In coda dalle prime ore del mattino, accompagnati dai genitori o da un fratello maggiore, sono stati numerosissimi ieri a Etnapolis per il firmacopie di J-Ax & Fedez organizzato da Media World. Già riuniti in gruppo su Facebook, si sono dati appuntamento ai piedi dell’Etna dalla provincia di Ragusa, di Siracusa, di Enna e persino da quella di Messina. Come Miriana, 15enne di Moio Alcantara, delizioso comune del Parco fluviale omonimo, tra i boschi dell’Etna e quelli dei Nebrodi. Da Comiso (Rg) sono arrivati Manuel e Ilona: “Siamo dei fan sfegatati di Fedez – confessano – una volta siamo andati persino a Soverato, in Calabria, per vederlo dal vivo”. Un altro gruppetto arriva da Ispica, sempre nel ragusano. Mentre Chiara e Roberta, 17enni di Randazzo, si sono fatte accompagnare al mattino presto dal papà che poi è tornato indietro per cominciare la normale giornata di lavoro; da Sortino (Sr), scortata dalla mamma, c’era la piccola Anita, 12 anni e alunna di seconda media. La più piccola è Emily, 5 anni: è arrivata da Piano Tavola (Ct) con la mamma, ed è tra le prime della fila.
L’arrivo dei due artisti – impegnati nel vorticoso tour firmacopie di “Comunisti col Rolex” (Sony Music), primo album che riunisce i loro mondi, gusti e influenze musicali – è salutato con un’ovazione dai ragazzini. Quindi parte lo show. Sul palco il bravo Salvo La Rosa fa gli onori di casa, mentre i fan a turno si avvicendano al fianco dei loro beniamini per la firma del CD e la foto-ricordo che ognuno condividerà sui social per moltiplicare l’emozione dell’istante: un rito, e le sue contraddizioni tra il “vivere” e il “condividere” l’attimo fuggente, che gli stessi artisti hanno descritto e cantato nel brano “Vorrei ma non posto”.
“Comunisti col Rolex” è scritto interamente dalla coppia, con la partecipazione di Calcutta ai testi di “Milano Intorno” e “Allergia”. Contiene 16 brani inediti, in cui sono presenti i featuring di Alessandra Amoroso, Arisa, Loredana Berte’, Alessia Cara, Giusy Ferreri, Nek e Sergio Sylvestre, Stash (The Kolors) insieme a Levante. Il disco è un alternarsi di suggestioni: dalla visione introspettiva dei proprio sentimenti in “Assenzio”, alla globalizzazione e la standardizzazione dei trend in “Tutto il mondo è periferia”, passando ad un’analisi positiva del proprio paese, che tanto ha permesso di ottenere ad entrambi, in “L’Italia per me”.