Castellammare operano diverse associazioni che svolgono un importante ruolo sociale e culturale. Abbiamo valutato le attività realizzate, assegnando piccole cifre in base alle scarse risorse disponibili. Abbiamo, infatti, concesso alcuni contributi che, seppur modesti, rappresentano la volontà dell’amministrazione di continuare a promuovere le attività sociali e culturali delle associazioni locali che danno vita ad attività, manifestazioni, progetti, nel corso dell’anno -affermano il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore ai Servizi Sociali e Cultura, Salvo Bologna-. In totale, per attività ad associazioni che operano nel sociale, abbiamo concesso circa seimila euro, suddivisi tra sette associazioni. Sempre per le attività e manifestazioni sociali abbiamo concesso anche un contributo straordinario, pari a milleseicento euro, a due associazioni che si occupano di particolari tipologie di disturbi e malattie. Oltre duemila euro riguardano i rimborsi per raggiungere i centri di riabilitazione per disabili, concessi ai soggetti richiedenti che utilizzano il proprio mezzo. Per quanto riguarda le attività culturali abbiamo concesso circa cinquemilacinquecento euro suddivisi tra sei associazioni, sempre in proporzione alle attività svolte. Oltre al contributo per la nostra banda musicale, abbiamo anche previsto - proseguono il sindaco Coppola e l’assessore Bologna- una piccolissima cifra per l’organizzazione di un corso di scacchi alla biblioteca comunale. Concesso anche un contributo alle scuole cittadine per l’attività di stimolo di forme di democrazia partecipata, pari a duemilaquattrocento euro. Considerata la validità delle attività realizzate da alcune società sportive, per le implicazioni socio-culturali e i benefici che ne derivano per la città, abbiamo anche concesso un totale di tremilacinquecento euro, a quattro a associazioni sportive»

«Dopo aver convocato i tecnici della ditta ai primi di dicembre, sono stati effettuati più sopralluoghi  in diversi punti dell’illuminazione pubblica e in due diversi incontri. Due giorni fa l’ultimo incontro con la ditta che ci aveva indicato tale data per effettuare ulteriori verifiche sull'illuminazione delle strade. La ditta Gemmo ha provveduto  alla sostituzione di alcune lampade (con un wattaggio superiore rispetto a quelle già posizionate) in via Francesco Crispi e nei lampioni artistici del corso Garibaldi. Dal sopralluogo effettuato, abbiamo espresso ancora insoddisfazione rispetto alla capacità di illuminazione degli impianti, ritenendo possibile questa tipologia  di illuminazione per i pali stradali alti e ritenendola del tutto insufficiente per la tipologia di lampioni d’arredo urbano. Per questo motivo, abbiamo prospettato noi stessi altre soluzioni possibili alla “Gemmo”, che dovranno essere vagliate e verificate dalla ditta, al fine di garantirci una sufficiente illuminazione pubblica al momento per nulla soddisfacente». Lo affermano il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore Antonino Marchese. Quest’ultimo, con  il dirigente del settore Lavori Pubblici, l’ingegnere Simone Cusumano, ha effettuato dei sopralluoghi con la ditta incaricata di gestire l’impianto di illuminazione pubblica: si tratta della “Gemmo”(convenzione Consip) che, come da contratto, ha sostituito le tradizionali lampade a sodio alta pressione dell’illuminazione pubblica, con lampade a risparmio energetico: lampade a led che, però, illuminano scarsamente le vie che, soprattutto nelle ore serali e notturne, risultano quasi al buio. «Se c’è un risparmio in termini di costi ed inquinamento, non c’è un buon ritorno del servizio affidato poco prima che questa amministrazione si insediasse, poiché l’illuminazione è veramente insufficiente ad illuminare le pubbliche vie- affermano il sindaco Coppola e l’assessore Marchese-. Per questo, dopo un nostro personale confronto con esperti di nostra fiducia, abbiamo proposto alla ditta l’installazione di una lampada con attacco a bulbo, di forma cilindrica con led posizionati a 360 gradi, che potrebbe rappresentare una soluzione al problema. La ditta ha accettato di impegnarsi a verificarne l’efficacia su almeno due lampioni viciniori, in modo da constatare l’idoneità di illuminazione. Nel caso in cui anche tale soluzione non fosse sufficiente, e non si trovi in tempi urgenti altra alternativa ritenuta idonea, abbiamo fatto presente che è intenzione dell’amministrazione ritornare alla tipologia di lampade preesistenti, procedendo quindi nella rimodulazione di questa parte di contratto, con le modalità idonee e concordate».

