Mi sono incontrato con On. Sante Perticaro, alla stampa estera insieme a sua moglie Maria dove abbiamo chiacchierato della sua nuova fatica letteraria il suo libro " Rinascite"..e il nuovo Governo giallo verde Italiano
Persona cordiale e simpatica Sante tra una battuta sul Governo e un altra sulla Politica Italiana attuale lui da Democristiano doc già consigliere regionale del Veneto con la Democrazia Cristiana dal 1985 al 1994 e assessore regionale all'Urbanistica, Politiche della casa, Viabilità e Trasporti dal 1993 al 1994, è stato parlamentare della Repubblica alla Camera dei deputati per una legislatura dal 1994 al 1996, eletto con il Centro Cristiano Democratico nel collegio di Mirano.
Parte con una battuta la nostra chiacchierata : Ha riconosciuto in Italia vi siano stati, a tutt'oggi, solamente due momenti storici: quello che - con Cavour - sostituì la Monarchia e quello - con De Gasperi - che sostituì il regime fascista. Tutto il resto è stato solo un normale alternarsi di momenti alti e bassi.
On.Perticaro, come hai pensato di scrivere il tuo libro Rinascite ?
Ho cominciato (Rinascite ricorda i particolari) nel mondo della scuola. Dove organizzai uno sciopero per l'uccisione di uno studente ad opera di altri studenti ché avevano altre idee politiche. Ma ti diro di piu ero in Piazza di San Silvestro, inizio estate 2017. Seduti in un caffè. Sante (il protagonista del libro) e Carlo (l'editore). Sante: «Non sapevo che facessi l'editore». Carlo: «Se è per questo, ho fatto tante cose... Anche l'editore». Sante: «Da quanti anni ci conosciamo? Facciamo due conti, io sono del 1958 e tu del 1957...». Carlo: Quarant'anni circa e non ci vediamo da venticinque». Sante: «Ne sono successe di cose...». Carlo: «Ne sono successe di cose...». Sante: «Sii spietato, cosa pensi del libro?». Carlo: «Perché lo hai scritto in terza persona?». Sante: «Il fatto è che dall'incidente, dall'uscita dal coma, ho perso la memoria e ripenso a me come se mi rivedessi, come se mi osservassi. È come se fossi uno che rivede un altro con un'altra vita... che invece è la sua!».
Come vedi questo momento Politico o storico in Italia ?
Ritengo che troppi si riempiano la bocca delle parole "momento storico".
In realtà anche quelli che viviamo oggi sono dei semplici passaggi politici, quelli che si vanno susseguendo in Italia sempre più tumultosamente.Un Paese - l'Italia--che di veramente storici ha avuto principalmente solamente due figure di riferimento per ciascuno di questi momenti. L'unificazione della sua più consistente parte geografica dopo la conquista di Roma (1861), perché il suo Nord-Est (Veneto, Friuli VG e Trentino AA) rimase austriaco fino al 1866.Quindi il 1861 fu, per me, il primo passaggio "storico.L'altro passaggio che si potrebbe definire significativo fu il primo voto democratico nel 1948, dopo l'abbattimento del regime dittatoriale di Benito Mussolini.Quindi Cavour per il primo e De Gasperi per il secondo emblematicamente incarnano quei momenti veramente" storici" per il Belpaese. Il ricordo della mia povera mamma Teresa, che riposi in pace.Parla un po' di tutto, posto che è una sorta di zaino multitaskin della mia vita e del ricordo dei momenti storici e politici di questa nazione.In esso c'è pure una parte di fantasia immaginifica che non ti anticipo.E continua l On. Sante Perticaro Primum vivere deinde philosophari", dicevano gli antichi romani.Una massima di vita che posso sottolineare di persona dopo il grave incidente che mi è capitato. La famiglia è l'elemento portante per ogni esistenza. L'ancora di salvezza ove ti puoi aggrappare, qualora ti capitasse qualsiasi naufragio. Quindi, mentre prima la politica stava in cima ai miei pensieri, ora essa è stata sopravanzata da almeno una decina di affetti e di attenzioni.Certo non posso assistere passivamente allo sfacelo di tutto quello che anch'io ho contribuito a costruire. Quindi..... il "soldato Ryan".. é sempre pronto a rispondere "presente" ove ci fosse un richiamo alle armi!
