A nostro modesto avviso, il Mezzogiorno è, ancora, in fase di attesa, per lo sviluppo, ovvero, il Sud deve, ancora, aspettare,” il cambio di passo”, della politica nazionale, al potere. Vediamo perché. In primis, diciamo che il Documento di Economia e Finanza del Governo fa emergere degli interrogativi che, al momento non hanno ricevuto, ancora, risposte comprensibili. Noi, in tal senso, leggiamo l’art.81 della Costituzione:” Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico”. Pertanto, non possiamo non mettere in evidenza, le cause dei ritardi dell’economia del Mezzogiorno: gli scarsi investimenti, in ricerca e innovazione; la caduta costante degli investimenti pubblici che, al Sud è, assai, drammatica; ancora, c’è da immaginare, per i grandi investimenti nazionali, quale attrazione ad investire produrrebbe una Zona economica speciale(Zes), in territori come la Puglia, la Campania e la Calabria che hanno bisogno di lavoro, sviluppo, qualità produttiva. Sono temi, questi, che meriterebbero, certamente, il ricorso temporaneo, da parte del Governo, all’indebitamento, così, come prevede la Costituzione della Repubblica italiana. In conclusione, diciamo che la pur affermata “centralità del Sud” da Parte della Politica nazionale, ha bisogno di passare, dalle migliori intenzioni, ai fatti concreti.