Il Def è stato approvato sia dalla Camera che dal Senato con la votazione di 11 risoluzioni che – della maggioranza o dell’opposizione, approvate o non approvate – tutte, così come il documento governativo, non prevedono per i prossimi tre anni alcuna attenuazione della smodata fiscalità immobiliare in essere che, tra l’altro, discrimina in senso negativo per la proprietà diffusa il carico fiscale di quest’ultima rispetto a quello di altri tipi di proprietà, come le società quotate della grossa finanza e della finanza cooperativa.
“E’ inaudito – dichiara il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – che nessun parlamentare delle due Camere abbia accolto l’appello a scongiurare il mantenimento dell’attuale livello di tassazione degli immobili che – con l’effetto di una patrimoniale straordinaria pari al 25% del Pil – preclude ogni ripresa del mercato e consolida una ingiustizia da anni in essere che colpisce gli immobili al di sopra perfino del loro valore, per non parlare del loro reddito”.