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Maria Santissima di Gulfi, la festa continua

Il culto di Maria Santissima di Gulfi nasce sul finire dell’VIII secolo dopo Cristo, con l’arrivo prodigioso nella cittadella di Gulfi, odierna Chiaramonte, del simulacro marmoreo della Vergine con il divin pargoletto. Un’antica tradizione, tramandata da padre in figlio, racconta che, fiorendo in Costantinopoli l’eresia iconoclasta, furono distrutte tutte le immagini sacre a seguito di un editto emanato dall’imperatore Leone III. Il popolo devoto, nel tentativo di salvare quelle a cui si prestava più venerazione, nottetempo prelevò la statua della Madonna che troneggiava sulla porta orientale del Bosforo, quella statua venerata nel giorno dell’Assunzione di Maria, in cui l’imperatrice Pulcheria fece scrivere sull’orlo del peplo in lettere greche antiche “Vittoria e Pace fu per Noi” come segno di riconoscenza per la mancata presa della città da parte dei musulmani; avvolta in morbidi panni fu adagiata in una cassa e insieme ad un altro simulacro del Salvatore del mondo furono poste in un battello senza nocchiero che miracolosamente, spinto dalla mano Divina, approdò sulle rive siciliane dell’antica città greca di Camerina. La popolazione, alla vista di così grande tesoro, contese le sacre immagini, gli anziani suggerirono di affidare alla sorte la destinazione, misero le sacre immagini su due carri trainati da buoi e miracolosamente il carro con la statua della Vergine si fermò a Gulfi. Era uno degli ultimi giorni di novembre del 732. Distrutta Gulfi per mano degli Angioini nel 1299, la popolazione si spostò sul colle dove Manfredi I Chiaramonte eresse la nuova città chiamandola appunto “Chiaramonte”. Della vecchia cittadina rimase illesa soltanto la chiesa di Santa Maria La Vetere, odierno santuario interdiocesano di Gulfi, dove risplende il vetusto e taumaturgo simulacro della Patrona che ieri è stato portato, dopo la tradizionale Salita, in chiesa Madre. E domani, martedì 10 aprile, ci sarà la celebrazione della giornata diocesana sacerdotale. Alle 9,30, nella chiesa del Santissimo Salvatore, ci sarà il raduno del clero diocesano e religioso della diocesi, con la preghiera dell’ora media e la meditazione. Alle 11 la concelebrazione eucaristica, in chiesa Madre, sarà presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta. Ma domani è anche la giornata dei mugnai e dei panificatori. Infatti, dopo la celebrazione eucaristica delle 19 con l’omelia del predicatore, frate Alfio Lanfranco, ofm, è in programma, alle 20,30 la degustazione del pane offerta dai mugnai e panificatori. Mercoledì 11 aprile, invece, è la giornata della donna e la giornata del volontariato. Alle 11, la celebrazione eucaristica sarà presieduta, sempre in chiesa Madre, da don Riccardo Bocchieri. La messa sarà animata dalla San Vincenzo, dal Banco alimentare, dal centro gruppo missionario e dal gruppo missionario suor Lucia Iannizzotto. I canti sono animati dalla comunità della chiesa di Santa Maria di Gesù. Alle 19 la celebrazione eucaristica mentre alle 20,30 è in programma la degustazione di dolci offerti dalle donne.

 

 

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