Leggo con molta sorpresa l’intervento sulla stampa del vice segretario provinciale del PD di Crotone, Giuseppe Dell’Aquila, in cui il giovane dirigente propone di vendere le azioni della società aeroportuale pitagorica a Ryanair. Alla base di questa proposta, Dell’Aquila scrive “Basta vedere i risultati ed i profitti per il territorio degli aeroporti europei che, con coraggio, hanno lasciato alla società di Dublino gestire interamente gli scali”.
La proposta di Dell’Aquila è lo specchio della confusione che regna nel PD, cioè, in quel partito che oggi è il responsabile principale dello sviluppo di questo territorio.
Ryanair, giusto per chiarire immediatamente il punto, non gestisce aeroporti. Non lo fa da nessuna parte semplicemente perché non è il suo lavoro. La compagnia irlandese è appunto una compagnia aerea, non una società che gestisce aeroporti.
Cosa, tra l’altro, chiarita da David O’Brien, numero due di Ryanair, nella sua conferenza stampa fatta a Crotone, quando un giornalista gli ha fatto proprio questa provocazione.
Conosco Giuseppe dell’Aquila di persona e so perfettamente che non è uno sprovveduto, per cui mi chiedo: cosa c’è dietro questa proposta? E perché il vice segretario provinciale del PD esce con una proposta del genere, proprio quando una parte del suo partito, tra cui l’onorevole Nicodemo Oliverio, invece, cerca di difendere il nostro scalo mettendoci la faccia anche contro i ministri del governo che il PD sostiene?
Non vorrei che dietro questa proposta ci sia la risposta ai dubbi sollevati prima da me e poi ripreso coraggiosamente dalla consigliera comunale di Crotone, sempre del PD, Michela Cortese.
Non vorrei che dietro la proposta di Dell’Aquila, ci sia un tentativo del Partito Democratico di deresponsabilizzarsi sulle sorti dell’infrastruttura aeroportuale crotonese.
I topi abbandonano la nave prima del naufragio? Ci troviamo davanti agli “Schettino di turno”?
Spero solo che i topi o gli Shettino in questione stiano sbagliando le previsioni e che il nostro aeroporto sopravviva anche all’immobilismo politico della sinistra crotonese.