Pero per il momento politico tu Sante un Democristiano doc cosa diresti ?
Una maggioranza, di fatto, borderline, con oscillazioni (benedette dal Presidente della Repubblica) che lasciano interdetti i loro stessi elettori: i quali non riescono più a orientarsi tra i deliri di onnipotenza scientifica (no ai vaccini), con i rigurgiti di ricordo approssimativi (il male è del tutto ereditato da “quelli di prima”) e pure con linee del tutto confliggenti su medesime questioni (alta velocità ferroviaria). Questa sindrome bipolare, del tutto nuova, la sta curando, con un ottimismo che costeggia il ridicolo (“il 2019 sarà bellissimo”), il professor Giuseppe Conte, che ha 54 anni ed è originario di Volturara Appula.
Perché apro questa riflessione con una sorta di parentesi cognitiva e informativa in ordine a una tipologia di disturbo psichiatrico definito “grave”? Perché l’attuale esperienza politica e istituzionale l’Italia non l’aveva ancora attraversata; in quanto si sono susseguite - dopo tanti governi di mediazione e di compromesso proporzionale tra “diversi” (sperimentati nella cosiddetta Prima Repubblica) - due altre tipologie di momenti di governo maggioritarie: quella connotata dal “io sono migliore di te” (che ha contrassegnato la Seconda Repubblica), fino a giungere all’attuale, dove convivono nello stesso Esecutivo - con questa sorta di “schizofrenia bipolare” (io dico sì e tu “no”) - le presenze confliggenti gialloverdi.
Secondo me continua l Onorevole tutta la vita del Belpaese è affrontata con superficialità e con un’assurda improvvisazione, entrambe dettate dalla tempistica del nuovo modo di comunicare: laddove un tweet sopravanza il ragionamento pacato, profondo, che ha bisogno di una tempistica tutt'affatto diversa. L'aver considerato, poi, i cosiddetti “corpi intermedi” (tanto nel campo economico, quanto in quello sociale e politico) come delle “anticaglie del passato” e l'aver trasferito logiche di tensione muscolare a criteri di dibattito, mediazione e ricerca dei compromessi fattibili, completa il quadro di una politica del tutto incapace nell'attivare tensioni costruttive. Tutto, in questo quadro, si prospetta con luci e ombre.Così, se solamente il 26% degli italiani ritiene che questo esecutivo sia capace di risanare i conti pubblici, il 33,2% è speranzoso che le politiche “del cambiamento” adottate concorreranno a rilanciare i consumi; laddove poco più di 3 italiani su 10 credono che si riuscirà a combattere efficacemente la disoccupazione, nel mentre il 30,8% è convinto che questo governo riuscirà a dare delle prospettive ai nostri giovani. La capacità dell'esecutivo di tenere alta l'immagine dell'Italia nel contesto mondiale convince il 31,4% delle persone, mentre solamente il 28,6% rimane convinto che saranno attivate delle concrete politiche a sostegno delle famiglie. Solamente un misero 44,6% concorda sulla necessità della istituzione del reddito di cittadinanza: di fatto delegittimando un Parlamento che su questa misura ha riposto molta della sua attesa. Un'altra tematica che “capovolge” la vulgata -tuttora persistente in Parlamento- attiene la tematica della presenza dell'Italia in Europa, una dimensione che gode la fiducia per il 60,9% degli italiani, nonostante tutto…
Grazie Sante, sei stato esplicito riguardo il tuo pensiero riguardo il Governo giallo verde, grazie del intervista e grazie di aver scelto noi per poter esprimere il tuo pensiero politico.