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Balestra colpisce il cuore di Napoli

 

Il dardo della creatività del Maestro Renato Balestra ha attraversato il cielo di Napoli ed è approdato alla Certosa e al Museo di San martino dove si è inaugurata la  mostra antologica  “Celeblueation”, che rende omaggio al talento creativo di una delle icone della moda “Made in Italy”,  un uomo che ha fatto la storia dello stile e dell’eleganza, un titolo scelto per dare enfasi ad una speciale nuance di blu, che è il tratto distintivo della maison Balestra. All’inaugurazione sono intervenuti le LL.AA.RR. i Principi Carlo e Beatrice di Borbone che hanno assistito al concerto dei professori dell’Orchestra del Teatro di San Carlo con le voci di Maria Grazia Schiavo e Francesco Malapena, dirette dal Maestro Jacopo Sipari.

È stato un piacere assistere alla sfilata, al meraviglioso concerto e rivedere Renato Balestra, un uomo geniale che ha definito il concetto di moda in Italia e nel mondo”, ha commentato il Principe Carlo di Borbone.

Prodotta da “Armando Fusco productions” e accolta con entusiasmo da Anna Imponente, Direttore del Polo Museale della Campania, e da Rita Pastorelli, Direttrice della Certosa e Museo di San Martino, la mostra “Celeblueation” esporrà fino al 18 giugno prossimi nel Quarto del Priore del Museo di San Martino oltre 250 bozzetti, disegni e abiti scelti personalmente da Balestra per mettere in luce l’evoluzione del suo stile durante una lunga carriera costellata di successi. Si tratta di un’esposizione ampliata, con una selezione inedita di opere degli esordi, quando lo stilista adottava uno stile pittorico per dare vita alle sue creazioni. In esposizione anche l'ultima creazione inedita de Il Lago dei Cigni, ideata per il Teatro dell'Opera di Belgrado, produzione per la quale il Maestro ha firmato anche le scene. Per la prima volta la moda entra nel museo e si resta ammirati come il sacro e il profano possano essere in armonia. “Si dice che l’abito non fa il monaco - ha sottolineato la Direttrice del Polo Dott.ssa Imponente intervenuta alla presentazione  - ma i monaci della certosa portavano un abito molto elegante. In mostra  non solo manichini rigidi vestiti con  splendidi abiti ma anche modelle  che sembrano personaggi, si crea una complicità, un nuovo modo di apprezzare l’arte. Noi abbiamo chiesto al Maestro di disegnare gli abiti con il logo del Polo per i custodi  in modo  da farli riconoscere. Confesso che abbiamo un pizzico di invidia per i nostri collaboratori che saranno più eleganti di noi” ha concluso la Imponente.

Renato Balestra ha dichiarato: “Sono stato in tanti Paesi in tutto il mondo, mi sono emozionato appena sono entrato in questo stupendo complesso,  essere qui è come ricevere una medaglia e mi piacerebbe restare da  solo in questi ambienti per un quarto d’ora, come mi hanno concesso per  la cappella Sistina, per ammirare e stupirmi in silenzio, mi piace addentrarmi nei meandri della conoscenza. Da giovane, oltre a suonare il pianoforte, ho anche dipinto dei quadri, come un mio zio divenuto famoso, ho sempre voluto costruire ogni cosa con le mie mani e posso confermare che l’arte consola molto” . Per il Maestro il vestito può ispirarsi all’arte e l’eleganza altro non è che indossare il vestito giusto al momento giusto, ma non basta, esso deve rispettare la personalità di chi lo porta “dobbiamo esprimere quello che siamo attraverso il vestito”, ha precisato Balestra. A chi gli ha domandato come disegnerebbe un vestito per Napoli, ha risposto:” farei un abito di chiffon in varie tonalità di blu con qualche ricamo in argento per richiamare la luna che si rispecchia nel mare”. Renato Balestra disegna personalmente anche i tessuti perché, come per una sinfonia di musica, anche una sola nota sbagliata rovina tutto. Una promessa: “ Sono incantato da Napoli e conto di ritornarci presto”.

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