In primis, diciamo che uomini e donne del Sud di grande valore, ovvero, caratterizzati dal grande senso civico, dalla inesauribile passione e dalla volontà di ferro, possono costituire il motore di ricrescita del Mezzogiorno. Vediamo come. A nostro modesto avviso, questi soggetti, con un alto valore morale e civico, devono diventare le nuove classi dirigenti realizzando, attraverso una valorizzazione di questo patrimonio umano, una rinascita del Mezzogiorno. Ancora, una valorizzazione del patrimonio umano va estesa, anche, a quella larga platea di giovani meridionali, ben formati culturalmente, ma, presi da una rabbia, in quanto costretti a scappare, per vedere riconosciuta, in altri territori, la loro capacità professionale umana. Pertanto, il Mezzogiorno deve riappropriarsi di questi giovani, ovvero, di questa sua potenziale capacità di crescita tornando a spingere sull’industria manifatturiera; sia in funzione di raccordo con la grande e media industria internazionalizzata, in una prospettiva di soddisfacimento della domanda locale. Lo stesso discorso vale per favorire l’inserimento in azienda di risorse umane con un alto profilo organizzativo, attraverso l’estensione del credito d’imposta ai giovani chiamati a ricoprire funzioni manageriali. E dulcis in fundo, pensiamo che la valorizzazione del patrimonio culturale dei giovani del Sud, attraverso il loro inserimento nelle piccole imprese e start-up, potrà essere un banco di prova, su cui si misurerà una possibile ricrescita del Mezzogiorno.