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Renzi si schiera con la Merkel

"Dare la colpa alla Germania di ciò che sta avvenendo in Grecia è un comodo alibi che non corrisponde alla realtà - insiste Renzi - dare sempre la colpa ai tedeschi non può essere una politica. Può tirare su il morale, ma non tira su l'economia".

Nell'intervista al Sole 24Ore ha solo parole di stima per la Merkel.
"Ha provato davvero a trovare una soluzione - dice - credo che la mossa del referendum l'abbia spiazzata. Lei era in prima fila in Germania per fare un accordo anche contro la sua opinione pubblica".
La speranza di Renzi, come della maggior parte degli euroburocrati di Bruxelles, è che alla consultazione di domenica prossima vinca il "sì". Ma avverte: "Adesso il rischio è che il referendum si trasformi in Merkel contro Tsipras. Sarebbe un errore ed è quello che vuole Alexis".

"Il problema non è su chi ha sbagliato per primo, questo non è l'asilo". Per Renzi il passato è il passato. E tutte le colpe
ricadono, quindi, su Tsipras e compagni che hanno deciso di far saltare il tavolo indicendo il referendum. "Il punto è che la Grecia può ottenere condizioni diverse ma deve rispettare le regole - tuona - altrimenti non c'è più una comunità". E incalza: "Scusi, noi abbiamo fatto la riforma delle pensioni: ma non è che abbiamo tolto le baby pensioni agli italiani per lasciarle ai greci eh!

Noi abbiamo fatto la riforma del lavoro, ma non è che con i nostri soldi alcuni armatori greci possono continuare a non pagare le tasse.
Potrei continuare". Quindi, incalzato da Napoletano, mette in chiaro che, "se c'è il tana libera tutti sulle regole", lo stesso deve valere per la Spagna e la Francia che nei prossimi mesi avranno delle scadenze da saldare. "Una cosa è chiedere flessibilità nel rispetto delle regole - puntualizza - un'altra è pensare di essere il più furbo di tutti, essere cioè quello che le regole non le rispetta. Noi vogliamo salvare la Grecia, ma devono volerlo anche i greci.
Altrimenti non funziona". Per questo considera il "no" del governo Tsipras "inutilmente ostinato".

"Una cosa è chiedere flessibilità nel rispetto delle regole. Un'altra è pensare di essere il più furbo di tutti, essere cioè quello che le regole non le rispetta". Matteo Renzi prende le distanze da Alexis Tsipras e si allinea ai euroburocrati di Bruxelles. "I negoziati li ha interrotti Varoufakis, purtroppo...", fa notare il premier in una lunga intervista al direttore del Sole 24Ore Roberto Napoletano durante la quale sposa la linea di Angela Merkel e attacca a testa bassa il primo ministro greco.

Nella lunga chiacchierata con Napoletano, Renzi si premura di rassicurare gli italiani spiegando che il Belpaese è già fuori dalla
linea del fuoco e che non rischia nulla da un eventuale default greco.
"Abbiamo iniziato un percorso coraggioso di riforme strutturali - spiega - l'economia sta tornando alla crescita e l'ombrello della Bce ci mette al riparo". E non manca di attaccare (senza nominarlo per nome e cognome) Silvio Berlusconi: "Noi ce li ricordiamo nel sorrisino di Cannes di Sarkozy quando sul banco degli imputati avevano messo noi. Qual è il nostro posto? Il nostro posto in passato era tra i problemi, adesso è tra quelli che provano a risolvere i problemi".

Intanto "La Grecia ha bisogno di 1,6 miliardi, sembra tanto ma sono solo tre euro per ogni europeo, la metà del prezzo di una birra o un'insalata di olive e feta". Si basa sull'idea del minimo sforzo diviso fra tutti i 500 milioni di europei il progetto di crowdfunding lanciato da un giovane inglese sul sito internet Indiegogo per evitare il default del paese mediterraneo. In cambio delle donazioni si possono avere vari gadget: per il versamento minimo di tre euro si può avere una cartolina con l'immagine del premier Alexis Tsipras, con sei euro più spedizione un'insalata di olive e feta, con dieci una bottiglia di Ouzo, il tipico liquore all'anice, e con 25 una bottiglia di vino ellenico. C'è anche la possibilità per "i molto ricchi dal cuore tenero" di versare direttamente un milione di euro. "Tutti i soldi andranno al popolo greco e che i prodotti venduti sono originali", giurano sul sito. Il ragazzo di Londra assicura che non si tratta di uno scherzo e la rete sembra cominciare a credergli, visto che in due giorni il sito ha già raccolto 146 mila euro da oltre 9 mila persone. Un buon risultato ma ancora meno dell'1% dell'obiettivo della raccolta che si chiude tra 7 giorni. Oltre a raccogliere i soldi il sito vuole dimostrare un teorema: "Gli europei in generale sono generosi, forse Merkel e Cameron sono l'eccezione"

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