In primis, noi diciamo che l'emergenza climatica è un problema serio, ma che in ballo non ci sono solo scenari di devastazione ma, enormi prospettive di investimenti, a livello, ambientale. Sono gli osservatori più attenti a candidare il Mezzogiorno come uno dei motori delle politiche green italiane ed europee, come lo definisce l'ultimo Rapporto Green Italy di Fondazione Symbola e UnionCamere. Gli orizzonti green sono totalmente invitanti e positivi che richiedono una forte scossa istituzionale e una riscossa. Il Mezzogiorno se vuole, può mettere al centro del settennato europeo il recupero dei suoi gap infrastrutturali e nella logistica, politiche di difesa dei territori, dai fenomeni naturali più estremi, progettare possibili ri-localizzazioni e arretramenti verso l'interno di colture agricole ed aree portuali e industriali e turistiche, costiere a rischio desertificazione e rialzo del livello del mare, l'adattamento delle città, ai cambiamenti climatici epocali. Ancora, i dati dei Rapporti Svimez indicano che tante imprese del Mezzogiorno sanno innovare e che potrebbero trainare l'intero sistema produttivo nazionale verso leadership europea nelle performance ambientali, affiancate a comparti come l'aerospazio, l'agroalimentare, l'abbigliamento. In conclusione, noi diciamo che il Mezzogiorno con un Piano di misure green, ovvero, con "investimenti verdi"potrebbe essere, un trampolino di lancio, per l'intero Paese Italia.