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Un Sud in lista di attesa: dalle potenzialità di sviluppo alla disattenzione della politica nazionale

In primis, diciamo che il Mezzogiorno non è un deserto, mentre ha grandi potenzialità di sviluppo. In particolare, bisogna far leva sul tessuto imprenditoriale meridionale, in quanto, ci sono aziende competitive sul mercato globale, in settori come: agroalimentare, aerospazio, elettronica e siderurgia. A questo punto, va detto senza mezzi termini, che il Sud, in lista di attesa, va investito, da parte della Politica nazionale, ancora, in una fase di disattenzione, da una serie di interventi coordinati: investimenti pubblici e incentivi fiscali; individuazione di aree speciali nelle quali concentrare tutte le facilitazioni per le imprese e alleggerimento della burocrazia. In tal senso, non possiamo non ricordare che un quarto delle opere pubbliche incompiute(leggi: strade, interventi antisismici; scuole, reti idriche e fognarie, case di riposo per anziani), è statoregistrato in Sicilia, segue la Calabria e la Puglia. A questo punto la politica nazionale verso il Mezzogiorno deve passare dalle parole ai fatti. In tal senso, si stanno muovendo i Governatori delle Regioni del Sud: essi, il 18 settembre scorso, a Bari, in occasione della Fiera del Levante, hanno proposto un paio di leve strategiche: 1)invertire l’ottica del rapporto centro- periferia(restituendo protagonismo alle Regioni, soprattutto, a quelle del Mezzogiorno;2) riappropriarsi del primato delle scelte strategiche o di forte impatto ambientale. Ma c’è di più. Questo coordinamento dei Governatori delle Regioni del Sud vuole essere stabile con prospettive future. Non è un caso se questi Governatori hanno programmato, il 9 ottobre prossimo, a Pescara, un nuovo incontro per indicare, alla Politica nazionale, altre 5 priorità interregionali da inserire nel masterplan del Mezzogiorno.

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