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In Francia stravince Le Pen, schiaffo a Hollande

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"Chiedo a tutte le forze euroscettiche d'Europa di allearsi in difesa degli Stati nazione, del ritorno della democrazia, della sovranità dei popoli e delle identità nazionali", in vista delle elezioni europee di maggio: è l'appello lanciato dalla leader del Front National, Marine Le Pen, intervistata dall'ansa a Parigi.

Il giorno dopo il grande shock della "marea blu" del Fronte nazionale che ha investito la Francia, nel mirino finiscono quel 38,72% di elettori - un record assoluto per le amministrative - che ieri hanno disertato le urne al primo turno delle amministrative.

Nelle elezioni secondo le agenzie di stampa e l ansa,che unanimemente vengono giudicate innanzitutto come uno schiaffo per il governo socialista e la presidenza di Francois Hollande in particolare, gli analisti ravvisano anche un monito durissimo dei francesi ai partiti tradizionali nel loro insieme. Socialisti e UMP, da parte loro, hanno già moltiplicato gli appelli agli elettori affinché domenica prossima si rechino in massa a votare per i ballottaggi. La destra, scossa dagli scandali degli ultimi giorni sulle intercettazioni dell'ex presidente Nicolas Sarkozy, approfitta relativamente del crollo socialista, anche se in molte città deve cedere il passo al partito di Marine Le Pen, che presentando appena 500 liste in un totale di 36.000 comuni ha portato a casa il 7% delle preferenze.

Secondo i risultati "consolidati",scrive l ansa proiettati quindi sull'insieme del territorio nazionale, la destra otterrebbe il 46,54% dei voti, la sinistra il 37,74% e il Fronte nazionale il 4,65%. "Sanzionato" titola in prima pagina Le Parisien, su una grande foto del presidente Hollande, "Paura sulle città" è la prima di Liberation con l'immagine di Marine Le Pen sullo sfondo, "La sconfessione" è il grande titolo di prima di Le Figaro, con riferimento al capo dell'Eliseo. Se è vero che nelle amministrative a metà mandato gli elettori se la prendono quasi sempre con il governo in carica, "è raro che lo facciano in proporzioni del genere", osserva il più diffuso quotidiano regionale, Ouest France. Il simbolo, del tutto inatteso, di quanto successo ieri è la storica vittoria del candidato del Fronte, Steeve Briois, già al primo turno ad Hénin-Beaumont, nel nord.

Ma non è da meno la disfatta del candidato socialista a Marsiglia, Patrick Mennucci, che finisce non soltanto distaccato di 20 punti dall'avversario UMP Jean-Claude Gaudin, sindaco uscente, ma anche quattro punti dietro Stephane Ravier, l'uomo del Fn. Sarà invece necessario il fotofinish a Parigi, dove la candidata della destra Nathalie Kosciusko-Morizet, nonostante una campagna non proprio riuscitissima, ha ottenuto più voti (il 35,64%) della socialista Anne Hidalgo (34,4%), che ha beneficiato dell'investitura del sindaco uscente, Bertrand Delanoe. Gli analisti scrivono già questa mattina di sistema bipolare francese giunto al tramonto e di Fronte nazionale come terza forza del Paese.

E domenica prossima il Fronte imporrà in un centinaio di città le "triangolari", ballottaggi PS-UMP più il candidato dell'estrema destra. Nei casi in cui il Fronte è avvantaggiato, i socialisti hanno già annunciato che inviteranno il proprio candidato a desistere in favore dell'UMP, un gesto non ricambiato dalla destra, che esorta invece tutti i simpatizzanti a recarsi alle urne. Lo slogan del partito di opposizione guidato da Jean-Francois Copé è: "un voto al Fronte nazionale è come un voto al Partito socialista". Atteso in giornata un incontro all'Eliseo fra Hollande e il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, per fare il punto della difficile situazione nella gauche. L'UMP si riunirà nel pomeriggio, cosi' come il Fronte nazionale.
Intanto in Italia il movimento 5S :

"La Francia è solo l'inizio". L'orizzonte della Le Pen è l'Europa. Per questo chiama a raccolta tutte le forze euroscettiche del Vecchio Continente: "Alleiamoci in difesa degli Stati nazione, del ritorno della democrazia, della sovranità dei popoli e delle identità nazionali". Ma il primo a scappare secondo il quotidiano del ex premier Berlusconi il Giornale è proprio Grillo che dell'euroscetticismo ha fatto la bandiera del M5S. A Bruxelles, come a Roma. Niente alleanze, niente compromessi. Morale? Nessun risultato. Le battaglie, i programmi e le promesse resteranno inchiostro nero su carta straccia. Non troveranno sbocco all'europarlamento, come non hanno trovato terreno in cui attecchire alle Camere. L'hanno scorso, all'indomani della magra vittoria del Pd, Grillo sbattè la porta in faccia a Pier Luigi Bersani e si mise in un angolo. Preferì fare di testa propria, preferì andar da solo. E andò a sbattere la zucca contro il muro. In un anno di non governo, stordito dal calo dei consensi e l'incapacità di incidere in parlamento, il Movimento 5 Stelle ha visto le proprie schiere depauperarsi di generali e soldati semplici tra espulsioni, epurazioni e defezioni. Un triste epilogo per un partito che aveva promesso agli italiani di aprire il parlamento come una scatola di sardine.

A fatica Grillo sta girando il Paese per riacciuffare i voti degli scontenti. Va detto che ce la sta facendo il Giornale riconosce che gli ultimi sondaggi danno i Cinque Stelle intorno al 25%. Se così fosse, sarebbe il secondo partito per consensi. Il comico genovese sta facendo leva sul sentimento anti europeo che aleggia in tutta Italia. Trova terreno fertile nel tuonare contro gli euroburocrati, contro le politiche di austerità della cancelliera Angela Merkel e contro il cappio della moneta unica. Non c'è che dire. Le proposte sono chiare: rinegoziare il fiscal compact, rivedere il Fondo salva Stati e i trattati "scomodi", indire il referendum sull’euro per uscire dalla moneta unica. Proposte che resteranno urla al vento. Non si tradurranno in niente. Perché, ancora una volta, Grillo ha deciso che all'Europarlamento non si alleerà con nessuno. "Il M5S non è né di destra né di sinistra - ha spiegato - allearsi con il Front National in vista delle europee vorrebbe dire spostare l’asse del Movimento a droite". Insomma, la linea non cambia nonostante l’ascesa della Le Pen alle comunali francesi. Eppure, stando a quanto riferiscono i fonti al adnkronos vicine ai vertici del Movimento 5 Stelle, Grillo gongola per le notizie che arrivano da Oltralpe e che premiano l’ondata anti-euro e populista contro i vincoli stringenti e l’austerità della Ue. Oggi come non mai, però, il voto ai Cinque Stelle si rivela inutile: inefficace perché, svincolato da qualsiasi alleanza, non potrà mai incidere. "Al contrario del Front National - fa notare la Le Pen - Grillo si limita a contestare senza assumersi le proprie responsabilità".

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