«Vogliamo pagare quello che conferiamo in discarica e, alla ditta che gestisce il servizio, le spese per il personale e quelle generali, ma di certo non vogliamo regalato alcunché esigendo al contempo maggiore correttezza amministrativa». Lo afferma il sindaco Nicolò Coppola in riferimento ai servizi di nettezza urbana. Spiegando il lavoro svolto nel primo anno di mandato, il sindaco afferma: «Mi sono parecchio dedicato alla questione dei servizi di nettezza urbana ed ho partecipato al passaggio dall’ATO alla SRR, ed in particolare al ritorno della gestione al Comune, con un servizio però ereditato dall’appalto ATO /AIMERI. Saltava subito agli occhi che non quadravano i conti, ed infatti era incomprensibile che costasse così tanto il servizio che prima, seppure senza il porta a porta, costava la metà. Il sistema di calcolo usato dall’ATO (e approvato dall’assemblea) aveva preso come moltiplicatore la quantità di rifiuti prodotti e non il dato ovvio che è quello del personale impiegato aggiungendovi poi quello delle spese generali sostenute. Questo non ci sta bene, ma soprattutto non può stare bene ai nostri concittadini».

«Va detto che nel 2016 dobbiamo essere pronti all’affidamento del nuovo servizio –continua il sindaco Nicolò Coppola- che richiede scelte che vanno fatte nel pieno spirito della condivisione di tutte le forze politiche affinché si possano avviare soluzioni economicamente sostenibili che tutelano la salute, la pulizia, il decoro urbano, i livelli occupazionali ma altresì l’economicità di spesa per la nostra amministrazione, beneficiando di costi di gran lunga inferiori e un servizio più moderno anche attraverso l’impiego di tecnologie capaci di fronteggiare l’evasione (oggi gli evasori sono circa il 30% degli utenti) e far pagare in proporzione a ciò che si produce».

Il sindaco Nicolò Coppola informa anche sui problemi legati al servizio idrico. «Abbiamo seguito con impegno la vicenda annosa del servizio idrico e ipotizzato il passaggio al Comune, così come indirizzato dal consiglio comunale passato, con quello che resta dell’EAS. Avevamo anche realizzato una ipotesi di passaggio che prevedeva un periodo di accompagnamento di due anni, anche al fine di recuperare il credito che dovrebbe essere di circa 2.000.000 di euro (di cui 900.000 euro di canoni di depurazione) -spiega il sindaco Nicolò Coppola-. I Comuni ci siamo “incartati” su una norma che consente da un lato di acquisire il servizio, mentre dall’altro ci obbliga a forme di associazione tra Comuni, che non siamo ancora in grado (non tutti almeno) di affrontare con la maturità e la serietà necessaria. La finanziaria ter del governo regionale aveva fatto chiarezza, ma il commissario dello Stato ha emesso l’impugnativa e quindi ad oggi siamo impantanati, come ormai succede da tanti anni e paghiamo parecchio in termini di manutenzione che l’EAS di fatto non è più in condizione di garantire».

«Personalmente sto svolgendo con insistenza un ruolo di “educatore” delle amministrazioni meno mature nell’accettare forme di associazionismo che ci consentano l’attivazione di modelli aziendalistici virtuosi per la gestione dei servizi idrici –conclude il sindaco Nicolò Coppola- . Qualche passo si è fatto, ma non con quell’energia che avrei sperato. Ciò spinge questa amministrazione ad insistere e farsi modello virtuoso per gestire da capofila l’associazione con le altre amministrazioni».

Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il Piano di azione per l’energia sostenibile (Paes), documento che descrive le azioni che il Comune metterà in atto per raggiungere e superare l’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Come spiegano il sindaco Nicolò Coppola e l’assessore Salvo Bologna «si tratta di un atto importante verso la sostenibilità energetica ed ambientale voluto da questa amministrazione comunale. Ringraziamo il consiglio comunale che ne ha compreso la valenza, votandolo all’unanimità in una ottica di sviluppo e rispetto dell’ambiente. Con le azioni previste nell’approvato Paes, potremo accedere alle risorse del nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari. Il Comune, infatti, ha aderito al patto dei sindaci promosso dalla Commissione europea il cui obiettivo principale è la riduzione del 20% delle emissioni di gas entro il 2020 aumentando la produzione di energia da fonti rinnovabili. Dopo l’incarico affidato tramite avviso pubblico, il professionista incaricato, l’ingegnere Mario Finocchiaro, ha elaborato il piano dove vengono indicate le misure e le politiche concrete che dovranno essere realizzate per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas che portano ad azioni di salvaguardia ambientale, coinvolgendo soggetti pubblici, privati e cittadini, tramite attività di comunicazione, partecipazione ed educazione. Il Piano -affermano il sindaco Coppola e l’assessore Bologna- ottimizza l’uso delle risorse e Castellammare sarà così legata alle iniziative europee in tema di efficienza energetica, perché il corretto utilizzo di fonti rinnovabili rappresenta un’occasione di sviluppo economico e di risparmio per imprese e cittadini che, in questo modo, avviamo ad un percorso che dovrà portare ad un cambiamento di abitudini per migliorare la qualità ambientale della nostra città. Al fine di informare in maniera dettagliata la cittadinanza, il piano sarà presentato lunedì 26 gennaio, alle ore 17, al Castello arabo normanno».

Buono spesa per le famiglie in difficoltà, la concessione di un contributo una tantum  a chi ha bisogno ed anticipo di una mensilità ai lavoratori dei cantieri di servizio. I buoni spesa saranno concessi in questo periodo natalizio a chi ha difficoltà economiche e potrà usufruire del buono comunale per generi di prima necessità. Con i “buoni spesa” si potranno acquistare prodotti alimentari, prodotti per l'infanzia, prodotti per l'igiene personale e della casa. Non sono invece acquistabili bevande alcoliche, telefoni cellulari, oggettistica… Concesso anche un contributo una tantum a cittadini in situazioni di fortissimo disagio economico, per una spesa complessiva pari ad oltre  undicimila euro. Inoltre l’amministrazione ha anticipato una mensilità ai disoccupati che da settembre sono impegnati nei cantieri di servizio, in attesa che la Regione liquidi quanto spettante.

«Un ulteriore sforzo dell’amministrazione per aiutare chi è più debole ad affrontare questo periodo di crisi in vista delle festività natalizie -affermano il sindaco Nicolò Coppola e l'assessore ai Servizi Sociali Salvo Bologna-. Abbiamo concesso un contributo una tantum e anticipato una mensilità per i disoccupati al lavoro nei cantieri di servizio. Viviamo quotidianamente la grande difficoltà di chi al disagio economico unisce il disagio psicologico di chiedere aiuto. Purtroppo, infatti, le richieste non riguardano più soltanto le consuete fasce deboli. Per questo abbiamo avviato, in via sperimentale, i buoni spesa che potranno essere erogati anche nel corso dell’anno per chi si trova in stato di bisogno accertato dai Servizi Sociali. Il buono, al contrario dei contributi in denaro e dei “doni” alimentari solitamente erogati nel periodo natalizio, va al di là dell’assistenzialismo puro, perché il “voucher” permette la scelta, dunque l’inclusione».

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