E alla fine gli interlocutori sono d'accordo nell'affermare che l'intesa regge: restano fermi i paletti già fissati come ossatura delle riforme, mentre sono possibili e ci saranno alcuni aggiustamenti su punti marginali. Ma la cena a Palazzo Chigi, che dura quasi due ore e mezza, è anche l'occasione per Berlusconi di provare a ridefinire l'interlocuzione con il giovane premier sui vari temi al centro dell'agenda politica. Come quello delle nomine nelle società partecipate dallo Stato. Al riguardo, secondo quanto si apprende, l'ex premier avrebbe sottolineato la necessità per il governo di consultare anche Forza Italia. Alla vigilia della possibile decisione del tribunale di Milano sul suo affidamento in prova ai servizi sociali, l'ex Cavaliere avrebbe anche confidato a Renzi le sue preoccupazioni circa la propria agibilità politica e la impossibilità di esercitare a pieno il suo ruolo di leader del principale partito di centrodestra, alla vigilia di elezioni importanti. Di ritorno a Palazzo Grazioli, quando sono ormai passate le 23.30, Berlusconi telefona a una cena di raccolta fondi: "Io ci sono - dice - Avanti con Forza Italia vinciamo le elezioni". Poi un accenno al rapporto con il giovane presidente del Consiglio, per il quale non ha mai nascosto le sue simpatie: "Il patto è solido. C'è un ottimo rapporto personale".